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Come può l’insegnante soddisfare i desideri di ogni studente?

Domanda: Come può l’insegnante soddisfare i desideri di uno studente e viceversa?

Risposta: L’insegnante assorbe i desideri dello studente come fossero una sua componente; in questo modo si include in lui e compie tutto il lavoro necessario, lasciandogli solo la parte che dovrebbe completare con il proprio libero arbitrio.

Questo rappresenta un punto di contatto molto importante. È come se l’insegnante si trovasse dentro allo studente e “aggiustasse” ogni genere di caratteristica presente in lui.

Questo è ciò che il superiore dovrebbe fare basandosi su Galgalta e Eynaim. In seguito lo studente dovrebbe completare la sua parte di lavoro.

Se tu sei connesso con me e con tutti, sentirai che noi lavoriamo insieme.

Domanda: Ci sono esami per gli studenti di Kabbalah?

Risposta: Non ci sono esami speciali perché l’intero percorso è un continuo, costante esame.

Nella spiritualità questo non esiste, non devi superare un test per trovare te stesso nel sistema spirituale. L’esame ha luogo in ogni momento.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 02/12/2018

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La fonte di tutte le forze della Natura

Domanda: Chi è il Creatore?

Risposta: Il Creatore è la forza superiore che include in sé tutte le altre forze del mondo.

Domanda: È scritto nei testi autentici: “È impossibile comprendere il Creatore senza averne fatto esperienza”. È corretto?

Risposta: Sì, perché noi comprendiamo e impariamo ogni cosa dalle nostre sensazioni, come un bambino che porta ogni cosa alla bocca allo scopo di toccare, di sentire. Per lui, il gusto è il più importante recettore, l’organo sensoriale più importante. Allo stesso modo, noi dobbiamo sperimentare tutto attraverso i nostri cinque sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto.

Quando sentiamo qualcosa attraverso loro, tutto si assembla in un sistema preciso e tutte le nostre scienze provengono da questo sistema. Inoltre, integriamo i nostri sensi con strumenti che ampliano la gamma dei nostri organi sensoriali naturali: binocoli, microscopi, telescopi, ecc.

Comunque, nell’universo esistono delle forze che i nostri sensi non percepiscono. La scienza della Kabbalah ci guida a sviluppare un ulteriore organo sensoriale che include gli stessi cinque sensi ma su un livello diverso.

Esplorando la loro natura riveliamo la loro fonte comune chiamata “il Creatore” e cominciamo a realizzare come ci influenzano, come determinano tutte le condizioni, le forze e le circostanze nelle quali esistiamo. In sostanza, studiamo il sistema di forze che determinano la nostra vita.

In questo modo comincia l’esistenza consapevole dell’uomo, quando conosciamo già cosa è accaduto, perché c’è stato e ci sarà, e anche se possiamo cambiare qualcosa nel futuro, ecc.
La vita, in sintesi, diventa non solo consapevole, ma anche confortevole. Questo è il soggetto e lo scopo della Kabbalah.
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Dalla trasmissione di KabTV “L’essenza della Scienza della Kabbalah – 3° Parte”, 12/11/2018

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Comprendere le forze nascoste della Natura

Domanda: Qual è la “Rivelazione del Creatore alle creature in questo mondo”? È possibile confrontare la rivelazione del Creatore con la rivelazione delle leggi del magnetismo o dell’elettricità? Impariamo semplicemente come usare quelle leggi della natura che prima ci erano nascoste?

Risposta: Rivelare il Creatore significa rivelare le forze nascoste della natura, le loro dipendenze, leggi, formule e grafici, per comprendere dentro cosa esistiamo; per capire non il quadro che vediamo ora ma piuttosto le forze che ci sono dietro ad esso.

La natura è controllata da determinate forze. Le loro relazioni reciproche, il loro impatto su di noi, il nostro impatto inverso su di loro; per continuare la nostra esistenza abbiamo bisogno dell’intero quadro, almeno in modo più o meno confortevole e fiducioso. Le scienze del nostro mondo ci portano solo alla consapevolezza che noi non controlliamo la natura e le sue forze: possiamo in qualche modo nasconderci dal loro impatto negativo e nient’altro.

Allo stesso tempo vi è la crescente consapevolezza che la scienza è in crisi, in un vicolo cieco, e il prossimo passo in avanti dovrebbe avvenire oltre i limiti del nostro mondo, verso quelle forze che stanno al di fuori della sfera della nostra esistenza attuale, al di fuori della sfera del nostro universo.

Queste sono le forze nascoste della natura che sono più alte di noi e definiscono la nostra intera vita.

Domanda: Possiamo dire che esse sono la causa degli eventi che ci accadono nel mondo corporeo?

Risposta: Naturalmente. Assolutamente.

