Il vero successo è portare al mondo la consapevolezza del Creatore

Il popolo di Israele ha fatto ritorno nella terra di Israele, ma se restiamo ancora sopraffatti dai pensieri sul piacere materiale come cibo, sesso, famiglia, denaro, potere e conoscenza, che assorbono tutta la nostra attenzione e oscurano la nostra visione, allora ci ritroveremo ancora una volta in esilio. La vittoria di Israele nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 ci assestò un duro colpo perché inaspettatamente acquisimmo territorio e popolazione aggiuntiva per i quali non eravamo preparati e che non sapevamo come trattare.

Questo ha portato ad un grande ristagnamento del nostro sviluppo tecnologico, poiché abbiamo acquisito molta forza lavoro a basso costo e non qualificata e non abbiamo avuto bisogno di sviluppare nuove tecnologie nel settore edile e in altri settori. Questo ci ha davvero rallentato. Ci è voluto molto tempo per superare questo colpo e iniziare a sviluppare nuove tecnologie e un nuovo stile di vita in queste nuove condizioni.

La Guerra dei Sei Giorni è stato un duro colpo per Israele perché eravamo troppo orgogliosi del nostro successo e della nostra forza. Avremmo dovuto raggiungere la rivelazione del male, ma questo deve ancora accadere. Tutta la storia dello Stato di Israele dimostra come il Creatore ci insegna di volta in volta che tutti i nostri successi, risultati, ricchezza e intelligenza non ci aiutano. Di conseguenza, ci troviamo ancora come pecore circondate da lupi che non sanno dove nascondersi.

Questo è ciò che tutta la nostra storia ci insegna e presto sentiremo di nuovo che il mondo intero è armato contro di noi. Oggi ci sentiamo al top grazie al nostro potere tecnologico. Ma questo serve solo per farci salire fino ad una certa altezza, come in una corsa sulle montagne russe e poi spingerci verso il basso. E si tratterà di un’arma a doppio taglio, perché il mondo intero precipiterà nelle tenebre e perderà il proprio equilibrio in questa discesa. Non ci sono sistemi tampone per gli enormi sbalzi della finanza, delle relazioni internazionali, ecc. Questo succede sullo sfondo della completa interdipendenza globale di ognuno su tutti. La situazione è molto allarmante.

Secondo la connessione tra la radice ed il ramo, non c’è posto migliore per la correzione della Terra di Israele. Pertanto, noi siamo obbligati a lavorare qui. Gerusalemme, Safed e Tiberiade sono tutte zone di speciale influenza spirituale. Pertanto, non vi è dubbio che sia più semplice applicare la correzione nella Terra di Israele. 1

Baal HaSulam scrisse della divisione nel popolo di Israele che ha portato al crollo del Secondo Tempio: le dispute ideologiche tra i Farisei e i Sadducei riguardo alla necessità di lavorare per il Creatore. Ma al giorno d’oggi, non c’è altra lotta se non quella per un posto nella leadership, per il potere, il denaro e basta. Da generazioni, siamo alla fine del processo di discesa. Pertanto, nella nostra generazione non c’è più una lotta ideologica, ma semplicemente tutti combattono per la loro posizione, per la loro influenza sugli elettori. Questo non ha nulla a che fare con l’ideologia e i kabbalisti non vi prendono parte.

Oggi abbiamo raggiunto l’ultimo punto nella discesa delle generazioni. Non c’è posto più basso dove andare, resta sono solo la guerra mondiale e la crisi globale. Non c’è nessuna via d’uscita; ora dobbiamo trovare un modo per uscirne. L’unica cosa che dobbiamo capire è da dove viene questa crisi, cioè, quale ne è lo scopo, dove ci condurrà e cosa dovrebbe essere fatto per usare tutto ciò che accade a beneficio del popolo di Israele (perché se si tratta davvero di Israele, significa che aspira al Creatore).

Questo ci porterà alla realizzazione del male da cui capiremo quale dovrebbe esserne l’opposto, lo stato buono e come raggiungere questo bene proprio dall’interno del male. Siamo consapevoli della necessità della nostra connessione e della realizzazione del dono che abbiamo ricevuto: la Torah, la scienza della saggezza della Kabbalah, il metodo dell’unione. Non c’è niente di più grande dell’unione fra noi. Tutti gli slogan su “Ama il tuo prossimo come te stesso” dovrebbero praticamente incarnarsi in noi oggi.

Il nostro egoismo è l’unico nemico che ci impedisce di raggiungere una buona vita corporea e ci ruba la vita eterna e spirituale. A causa dell’egoismo, nasciamo come animali e viviamo e moriamo come animali. Il nostro corpo muore e si decompone senza aver sviluppato un’anima, e scopriamo che le nostre vite sono state vissute invano.

