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Tutto dipende dalla radice dell’anima

Domanda: Ovunque e sempre separo il mio “Io” dalle altre persone. Questa sensazione di isolamento mi impedisce di connettermi agli altri. Li spingo via. Cosa dovrei fare?

Risposta: Ti capisco perfettamente. Ma tu non sei l’unico. Accade praticamente a tutti.
Ci sono persone che stabiliscono facilmente contatti con altre persone. Per alcuni è difficile e c’è chi non sente affatto gli altri. Vivono da soli come se intorno a loro ci fossero piante, non persone. Questo è il modo in cui il Creatore ci ha creati.

Pertanto, non dovresti confrontarti con gli altri e sentirti offeso. Dipende dalla radice della tua anima. Sviluppandoti col metodo della saggezza della Kabbalah, scoprirai che tutto proviene da questa radice. L’anima ha la sua Reshimo (gene spirituale) che determina assolutamente tutto in te.

Ognuno di noi ha uno specifico gene spirituale che non assomiglia agli altri. Questo è il nostro posto nel sistema generale di Adamo, nell’anima comune. È solo mio, solo tuo, solo suo e così via.
Questo luogo definisce tutte le nostre proprietà: fisiche, biologiche, genetiche, spirituali, qualunque esse siano. Lo stesso posto definisce il nostro destino.

Se conoscessimo il nostro gene spirituale, la sua posizione e le sue coordinate nell’anima comune, potremmo calcolare tutto ciò che ci riguarda. Non ci sarebbe quindi nulla di incomprensibile in noi, né nelle nostre vite, né in ciò che è accaduto, sta accadendo o accadrà.

Ma per ora tutto questo è inaccessibile a noi. Otterrai tutto quando questa rivelazione non ti ostacolerà nello sviluppo spirituale, ma ti sarà soltanto di aiuto.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 09/12/2018

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Il tempo minimo per rivelare la Luce Superiore

Domanda: Hai mai visto una decina, nel nostro mondo, raggiungere la luce di Hassadim?

Risposta: No. Ma arrivarci vicino, sì. Non una decina ma un numero inferiore di persone.

Domanda: Quanto ci è voluto perché raggiungessero quello stato?

Risposta: Non ha importanza perché dipende da troppe varianti. Una tale rivelazione può avvenire con cinque o sei persone in un paio d’anni, o può volerci un decennio per una decina. Ma non credo che possa avvenire prima di tre o cinque anni. Questo è il tempo minimo.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

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Perché il cammino verso la rivelazione spirituale è così lungo?

Domanda: Perché il periodo di preparazione alla rivelazione spirituale è così lungo?

Risposta: ll periodo di preparazione è, in effetti, molto lungo. Prima di iniziare a ricevere e a comprendere le risposte possono essere necessari 20 o 30 anni.

Tuttavia, questa non è solo un’attesa, come se si stesse aspettando un treno. È piuttosto il tuo continuo cambiamento, il tuo continuo adattamento allo stato di quando inizi a conseguire il mondo superiore nascosto.

Pertanto, l’intero tuo viaggio dipende dalla profondità della tua anima. Più in alto si spinge, più grande sarà il viaggio per giungere alla prima rivelazione del mondo spirituale.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

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Energia dall’aria sottile

Il desiderio egoistico funziona perfettamente in questo mondo quando vede chiaramente una ricompensa davanti sé, può soppesare i benefici delle sue azioni e poi decidere dove e quanto applicarsi. L’egoismo può lottare per una ricompensa.

Tuttavia, per ciò che riguarda il desiderio di dare, non abbiamo la forza di crearlo. Non vediamo ricompensa e non abbiamo motivo di agire. La necessità di compiere un’azione per il bene della dazione, annulla in noi il desiderio di ricevere e con questo non possiamo muoverci. Ci sentiamo come se non avessimo né braccia, né gambe, né testa e fossimo senza energie. Se non c’è stimolo, non posso muovermi, resterò a letto.