Domanda: Se raggiungo questa forza nascosta mentre sono in questo mondo, cioè se la sento con i miei cinque sensi, posso dire che è questa la rivelazione del Creatore?

Risposta: Sì, puoi dirlo.

Domanda: È un conseguimento sensoriale?

Risposta: È conseguito non solo nelle percezioni, ma anche nella mente.

Noi riveliamo come le forze che ci riguardano sono interconnesse, il loro sviluppo causale e il loro impatto considerevole su di noi. In generale, vediamo un quadro completo del nostro mondo sotto l’influenza delle forze del governo superiore, ma il significato “superiore” è ancora nascosto a noi.

Inoltre, iniziamo a vedere e a comprendere la possibilità della nostra influenza su queste forze attraverso una connessione inversa, al fine di portarle ad uno stato in cui ci influenzano in modo desiderabile e positivo.
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Dalla trasmissione di KabTV “L’essenza della scienza della Kabbalah – 2′ Parte”, 12/11/2018

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New Life n.176 – La preghiera e lo sviluppo dell’umanità

New Life n.176 – La preghiera e lo sviluppo dell’umanità
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo
La preghiera è il lavoro nel cuore. Noi preghiamo quando ci rivolgiamo ai nostri cuori, li inteneriamo, li aggiustiamo così che possiamo assorbire e sentire di più il mondo. Noi ci connettiamo con tutta la creazione quando preghiamo per una preoccupazione comune ed una responsabilità reciproca. Il mondo connesso ci costringe a pregare insieme per tutti e a crescere come esseri umani.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.176 – La preghiera e lo sviluppo dell’umanità,” 30/04/2013

Da qualche parte, lontano da qui…

L’antisemitismo nel mondo continua a crescere. Lo scorso 27 Aprile, in una sinagoga della California, durante la preghiera alla fine della Pasqua ebraica, è stato messo in atto un attacco terroristico nel quale ha perso la vita una persona e molte altre sono rimaste ferite. Tuttavia le persone ancora non ascoltano, sembra che quello che accade non le riguardi. Dopotutto, accade “da qualche parte, lontano da qui…”. Questo dimostra quanto il Creatore indurisca il cuore delle persone, al punto tale che rimangono indifferenti anche davanti ad eventi del genere. Soltanto sei mesi fa, in una sinagoga di Pittsburgh è avvenuta una tragedia simile, ma tutti se ne sono già dimenticati.

Per questo gli ebrei vengono chiamati il “popolo testardo”. L’individuo non risponde a questi avvertimenti e pensa che ciò che è accaduto nella strada accanto non può capitare a lui. Dimentichiamo quello che è successo ieri, per non parlare di qualche mese fa, e non notiamo che la tensione sta crescendo. Essere testardi significa ricevere un colpo, svegliarsi per un istante e poi dimenticare tutto come se nulla fosse accaduto.

Il problema è che non esiste una sensazione di dolore accumulato, che poi porti ad un punto in cui l’individuo è costretto a rispondere. Tutto scompare come acqua nella sabbia.

È importantissimo comprendere che questo non è un evento sporadico ma naturale, che va avanti secondo il fondamento della creazione. Questo processo continuerà e non cesserà a meno che non cominciamo a fare qualcosa a riguardo. La Kabbalah spiega questo fenomeno su base scientifica e avverte del pericolo da molti anni, mentre tutti hanno sempre riso di tale possibilità. Ora non c’è nulla da ridere, ma ancora nessuno vuole ascoltare i kabbalisti. Arriverà il momento in cui non ci sarà scelta e tutti dovranno ascoltare.
Indipendentemente da quanto possa essere stato testardo il popolo d’Israele, il Creatore li ha sempre guidati, nonostante tutto, fuori dall’Egitto colpendoli e facendoli soffrire. Oggigiorno si sta verificando la stessa situazione. I kabbalisti continuano ad avvertire, ma essi non ci credono, così come in passato non hanno creduto a Mosè.

Trovo molto simbolico il fatto che lo scorso 2 Maggio il mondo abbia marciato per la Giornata del ricordo dell’Olocausto, mentre lo stesso Olocausto si sta ripresentando.. O gli ebrei si uniscono, oppure sarà peggio per loro. L’unione è la soluzione non soltanto per l’antisemitismo, ma anche per la correzione generale del mondo, per la correzione dell’umanità, per la crescente crisi globale e per la prossima guerra mondiale, di cui è stato già detto molto.(1)

Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28/04/2019, lezione sul tema “Divulgazione della Saggezza della Kabbalah”

(1) Minuto 00:20

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Come fa un kabbalista a fuggire dai cattivi pensieri?

Domanda: In che modo un kabbalista fugge dai cattivi pensieri? Quali metodi dobbiamo usare?