La vita ci viene data per sviluppare un’anima durante la nostra esistenza in questo mondo terreno. L’anima è parte della Divinità dall’alto, e quindi è eterna. Il desiderio di dare al prossimo, che è fuori dei miei interessi personali, è di diventare come il Creatore, e quindi è eterno. Dobbiamo sviluppare questo desiderio il più possibile.

Dobbiamo capire che stiamo scendendo giù dalle montagne russe, nella discesa più ripida e con un muro all’estremità contro il quale ci schianteremo. Quindi vale la pena pensare a come fuggire da questo Olocausto globale, quando tutte le nazioni del mondo si rivolteranno contro Israele.

La salvezza è solo nell’unione del popolo di Israele, nella sua disponibilità ad unirsi per poter dare l’unione a tutta l’umanità. Dobbiamo essere il più vicino possibile alla dazione, almeno nel mondo corporeo. Ciò implica assistenza reciproca, equa distribuzione dei mezzi e tutte le condizioni della società futura, anche se per ragioni egoistiche. Se non lo facciamo, ne scaturirà una situazione peggiore per noi. Non vogliamo portare il mondo ad una tale sofferenza fisica: sarebbe meglio se questa decisione venisse presa in seguito alla realizzazione del male prima che arrivino i colpi. 2

La crisi all’interno del popolo di Israele risiede principalmente nel fatto che nessuno sente di essere in esilio. Al contrario, tutti la considerano come libertà perché Israele è un paese forte e prospero. Tutto è fantastico e abbiamo qualcosa di cui essere orgogliosi. Non capiscono che questi non sono dei parametri con cui Israele potrebbe essere misurato. Non si tratta del successo materiale. Lo stato in cui Israele esiste ora si chiama “distruzione”.

Sembra che tutto vada bene e che Israele sia la patria delle tecnologie più avanzate. Ma noi esistiamo nella natura, in cui tutto è chiuso ed è globale. La natura è il Creatore e noi agiamo contro di Lui sia in senso spirituale che materiale. Dal punto di vista della spiritualità, siamo completamente opposti al Creatore perché ci comportiamo nel modo più egoistico, il peggiore di tutti.

Il nostro desiderio di ricevere è così sviluppato che riusciamo a manipolare il mondo intero. Ma in realtà, ci è stato dato il potere di avere successo esattamente nel modo opposto: per servire il mondo intero, per dare, per insegnare e diventare un canale di collegamento tra il Creatore e gli esseri creati. Invece noi usiamo il nostro egoismo per sviluppare l’hi-tech e far così guadagnare quanti più soldi possibili ai capitalisti e ai produttori di armamenti. Nel frattempo i bambini vengono trascurati e le famiglie ne escono distrutte. Questo è un approccio completamente sbagliato perché stiamo andando contro il programma generale della natura.

Giorno dopo giorno, ci allontaniamo sempre dalla natura comune, e così facendo perderemo sotto tutti i punti di vista. Prima di tutto, questo riguarda la natura in generale, cioè l’ecologia e l’atteggiamento delle nazioni del mondo verso Israele. Sentiamo che l’antisemitismo sta crescendo ogni giorno, sta attraversando tutti i confini e stiamo diventando sempre più “persone dal collo rigido”, che in realtà vivono non nella Terra di Israele ma in Egitto, ridotti in schiavitù dal Faraone.

Abbiamo avuto molto successo nello sviluppo di tutti i valori corporei del mondo: nell’hi-tech, negli armamenti e nell’economia, usando le nostre qualità egoistiche ed enfatizzandole a tal punto che siamo diventati i primi nell’uso dell’egoismo. Ne consegue che abbiamo raggiunto il livello del Faraone. La sofferenza arriverà inevitabilmente presto perché noi abbiamo costruito un mondo del genere. Tuttavia, possiamo trasformare questo incombente tsunami in un’onda gentile e benigna. E allora non sarà l’onda di uno tsunami che lava via tutto il mondo e annega tutti, ma un’onda positiva, per esempio, di cioccolatini e fiori.

Cominciamo con la realizzazione del male e smettiamo di idealizzarci solo come esseri umani tagliati per il successo….perché è per questo motivo che ci ritroviamo in un buco profondo. Israele deve dare al mondo il metodo della correzione, la consapevolezza del Creatore e portare tutti allo stato finale della correzione. 3

Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 30/06/2019, Gli Scritti di Baal HaSulam, “L’esilio e la redenzione”
1 minuto 8:20
2 minuto 36:00
3 minuto 1:04:20

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