Pubblicato nella '' Categoria

Come possiamo diventare immortali?

Domanda da Facebook: Lei ha detto che una persona può diventare immortale e che non ha bisogno di morire per vedere il Creatore. Ma l’uomo è materiale, e fino a che sarà in vita questo non potrà accadere. Per far sì che questo possa accadere dobbiamo disfarci del nostro corpo per unirci al Creatore con la nostra anima.

Come può accadere questo se lei dice che non è necessario morire?

Risposta: Il fatto è che il corpo umano non ha niente a che vedere con le sensazioni del mondo. È pura apparenza esterna e nient’altro. Ed è a causa di questo che ci sembra di percepire il mondo con i nostri cinque sensi.

Per percepire il mondo superiore dobbiamo sviluppare cinque sensi spirituali. La saggezza della Kabbalah ci aiuta a svilupparli e ci spiega come ognuno di noi possa cominciare a percepire il mondo spirituale. Per cui non è necessario morire.

Domanda: Lei ci promette l’immortalità, a patto però che ci uniamo e sviluppiamo la nostra anima, è così?

Risposta: Indubbiamente! Ma questa non è una promessa, si tratta di una tecnica spirituale, ed è, infatti, realizzabile da tutti. Oggi, anche nel nostro mondo, è possibile incontrare persone che hanno raggiunto i mondi superiori e percepiscono il mondo come eterno e immortale, attraverso questo metodo.

[249538]

Dalla trasmissione di KabTV “Le risposte alle domande di Facebook “, 10/03/2019

Materiale correlato:
Dove è l’immortalità?
È possibile per il corpo avere vita eterna?
Anima Eterna

Il Creatore non è una persona

Domanda: Anche se lei ha già detto che il Creatore come personalità non esiste, lei stesso continua a parlare di Lui come se fosse una persona fisica che pensa, desidera, sperimenta, gioisce, ecc.

Come possiamo capire le sue affermazioni? Esiste una specie di personalità? Oppure il Creatore è un qualche tipo di forza? Le forze non hanno componenti emozionali, allora queste non possono essere usate per descrivere nessuna delle sue manifestazioni.

Risposta: Avevo una vecchia auto che mi dava molti problemi. Cercai invano di aggiustarla io stesso e la portai più di una volta ad un’officina meccanica. Ogni volta il meccanico che riparava l’auto ed io litigavamo con parole poco amabili, trattandola come un essere vivente.

Quando ci rivolgiamo a qualcosa, spesso imponiamo su un oggetto, su una forza, su un fenomeno, le nostre proprietà, le nostre sensazioni, le quali, certamente, non esistono davvero in quell’oggetto. La stessa cosa avviene con il Creatore.

Nel grado in cui posso creare la proprietà della dazione, dell’amore e della connessione in me, chiamo questa proprietà “il Creatore”, e non si tratta di nient’altro che di questo; ma in realtà, al di fuori di questa proprietà che ho creato, il Creatore non esiste.

Qui abbiamo bisogno di posizionarci correttamente e capire che è per questo che il Creatore è chiamato Boré: Bo-Ré, Bo (vieni), Re (vedi). Devi venire e vedere, cioè arrivare allo stesso stato con il fine di scoprire questa proprietà. Chiamiamo questa proprietà anche Elohim. Essa consiste di due parti dell’anima. Una parte è chiamata AHaP, l’altra Galgalta ve Eynaim.

Se stiamo parlando dell’anima, cosa ha a che vedere il Creatore con questo? Si riferisce anche ad una persona? Non parliamo neppure di quello che esiste al di fuori di una persona.

Stiamo parlando della realizzazione all’interno della persona, quando arriva alla qualità della dazione, la proprietà dell’amore.

Questa proprietà è al di sopra dell’egoismo, non è facile da costruire e sviluppare in sé. Quando la acquisiamo, la chiamiamo Creatore. Allora possiamo parlare di percezione del Creatore.
[244326]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 23/12/2018

Materiale correlato:

La libertà illimitata della Luce di Chassadim
Come vedere il Creatore attraverso questo mondo
Il Creatore agli occhi della creatura

Tutto da un pensiero, e viceversa

Non esiste nient’altro che un pensiero: il pensiero della creazione, che include tutto. Solo noi, gli esseri creati, ancora non lo capiamo e non lo sentiamo, ma esistiamo all’interno di questo pensiero e ne siamo governati. Tutto il nostro lavoro si svolge al suo interno. Questo pensiero è l’intera creazione, il suo piano, e non c’è nient’altro.