Risposta: Un kabbalista non fugge mai da niente. Deve usare tutto per l’equilibrio e il bene. Tutto ciò che viene dall’Alto viene dato per una ragione; quindi, nulla dovrebbe essere respinto. Abbiamo solo bisogno di sapere come bilanciarlo. Questo è il senso comune della vita.

Domanda: Quali devono essere le mie azioni se ho un pensiero cattivo?

Risposta: Non è un pensiero cattivo, piuttosto un pensiero che devi trattare correttamente. Può essere disgustoso, sgradevole o meschino. Tuttavia, in ogni caso, proviene dalla stessa fonte, dal Creatore, da cui vengono emanati sia il nostro egoismo che il nostro altruismo. Dobbiamo capire che il nostro scopo è quello di raggiungere l’equilibrio fra loro.

Pertanto, non allontanare mai alcun pensiero o nessuno dei desideri più peccaminosi, di quelli che ti fanno rabbrividire. In un primo momento, vorrai istintivamente liberartene, ma in quello successivo dirai a te stesso: “No, è venuto dal Creatore”. Se butto via questo desiderio, non lo supererò. Devo accettarlo, anche se mi disgusta e, elevandomi al di sopra di esso, devo bilanciarlo correttamente.

Tutto arriva dalla radice della mia anima, che è il male assoluto, poiché tutti noi siamo il risultato della frammentazione dell’anima comune. Pertanto, tutta la frammentazione si rivela in noi gradualmente. La ragione per cui i desideri più sfrenati, i pensieri e le inclinazioni più sordide appaiono in me ora è perché essi sono nella radice della mia anima come conseguenza della frammentazione.

Se non correggo ogni desiderio, poi, dopo alcuni gradi, esso si ripresenterà in una forma diversa. Quindi, non dovremmo scappare da nulla; piuttosto, dovremmo accettare tutto consapevolmente e agire su di esso.

Pertanto, un kabbalista impara gradualmente a non relazionarsi personalmente a tutto ciò che lo sovrasta. “Questo non sono io”. Questo deriva dalle qualità opposte nella mia radice. Inizialmente, ero in uno stato di adesione al Creatore. Poi tutto si è invertito, diventando completamente opposto al Creatore. Questo è quello che sto vivendo ora.

Perché dovrei rifiutare questo? Il Creatore risveglia in me specificatamente il livello successivo della mia corruzione, così che io lo possa correggere e salire di un altro livello.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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L’armonia è un equilibrio fra contraddizioni

Domanda: Che cosa s’intende per stabilità e armonia dal punto di vista kabbalistico?

Risposta: L’armonia è l’equilibrio tra le forze di ricezione e di dazione che si bilanciano reciprocamente, si enfatizzano, si espandono, aumentano e allo stesso tempo portano alla stabilità.

Domanda: Allora perché è stato necessario creare questa contraddizione? Non era possibile creare da subito l’armonia e la stabilità?

Risposta: No. Non saremmo stati in grado di percepirli, come gli insetti che vivono in un’armonia relativa. Vediamo che l’esistenza, specialmente nel nostro mondo, consiste precisamente nella lotta tra due principi. Pertanto, qui non c’è armonia, ma solo una lotta alternata e fluttuante che conduce ad uno stato di maggiore o minore equilibrio tra le due forze opposte.

Solo la saggezza della Kabbalah spiega come sia possibile raggiungere l’equilibrio nel quale entrambe le forze si completano reciprocamente.

Nel mondo materiale queste forze si escludono a vicenda, cercano di distruggersi e annullarsi l’una con l’altra. La “Kabbalah”, che tradotta dall’ebraico significa “la saggezza della ricezione”, spiega come costruire correttamente la combinazione reciproca di due opposti in modo che l’esistenza spirituale sia possibile fra loro.

La vita terrena si fonda su semplici principi: l’equilibrio relativo di entità inanimate, vegetali e animate, che vivono per un certo periodo e poi muoiono. Cioè, l’equilibrio corporeo non resiste alla prova del tempo.

La spiritualità, al contrario, si sviluppa costantemente fino a raggiungere l’equilibrio assoluto in tutte le sue manifestazioni e si chiama Gmar Tikun (la fine della correzione).

Domanda: Significa che il concetto di felicità può esistere solo se ci sono contraddizioni?

Risposta: La felicità è possibile solo quando c’è un conflitto e si percepisce proprio in quei momenti in cui la lotta giunge all’equilibrio. Non ci possono essere soddisfazione, felicità o piacere se prima non senti il vuoto. Pertanto, ci deve essere una lotta per percepirne poi il risultato positivo. È così in tutto.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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Che cosa significa rinascere nella prossima vita?