Serve qualche tipo di incentivo per alzarmi. A questo punto, allora, arrivano i problemi che mi affliggono. Quindi capisco che i problemi sono, in realtà, un bene per me perché mi svegliano per farmi agire.
Se non lavoriamo con il nostro desiderio di ricevere, allora non possiamo fare nulla. Si fermerebbe tutto. Immaginate il desiderio di ricevere, l’egoismo, il fondamento del mondo, di ogni atomo e particella, disattivato all’improvviso in tutto il mondo. Il mondo rimarrebbe completamente immobile perché il movimento ha luogo solo per soddisfare una mancanza. Se l’ego non vuole nulla, resterà inattivo.
Il mondo si fermerebbe. Ci sarebbe silenzio totale e ciò significa che sparirebbe tutto. Se gli elettroni smettessero di ruotare attorno all’atomo, questo sparirebbe perché non ha altro che queste rotazioni, una mancanza. Solo la mancanza muove la materia e, se la mancanza sparisse, si fermerebbe il movimento e la materia scomparirebbe. La materia è una mancanza.

Com’è possibile compiere azioni di dazione? Come si può costruire un secondo piano d’azione, quello altruistico, senza soffocare la condizione materiale? Lasciamo che la materia continui a funzionare, essa non interferisce con noi; al contrario, ci aiuta. Dopo ogni ascesa cadremo sempre a livello materiale in modo che, da quel livello, possiamo elevarci ancora più in alto. Dove troviamo un nuovo carburante non basato sul desiderio di ricevere ma sul desiderio di dare?

Come possiamo desiderare la dazione? Questa è la domanda più importante. La risposta è la chiave del successo perché l’umanità si è sviluppata abbastanza da poter raggiungere la fine della correzione. L’unico problema è come trovare la forza della dazione in ogni stato. Questa forza già esiste, ma noi dobbiamo tirarla fuori. Non arriverà da sola, altrimenti sarebbe stata rivelata nel mondo tanto tempo fa.

La necessità di essa è già intrinseca in ogni persona, perché chiunque si chiede: “Che tipo di vita è questa? Per che cosa viviamo? Qual è il significato della nostra vita?” Tuttavia, non si va oltre perché vogliamo ricevere in modo egoistico perfino la forza di dazione, ma essa non arriva in questo modo.

La domanda è: che tipo di meccanismo dovremmo costruire per ricevere, attraverso di esso, la forza di dazione che riempirebbe l’intera realtà? Gli astrofisici dicono che l’energia riempie tutto l’universo. Noi pensiamo che lo spazio sia vuoto, ma in realtà è pieno di energia.
Ora stanno cercando di estrarre queste informazioni dagli scritti del famoso ricercatore Tesla, che ai suoi tempi le aveva secretate. Pensano di aver trovato un modo per estrarre energia direttamente dall’aria. In effetti, non esiste uno spazio vuoto, è pieno di energia. La domanda è: come dischiudere questa fonte di energia? Le istruzioni su come farlo sono davanti a noi e sono racchiuse nei libri di Kabbalah.

I saggi kabbalisti dicono che questa energia si può ricevere attraverso la decina. Attraverso la decina ci connettiamo allo spazio, pieno di forza di dazione, chiamato “Creatore”. La decina funziona come un modem o un adattatore che ci connette a questa forza nascosta.
Questa forza rimarrà sempre in occultamento, si palesa solo all’interno della decina come fosse un rivelatore di questa forza superiore. In base alla misura della mia inclusione nella decina, della mia connessione con essa e dei miei sforzi per risvegliarla alla connessione con la forza superiore, io ricevo questa energia di dazione. È come se inserissi la spina nella presa e iniziassi a ricevere energia. Questo è l’unico modo in cui tutto funziona.

Allora scopriremo di essere all’interno del campo della forza superiore, che è “il bene che fa il bene”. Questa è l’unica forza, non esiste nient’altro. Tutte le forze di opposizione sono concentrate solo dentro di me al fine di connettermi a questa forza superiore e cominciare a ricevere energia da essa.1

Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’01/04/2019, “Costruire la società futura”
1 Minuto 01:30

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Teletrasporto interiore

Guardo le notizie su ciò che sta accadendo nel paese e nel mondo e mi rallegro per la rivelazione dell’indole maligna, ossia per la rivelazione del male, del desiderio egoistico che chiede di essere corretto. L’ego sta gridando, ci prega: “Perché non mi state correggendo?! In che misura devo rivelarmi e immergermi nel mondo?”

Mi rallegro del fatto che il mondo sta finalmente iniziando il suo graduale approccio alla rivelazione del male. Le persone già capiscono che, da un lato, non si può fare nulla riguardo l’ego perché questa è la natura umana ma, dall’altro lato, se si fallisce nello sradicarlo, ci ucciderà.

