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New Life n.220 – Cos’è la felicità?

New Life n.220 – Cos’è la felicità?
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo
Perché la felicità ci scivola tra le dita, anche quando la raggiungiamo? Insita in noi c’è un’aspirazione di base per la felicità, tuttavia la definizione di felicità cambia nella misura in cui noi ci sviluppiamo. Per raggiungere la vera felicità, per prima cosa bisogna acquisire una mancanza di felicità. Una persona che ha una mancanza che aumenta costantemente e scopre in che maniera riempirla ogni volta, ottiene la felicità eterna. Oggi siamo di fronte ad una nuova tappa dello sviluppo umano, nella quale dobbiamo svilupparci verso la realizzazione interiore, emozionale.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.220 – Cos’è la felicità?”, 13/08/2018

È possibile prevedere con precisione il futuro?

Domanda: Fino a che punto la percezione delle radici eterne ci permette di vedere il futuro nella struttura del mondo materiale?

Risposta: Non posso dire se ci sia un’esatta corrispondenza tra il mondo spirituale e quello materiale, e se una persona possa prevedere il futuro. Il futuro dipende da molti parametri che sono davanti ai nostri desideri, in particolare, da molte persone e caratteristiche specifiche.

Tuttavia, è impossibile predire il futuro accuratamente. Tu puoi dire in quale modo esso scorra, ma non puoi sapere quale corso esso potrà prendere in un determinato momento.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 20/01/2019

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La gioia è il risultato delle buone azioni

Domanda: Come si spiega il concetto di gioia nella Kabbalah? Ad esempio, la fede è amore, dazione…ma la gioia?

Risposta: La mia gioia proviene dal fatto che io posso compiere un’azione di dazione. Come si dice: “La gioia è un riflesso delle buone azioni”.

Quando tu compi buone azioni, dai, abbracci, aiuti, spingi gli altri in avanti….e poi arriva la gioia.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/04/2019

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New Life n.212 – Preparare il bambino all’arrivo di un fratellino

New Life n.212 – Preparare il bambino all’arrivo di un fratellino
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:
Quando la famiglia si allarga è necessario parlare con il bambino durante tutto il processo, affinché niente succeda all’improvviso e senza preparazione. Insegnate al bambino che è naturale ed inevitabile per gli animali e gli esseri umani procreare, mostrategli le foto di famiglia o portateli allo zoo. Coinvolgete il bambino e discutete del suo nuovo ruolo di fratello maggiore ed aiutante dei genitori. Se il bambino partecipa, non dovrebbe nascere la gelosia. I workshop familiari aiuteranno a superare con dolcezza gli scoppi di ira. La famiglia si sentirà sempre connessa.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.212 – Preparare il bambino all’arrivo di un fratellino”, 21/07/2013

In lotta con me stesso

Baal HaSulam, Shamati n.70, “Con mano forte e con scatenamento di furore ”: ‘… di quelli che desiderano entrare nel lavoro di Dio per poter aderire veramente a Lui ed entrare nel Palazzo del Re, non tutti sono ammessi. Piuttosto, l’uomo viene esaminato e lo fanno entrare se non ha altri desideri ma solo il desiderio per la Dvekut (Adesione).

E in che modo viene esaminato l’uomo se ha un solo desiderio? Gli vengono dati i disturbi. Questo vuol dire che gli mandano i pensieri e i messaggeri estranei con lo scopo di disturbarlo, affinché lasci questa via e vada per la via delle masse’.

Baal HaSulam scrive che tutto nella natura deriva dalla collisione. La vita è una lotta, non con qualcuno o qualcosa, ma piuttosto con se stessi. Se riesci a comprendere questo nel modo corretto, tutto va a posto.

Tutto dipende da come ci sintonizziamo con questo per comprendere che ci sono due forze a governare il mondo: ricezione e dazione. La forza della ricezione è il nostro grande egoismo e la forza della dazione non esiste in noi. Dobbiamo svilupparla gradualmente ed è abbastanza difficile.

Per poterlo fare dobbiamo in qualche modo interagire con il gruppo, cercando di essere più vicini. Noi non vogliamo questo. È proprio a questo punto, quando sentiamo che non lo desideriamo ma ci spingiamo, forzandoci, a connetterci con gli amici, che dobbiamo rivolgerci al Creatore per chiederGli di darci un’opportunità di desiderarLo. Se non scappiamo da questa battaglia ma ci riprendiamo, possiamo quindi raggiungere l’equilibrio nella linea di mezzo.

Domanda: Cosa sono i pensieri estranei?

Risposta: Sono tutti quei pensieri che non sono diretti all’adesione con il Creatore, all’equivalenza con Lui e alla qualità della dazione.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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Come possiamo rendere migliore la nostra vita

Domanda: Come possiamo spiegare al 99% delle persone cosa è “una bella vita?”

Risposta: Noi crediamo che la vita sia bella in relazione a ciò che è buono per noi.

Oggigiorno, però, non avendo le giuste connessioni tra noi, non possiamo sentirci bene. Vediamo che il mondo sta crollando poiché la luce superiore che discende su di esso vuole riempirlo ma il mondo si oppone a questa luce.

Più il bene spirituale si avvicina al nostro mondo e peggio ci sentiamo. La vicinanza della luce spirituale ci provoca un senso di oscurità poiché noi siamo senza correzione, in opposizione ad essa. Per cui, se vogliamo percepire la benedizione ed il buono, noi dobbiamo cambiare per essere simili alla luce superiore, così da non ricadere nelle problematiche e nelle crisi a causa del fatto che la luce è sempre più vicina a noi. In altre parole dobbiamo unirci a questo livello dell’universo.

Ad esempio, se i notiziari annunciano che un asteroide sta per colpire la Terra e che il pianeta è in pericolo, l’umanità si sentirà in pericolo, perché la luce superiore si avvicina e il Creatore desidera essere rivelato alle creature. Questa è la ragione per cui noi siamo chiamati “l’ultima generazione”.

Siamo entrati in un cammino di crescente pressione su di noi. È per questo che la scienza della Kabbalah si sta rivelando; essa ci spiega che ci dobbiamo adattare alla luce superiore al fine di diventare in qualche maniera simili a lei.

Noi siamo un Kli (vaso dell’anima), il Creatore è la luce. Possiamo diventare simili a Lui solo se ci uniamo fra noi. In altre parole, dobbiamo unirci se aspiriamo ad un futuro migliore.
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Dalle lezioni di Kabbalah in lingua russa, 11/02/2019

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New Life n.210 – La vergogna e la stima in famiglia

New Life n.210 – La vergogna e la stima in famiglia
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:
La sensazione di vergogna è il danno più severo per una persona. Tutti desiderano essere apprezzati, ma fanno anche un calcolo su quanto dovrebbero investire per ottenere la stima degli altri. Coloro che ci circondano definiscono il valore dello sforzo da compiere per guadagnare rispetto o provare vergogna. I genitori dovrebbero trasmettere i valori corretti ai propri figli sin da piccoli, ma senza fare troppa pressione perché ottengano dei risultati. L’obbiettivo è sviluppare nei bambini la percezione degli altri, affinché essi crescano sapendo in che modo comportarsi nel corso della vita.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.210 – La vergogna e la stima in famiglia”, 16/07/2013