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In lotta con me stesso

Baal HaSulam, Shamati n.70, “Con mano forte e con scatenamento di furore ”: ‘… di quelli che desiderano entrare nel lavoro di Dio per poter aderire veramente a Lui ed entrare nel Palazzo del Re, non tutti sono ammessi. Piuttosto, l’uomo viene esaminato e lo fanno entrare se non ha altri desideri ma solo il desiderio per la Dvekut (Adesione).

E in che modo viene esaminato l’uomo se ha un solo desiderio? Gli vengono dati i disturbi. Questo vuol dire che gli mandano i pensieri e i messaggeri estranei con lo scopo di disturbarlo, affinché lasci questa via e vada per la via delle masse’.

Baal HaSulam scrive che tutto nella natura deriva dalla collisione. La vita è una lotta, non con qualcuno o qualcosa, ma piuttosto con se stessi. Se riesci a comprendere questo nel modo corretto, tutto va a posto.

Tutto dipende da come ci sintonizziamo con questo per comprendere che ci sono due forze a governare il mondo: ricezione e dazione. La forza della ricezione è il nostro grande egoismo e la forza della dazione non esiste in noi. Dobbiamo svilupparla gradualmente ed è abbastanza difficile.

Per poterlo fare dobbiamo in qualche modo interagire con il gruppo, cercando di essere più vicini. Noi non vogliamo questo. È proprio a questo punto, quando sentiamo che non lo desideriamo ma ci spingiamo, forzandoci, a connetterci con gli amici, che dobbiamo rivolgerci al Creatore per chiederGli di darci un’opportunità di desiderarLo. Se non scappiamo da questa battaglia ma ci riprendiamo, possiamo quindi raggiungere l’equilibrio nella linea di mezzo.

Domanda: Cosa sono i pensieri estranei?

Risposta: Sono tutti quei pensieri che non sono diretti all’adesione con il Creatore, all’equivalenza con Lui e alla qualità della dazione.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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