Perciò la gente ha iniziato a pensare come eliminarlo. Lentamente sta provando tutti i metodi possibili e realizza che nessuno di essi funziona. La nostra è una situazione senza speranza. Stiamo da qualche parte ai margini di una galassia, girando intorno ad una stella nana su un minuscolo pianeta insudiciato dal nostro pattume. La vita sta finendo e non ci sono prospettive. Siamo soli nell’universo e a breve non ci sarà neanche più vita sul pianeta Terra. Come si suol dire, si spengono le luci.

Francamente la situazione appare così, ma questa è la rivelazione del male ad un punto in cui si può iniziare a pensare a cosa poter fare. Qualcuno forse potrebbe ancora dare consigli su come salvarci. Quindi l’ascolto inizierà a sintonizzarsi su frequenze che precedentemente erano impercettibili e questo ci rivelerà che c’è vita al di là della nostra realtà.

La nostra realtà è multidimensionale e la rivelazione dello strato superiore che è al di là della nostra realtà, dipende dalla nostra percezione. Se cambiamo la nostra percezione della realtà interiore, ci troveremo improvvisamente a vivere in un altro mondo, come fosse un teletrasporto dove di colpo ci sentiamo in una condizione differente, in un altro luogo.

Questo accade perché abbiamo cambiato i nostri valori interiori ed abbiamo iniziato a vivere in un altro mondo. Di fatto, il mondo materiale esiste solo per essere lasciato. La fuga dal nostro mondo è l’unica ragione dell’esistenza dell’universo, del nostro pianeta e degli abitanti della Terra. In generale questo mondo è immaginario e noi iniziamo a vivere nel mondo reale.

Io guardo le notizie solo da questa angolazione e quindi non verso nessuna lacrima. Come possiamo cambiare la realtà? La realtà può cambiare solo se ognuno di noi cambia. La realtà dipende da me e si percepisce dentro di me. Quindi due persone possono vedere la stessa cosa ma una piange e l’altra se ne rallegra. Tutto dipende da come percepiamo ciò che sta accadendo. Io vedo ogni cosa che accade come dei passi necessari verso la correzione, passi che ci stanno avvicinando sempre più alla divinità.(1)

Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 5/04/2019 sul tema “Costruire la società futura”
(1) Minuto 13:15

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La vera vita inizia solo nella decina

Come risultato della discesa dei mondi, il nostro desiderio di ricevere si sta allontanando sempre più dal Creatore, passando attraverso restrizioni, filtri, frammentazioni e vari occultamenti lungo questo percorso. Avendo raggiunto questo mondo, il desiderio di ricevere si trova sotto cinque mondi (Olamot) – occultamenti (Alamot), cioè, nella peggiore condizione.

Questo mondo, menzionato nei libri kabbalistici, è il più basso di tutti i possibili stati spirituali, e il nostro mondo corporeo è perfino più basso.

Il desiderio di ricevere piacere scende i gradini di tutti i mondi e raggiunge uno stato in cui si materializza, si trasforma in materia; perde la connessione con i mondi superiori. Pertanto, non ha importanza in quale corpo materiale, animale, esista una persona che vuole raggiungere il mondo spirituale. Può anche farsi amputare un braccio o una gamba oppure lasciarsi trapiantare un organo di un’altra persona totalmente estranea alla spiritualità, ma ciò non avrà effetto sulla sua realizzazione spirituale.

Si può rimanere stupiti del fatto che si potrebbe perdere anche la mano destra se, secondo le leggi spirituali, questo è in relazione alla dazione e bisogna sempre cominciare dal lato destro. Tuttavia, il nostro corpo è un semplice animale, assolutamente separato dalla realizzazione spirituale. Naturalmente, ha una sua funzione importante perché ci viene dato in modo che possiamo iniziare il nostro sviluppo spirituale esprimendo il desiderio di rivelare il Creatore.

L’amore non può essere forzato, altrimenti, non si chiamerebbe amore ma “calcolo.” Pertanto, il Creatore non poteva crearci con un desiderio di amarLo precostituito. Questo è il motivo per cui siamo stati costretti a scendere in questo mondo completamente staccato dal sistema spirituale e cominciare la via di ritorno proprio da questo punto.