Tutto è risolto nel pensiero e tutto è creato dal pensiero. Non importa; tutta la realtà è inclusa nel pensiero. È interessante che gli scienziati moderni, essendo materialisti assoluti, affermino che l’universo sia un pensiero. I ricercatori del cervello umano sostengono che tutti i nostri pensieri, desideri e decisioni sono al di fuori di una persona e che il cervello è solo un dispositivo che cattura questo pensiero e lo trasferisce a noi.

Pertanto, la scienza si sta gradualmente uniformando a ciò che i kabbalisti hanno scoperto molto tempo fa: non c’è nulla nell’universo tranne il pensiero della creazione, e tutti noi esistiamo al suo interno. Sebbene dividiamo la realtà in forze, materia, sentimenti e ragione, in sostanza, tutto accade solo in base al pensiero del Creatore, all’interno del quale esistiamo.

Dobbiamo raggiungere questo pensiero del Creatore in relazione all’essere creato e allora Lo raggiungeremo – non Lui Stesso, ma la Sua attitudine verso gli esseri creati. Questo è l’unico pensiero che esiste. Tutte le varie proprietà opposte che sentiamo sono destinate a rivelare la profondità e l’unicità di questo pensiero.

Non esiste nulla tranne Lui, ma noi realizzeremo questo dall’ opposto, dalle numerose azioni e manifestazioni del Creatore in relazione a noi, che sono molto diverse e contraddittorie. Questi paradossi e discrepanze ci impediscono di renderci conto di ciò che sta accadendo, di essere d’accordo, e ci spingono a uno sviluppo tale che unendo tutte le contraddizioni al di sopra della ragione, raggiungiamo il Creatore. È impossibile raggiungerLo se non dai due opposti che si uniscono e si completano a vicenda1.

Da parte del Creatore, l’azione potenziale, chiamata pensiero, è sufficiente. Per il Creatore, la fine dell’azione è nel pensiero iniziale, ovvero lo stato non corretto e corretto dell’essere creato esistono insieme creando un punto nero chiamato essere creato. Il resto è lo sviluppo di questo punto e della sua autocoscienza, e dalla sua autocoscienza alla consapevolezza del Creatore per capire da dove proviene, chi l’ha creato e chi lo sta sviluppando.

È come un film che ruota attorno a questo punto. Tutti noi, l’intero universo e tutti i mondi ci sono dentro. L’atteggiamento del Creatore, la luce superiore, è chiamato “il pensiero della creazione”.
Esiste, pertanto, un solo pensiero da cui è emerso l’intero universo: il pensiero della creazione, che definisce già tutte le nostre ricompense, i nostri sforzi e tutto ciò che abbiamo vissuto lungo il nostro cammino.

Da parte del Creatore non c’è niente di più grande di questo pensiero. Ma noi, gli esseri creati, siamo in grado di raggiungerLo solo quando ci separiamo da Lui e iniziamo ad agire in modo indipendente. All’interno di questo pensiero compaiono altri pensieri aggiuntivi: le quattro Bechinot (fasi), i Partzufim, i mondi. Noi studiamo ciò che in pratica viene fuori dal punto nero, che potenzialmente include l’intero pensiero del Creatore, l’intero processo inizialmente investito lì2.

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20/08/2019, “Non esiste nulla tranne Lui”

1 minuto 3:39
2 minuto 12:40

Materiale correlato:
Come possiamo sentire la perfezione?
Fede al di sopra della ragione
Non esiste nulla tranne Lui

L’illusione del nostro mondo

Domanda: Lei hai definito il nostro mondo illusorio. Perché dobbiamo correggerlo se è così?

Risposta: Hai ragione, noi non lo correggiamo. Correggiamo noi stessi e il nostro egoismo perché la nostra percezione del mondo è il riflesso del nostro egoismo.

Il mondo è ciò che il nostro ego disegna per noi. Non appena cominceremo a percorrere la strada che attraverso il mondo va verso il Creatore, sentiremo sempre più il mondo superiore.