Domanda: Se una persona non ha sviluppato il punto nel cuore e quindi non ha anima, cosa rinasce nella prossima vita?

Risposta: Tutte le persone hanno un desiderio. Il desiderio è una struttura spirituale. Potrebbe essere pronto per la correzione, il cambiamento e la connessione con gli altri, adesso, oppure potrebbe non essere ancora pronto.

Tuttavia, in principio, ogni persona si trova nel proprio desiderio come una parte eterna di una singola anima.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

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Citazioni di Einstein – 1′ Parte

Domanda: Potrebbe commentare alcune delle citazioni attribuite ad Albert Einstein?

Citazione: “Solo il pazzo ha bisogno di ordine, un genio è in grado di gestire il caos”.

Risposta: Sì, l’individuo, in genere, ricorre all’ordine perché non è capace di accettare ciò che ha davanti.

Un genio, al contrario, sente che deve perdersi nel caos per trovare al suo interno un ordine: non un ordine che egli impone sul mondo esistente, ma un ordine che già esisteva dentro questo mondo.

Citazione: “Ci sono solo due modi di vivere la vita. Uno è come se niente fosse un miracolo e l’altro come se tutto fosse un miracolo”.

Risposta: Se i miracoli non esistessero, ogni cosa sarebbe chiara e semplice. Anch’io vorrei spiegare a tutti: “Perché state soffrendo? Guardate, tutto è scritto in modo molto semplice. State cercando di fare qualcosa nella vita con sforzi inspiegabili”.

Questa è la vita, quando da un lato cerchiamo di comprendere l’immensità con la nostra mente. Ma poi diciamo: “Perché è tutto lì? Perché ogni cosa è buona e semplice” e accoglie tutto nella nostra mente.

Nell’altro modo è quando ci dissolviamo nello spirituale, nello spazio, quando comprendiamo che non siamo in grado di mandarlo giù e crediamo che possiamo soltanto entrare in esso e in esso perderci.

Quindi accettiamo il mondo entrandoci. Allo stesso tempo, sminuiamo noi stessi, le nostre menti e le nostre capacità; vediamo la natura al di sopra di noi, non noi che la governiamo. Come disse Isaac Newton, citazione spesso attribuita ad Einstein: “Mi sembrava di essere come  un bambino che giocava sulla spiaggia e di essermi divertito a trovare ogni tanto un sasso o una conchiglia più bella del solito, mentre l’oceano della verità giaceva inesplorato davanti a me”. Soltanto in questo modo saremo in grado di entrare nella natura e iniziare davvero a comprenderla.

Osservazione: Allora possiamo dire: “Le meraviglie abbondano!”

Mio commento: Sì. Questo è l’approccio corretto. Infatti, li chiamiamo miracoli. Perché miracoli? Perché non possiamo comprenderli con la mente. Tuttavia quando dico che questi sono miracoli, voglio perdermi in essi, allora inizio a comprenderli proprio perché cancello me stesso davanti ad essi.

Citazione: “L’istruzione è ciò che rimane dopo aver dimenticato tutto quello che si è imparato a scuola”.

Risposta: Cosa significa istruzione? Noi formiamo, o possiamo dire, formattiamo il nostro cervello. Come se caricassimo alcuni programmi in un computer e poi, con l’aiuto di questi programmi, iniziassimo a processare i materiali, lavorando con essi. L’istruzione dovrebbe essere così. In sé o di per sé, non importa. Comincio ad apprezzarla solo dopo aver iniziato a trattare la vita correttamente, col suo aiuto.

Domanda: E cosa significa in generale dimenticare l’istruzione?

Risposta: Cosa studiamo a scuola? Io non ricordo la storia, la geografia, neanche la matematica, non so tutte quelle equazioni. Certo, ci posso meditare su in qualche modo. In linea di principio, a scuola, quanto era tutto apparentemente inutile? Sì, è tutto necessario al fine di sviluppare cervelli, svilupparli e scuoterli. Altrimenti cosa? Sarei solo in grado di contare le mie capre o le mie mucche nella mandria? O sarei comunque in grado di lavorare con l’apparato concettuale?

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 26/02/2018

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New Life n.175 – Il Libro dello Zohar

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Il Libro dello Zohar è un libro speciale che parla della rete nascosta e dell’anima che ci lega assieme. È il mezzo per scoprire e sentire questo sistema perfetto. Lo Zohar interpreta la Torah e il principio “Ama il tuo prossimo come te stesso” ed è la “droga miracolosa” più forte contro l’egoismo e l’inclinazione al male. Lo Zohar è arrivato per correggere tutte le divisioni tra di noi, per guarire i frammenti dell’anima comune e per portare l’eternità e la perfezione a tutta l’umanità.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.175 – Il Libro dello Zohar “, 28/04/2013