Nel nostro mondo, esistendo ora in un corpo animale, isolati da tutti i mondi spirituali e dal Creatore, dobbiamo cominciare a sviluppare il desiderio di amare il Creatore come Lui ama noi. Se una persona ha un punto nel cuore che la risveglia a ciò, allora può sentire che qualcuno la sta chiamando e inizia il suo viaggio di ritorno verso il Creatore.1

La decina è la base della struttura dell’universo, come una cellula dell’organismo che è fonte di vita. Non comprendiamo che entrando nella decina apriamo i cancelli del mondo superiore. Quindi, vediamo che il nostro stato presente è immaginario, esiste solo allo scopo di darci l’opportunità di entrare nella spiritualità da soli, per nostra scelta. Dobbiamo desiderare spontaneamente di svilupparci e diventare uguali al Creatore. Tutta la precedente vita corporea perderà di significato.

Tutto ciò che viene prodotto da noi con mani, piedi e bocca in realtà non esiste. Viviamo in un mondo immaginario. La nostra vera vita comincia solo dalla decina in poi e questo è ciò che rimane per sempre con noi. Perciò, decidiamo se lo desideriamo o no.2

Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 17/03/2019, Baal HaSulam ,“Prefazione alla saggezza della Kabbalah,” Articolo 1

1 Minuto 2:00:25
2 Minuto 2:24:19

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Rivolgersi al Creatore

Domanda: Cosa significa rivolgersi al Creatore se nascono in me pensieri indolenti?

Risposta: Quando un pensiero nasce in te o ti senti sprofondare in qualche sensazione cattiva o buona, piacevole o spiacevole, più o meno sconvolgente, insomma qualunque sia, cerca di realizzare che è un suggerimento che ti arriva dal Creatore, che Lui stimola in te.

Se non in ogni momento, non costantemente, alla fine, quando poi senti che qualcosa ti scuote e tu cominci a diventare timoroso, preoccupato o confuso, cerca di realizzare questo.

Almeno in tale stato cerca di trovare il Creatore e considerarLo come la causa, la fonte di tutti i tuoi pensieri e di tutte le tue emozioni.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 11/02/2019

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Lo schermo spirituale e i soldi

Commento: Nel nostro mondo i soldi decidono e controllano ogni cosa.

Il mio commento: Anche nel mondo spirituale i soldi controllano ogni cosa.

Soldi, Kesef in ebraico, deriva dalla parola Kisuf, che significa copertura. In ebraico, i nomi degli oggetti e dei fenomeni vengono dati per una ragione e arrivano dall’essenza, dalle proprietà dalle quali essi derivano.

La qualità egoistica della ricezione si trasforma nella qualità della dazione nella misura in cui tu puoi coprire l’egoismo con la qualità della dazione e dell’amore. È così che tu guadagni il capitale spirituale che consiste nel rivelare la Luce.

Tuttavia lo schermo spirituale è anche chiamato “Kisuf” (Kesef) come facciamo con i soldi ogni giorno. Naturalmente la gente non conosce da dove esso arrivi, ma l’ebraico è una lingua kabbalistica.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

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New Life n.177 – Shma Israel (Ascolta Israele)

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo
Shma Israel rappresenta la devozione per lasciare andare l’ego e donarsi all’amore per gli altri. Esiste un potere che gestisce tutto e possiamo connetterci a Lui se diventiamo simili a Lui. Shma Israel è la linea di salvezza perché identifica il supremo, il buono e benevolente. La devozione si può sviluppare solo in una società che aspira ad avere responsabilità reciproca con l’educazione integrale. Abbiamo bisogno di costruire un’atmosfera sociale che ci influenzi per unirci, connetterci e garantire il nostro amore.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.177 – Shma Israel (Ascolta Israele)”, 30/04/2013

Il risultato dello sviluppo dell’umanità

Domanda: Se dobbiamo credere agli storici, allora l’uomo, come Homo Sapiens (uomo saggio), esiste da circa 70.000 anni. I kabbalisti affermano che l’uomo è colui che ha rivelato il Creatore. Ci sono state persone simili negli ultimi 6.000 anni?

Risposta: Possiamo dire che ce ne sono state solo alcune. La prima persona che raggiunse la rivelazione del Creatore fu chiamata Adamo, dalla parola “Domeh, ovvero simile al Creatore”. Nell’intera storia, di persone come queste non ce ne sono state più di qualche decina di migliaia.
Ma la Kabbalah dice che, secondo il piano della creazione, tutta l’umanità dovrà raggiungere la rivelazione del Creatore. Alla fine, ogni persona che si reincarna continuamente sulla Terra in un corpo fisico dovrà rivelarLo.
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Dalla trasmissione di KabTV “L’essenza della scienza della Kabbalah – 6° Parte”, 12/11/2018

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