Cominceremo a vedere le forze del mondo superiore che agiscono nel quadro del nostro mondo e pian piano il nostro mondo scomparirà dalla nostra percezione. La sua immagine rimarrà, ma le forze che agiscono dietro di esso si manifesteranno sempre più. Così la nostra coscienza e il nostro atteggiamento verso il mondo inizieranno a cambiare.
[248551]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 24/03/2019

Materiale correlato:

Perché dobbiamo correggere un mondo immaginario?
Qual è il mondo reale?
L’intero universo proviene da una scintilla dell’energia superiore

New Life n.1088 – L’indifferenza

New Life n.1088- L’indifferenza

Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo

L’indifferenza sta aumentando perché le persone ne hanno già viste di tutte i colori e non è più possibile sorprenderle con niente. La Natura ci sta facendo avanzare verso uno stato nel quale saremo completamente indifferenti a tutto questo mondo. Dopo che saremo diventati completamente indifferenti a tutta la materialità, saremo attratti dallo sviluppo spirituale. La Natura ci sta spingendo a riconoscere la sua eternità aprendo l’anima che c’è in noi. Allora ci muoveremo verso sentimenti esaltanti, domande profonde… verso una consapevolezza illimitata, potente, unificata e un mondo illuminato.

[243374]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1088 – L’indifferenza”, 05/03/2019

L’evoluzione dei desideri – 1′ Parte

I quattro livelli del desiderio

Domanda: L’intera storia dell’umanità è il processo di sviluppo del desiderio dell’uomo. Baal HaSulam scrive nei suoi articoli che sia in natura che all’interno dell’individuo ci sono quattro livelli di desiderio: inanimato, vegetale, animale e umano. Per questo motivo percepiamo questi quattro livelli al di fuori di noi.

Cosa sono questi desideri e quanti ce ne sono, in quantità e qualità?

Risposta: Fondamentalmente il desiderio di ricevere è comune a tutti i livelli della natura. Ma con cosa vuole essere soddisfatto, dipende dalla mancanza che il desiderio prova e da cosa gli darà la sensazione di riempimento e piacere.

Se questo desiderio si trova al livello inanimato, allora vuole realizzarsi così com’è, e allo stesso tempo non è in grado di aggiungere o sottrarre nulla dal proprio desiderio, ma agisce solo nello stesso modo in cui esiste. Questo desiderio è chiamato inanimato. Non può svilupparsi, ma vuole soltanto impossessarsi di qualsiasi cosa che sente mancargli, ossia avvicinarsi a qualcosa o allontanarsene. Funziona così.

Poi il desiderio si sviluppa dal livello inanimato a quello vegetale.

Qui già ci sono cambiamenti nel desiderio stesso. Cresce, cambia di forma, crea ogni tipo di desiderio ausiliario e gli strumenti per la loro realizzazione. Così si sviluppa in lunghezza, larghezza, cresce, si muove verso il sole, l’aria e l’acqua. Acquisisce la capacità di controllare il proprio desiderio iniziale al fine di realizzarsi. Questo desiderio è chiamato vegetale.

Tuttavia non può spostarsi da dove si trova, come una pianta che cresce esattamente nel luogo dove è stata piantata. Si può estendere da lì ma le sue radici iniziali restano dove sono state piantate dalla forza superiore, cioè da qualcosa o da qualcuno di esterno a lui, e continua a svilupparsi da questo stadio.

Comunque, questo tipo di desiderio può riprodursi, influenzare l’ambiente ed esserne influenzato. Accade come per le piante che interagiscono con le quattro stagioni della natura: inverno, primavera, estate e autunno. Il livello inanimato non ha invece questa capacità.

Il desiderio vegetale differisce da quello inanimato per il fatto che si estende, ma anch’esso, comunque, rimane sempre lì dove è nato.

Il successivo desiderio è quello animale. Questo già può spostarsi da un luogo ad un altro, cioè ha libertà di movimento. Ovviamente, la sua riproduzione è molto più complicata e non avviene come per le piante perché richiede connessione con gli altri.

Nel desiderio animale ci sono individui maschi e femmine che si spostano, costruiscono famiglie tra loro, cercano attivamente sostentamento e così via. A questo livello già si litiga per la conquista di un proprio spazio, di una femmina o per la sopravvivenza della specie. Ciò significa che questo desiderio possiede tutti gli strumenti per realizzarsi in modo ottimale.

Il livello successivo del desiderio è quello umano che racchiude tutti i desideri precedenti. In più, ha la libertà di scelta nella sua realizzazione e può spostarsi, organizzarsi, allontanarsi, avvicinarsi e cambiare il suo obiettivo rispetto a cosa o a come può svilupparsi.

L’essere umano non è limitato nei suoi desideri e nel loro riempimento, tutto dipende solo da lui. Quindi, i suoi desideri: inanimato, vegetale, animale e umano gli danno piena libertà. Egli è il leader, egli è il re della natura.
[248960]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

Materiale correlato:
L’evoluzione del desiderio
I livelli del lavoro spirituale
Il mio mondo è una “collezione” di desideri

Per quale motivo ci viene data la solitudine?

Domanda da Facebook: Perché ci viene data la solitudine e come la correggiamo?

Risposta: La solitudine ti viene  data per farti sentire che tutto è nelle tue mani, nessuno ti spinge, tu sei responsabile della tua condizione e puoi fare qualsiasi cosa.

Inizia ad usare la tua solitudine correttamente e vedrai quanto è positiva perché in realtà questo stato ti è stato dato dal Creatore così che tu ti possa rivolgere a Lui.
[249798]

Dalla trasmissione di KabTV “Le risposte alle domande da Facebook”, 10/03/2019

Materiale correlato:

Come si può sfuggire alla solitudine?
Abbasso la solitudine!
Rivolgersi al Creatore

New Life n.272 – Il sesso e lo sviluppo umano

New Life n.272 – Il sesso e lo sviluppo umano
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Possiamo imparare a fare un uso più corretto del nostro desiderio sessuale per migliorare il mondo?
Tutta la disperazione che angoscia oggi questo nostro mondo è progettata per spingerci verso una nuova connessione spirituale fra noi. Abbiamo sete di un nuovo tipo di connessione sessuale che non si basi più sul piacere a danno degli altri, come nel caso della lussuria. Il sesso può darci un piacere che è un milione di volte maggiore se si aggiunge un legame reciproco e spirituale fra le due parti. Senza questo legame, tutto ciò che proviamo viene assorbito dal nostro desiderio di ricevere piacere e risultati, in mancanza del desiderio per il sesso e dell’insoddisfazione sessuale. Alla fine del nostro sviluppo, quando ognuno permetterà di creare una connessione reciproca più elevata, tutte le possibili passioni saranno rivelate e soddisfatte per l’eternità.
[126201]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.272 – Il sesso e lo sviluppo umano”, 20/12/2013

 

 

A cosa servono i sogni se tutto è prestabilito?

Domanda: Se tutto è prestabilito, a cosa servono i sogni? Dovremmo smettere di sognare?

Risposta: No, ma dovremmo sognare di raggiungere il più rapidamente possibile lo stato perfetto in questo mondo.

Il fatto è che tutta la natura è predeterminata e ci spinge in avanti attraverso la via buona, quella cattiva o quella intermedia. La saggezza della Kabbalah parla di questo. Leggi gli articoli di Baal HaSulam, è tutto spiegato lì.

L’unico problema è accelerare questo sviluppo e renderlo più confortevole. Ma non dobbiamo solo accelerare e guidare schivando gli ostacoli di una strada in pessimo stato, dobbiamo anche trasformare la nostra strada in un’autostrada senza pedaggio, in modo da percorrerla rapidamente e comodamente.

L’obiettivo futuro è già stato fissato e noi ci siamo dentro, dobbiamo solo rivelarlo.
[250334]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 28/04/2019

Materiale correlato:

E’ il momento di risvegliare la mancanza ed accorciare il tempo
Un secondo prima della correzione
Il Libero arbitrio sulla via dell’ascesa spirituale

Cosa significa rispettare i comandamenti?

Domanda: Cosa significa rispettare i comandamenti?

Risposta: Rispettare i comandamenti significa realizzare le condizioni della nostra interconnessione, cioè la connessione fra noi.

Essere connessi tra di noi nell’unico sistema di Adamo è un comandamento.

Sebbene questo sistema sia costituito da desideri egoistici, costruendo connessioni altruistiche tra le sue parti, esso diventa simile al Creatore, la qualità della dazione. Questa qualità si rivela proprio nel sistema, nella misura in cui diventa dazione, prima di tutto sul livello zero dell’egoismo, poi sul primo, sul secondo, sul terzo, sul quarto e sul quinto livello. Quindi il Creatore appare sotto la luce di Nefesh, Ruach, Neshama, Haya e Yechida.

[242504]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

Materiale correlato:

La salvezza si trova nella connessione
Conformità alle 613 Mitzvot (Comandamenti)
Il melograno è il simbolo dei desideri dell’anima