Pubblicato nella '' Categoria

New Life n.160 – La Bibbia e il Popolo del Libro

New Life n.160 – La Bibbia e il Popolo del Libro

Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

La Bibbia è la base della civiltà umana ed è eterna nella sua saggezza e nel suo potenziale che sono in continua evoluzione. Essa ci insegna come avvicinarci alla forza superiore tramite un sistema di rapporti tra le persone e Dio. È una fonte di acqua perenne per coloro che vogliono essere nell’amore totale e desiderano chiedere aiuto a Dio. Il Popolo del Libro è un gruppo di persone che vuole essere nell’amore totale e che richiede l’aiuto di Dio per questo. Questo popolo accoglie “E tu amerai il tuo amico come te stesso” quale scopo della propria esistenza come società. La Luce della Torah e la scoperta della divinità devono essere messe in pratica quotidianamente nei rapporti amorevoli tra noi.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.160 – La Bibbia e il Popolo del Libro”, 19/03/2013

Il desiderio di un insegnante di Kabbalah

Domanda: Un kabbalista che ha raggiunto un certo risultato ha il desiderio che i suoi studenti raggiungano anch’essi il suo livello spirituale? Cerca di farli salire al suo livello? O lo fa per ascendere egli stesso?

Risposta: Insegnando ai miei studenti, mi elevo di conseguenza perché io sto diffondendo questa saggezza. E ogni potenziale piccola anima che si unisce allo sviluppo comune si connette al flusso generale della correzione e influenza tutti.

In altre parole, io influisco sull’anima comune di Adam includendo tutti dentro di me. Quindi, ho un impatto sull’intero universo.

Domanda: Quindi, sei chiaramente interessato al loro avanzamento?

Risposta: Ovviamente sono interessato all’avanzameno di tutti i miei studenti. Tuttavia, questo interesse non è né opportunistico e neppure egoistico perché io voglio davvero che l’intero sistema raggiunga l’adesione con il Creatore. Lì, l’ego svanisce completamente. La tua domanda, in pratica, non ha senso, perché nella Kabbalah il singolo e la collettività sono in completa equivalenza.

[241104]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 11/11/2018

Materiale correlato:
Il passaggio di informazioni dal kabbalista allo studente
Ricevere la Luce attraverso il maestro
Superare il maestro

Il punto critico nella connessione

Le persone sono sempre pronte a creare ogni sorta di sindacato, club e comunità per parlare di connessione e amore per i propri vicini e per costruire connessioni fra loro. Eppure, tutto questo è possibile solo fino a un certo limite: fino a quando il male dell’egoismo non si rivela fra loro. Non appena la natura egoistica delle persone si rivela, è qui che tutto finisce e l’unione va in mille pezzi.

Il lavoro spirituale deve iniziare da questo punto della rivelazione del male. È un momento critico anche per un gruppo kabbalistico in cui noi possiamo inciampare se non riusciamo a superare il male rivelato e a costruire una decina.

La decina deve essere fatta di “mattoni”, cioè da tutti noi che ci annulliamo e ci uniamo per costruire un “edificio comune”. La domanda è se possiamo superare questo punto critico o rimanere in esso come in un comune club o sindacato. È molto interessante vedere come varie alleanze e metodologie hanno collassato tutte nello stesso punto, incapaci di superare questa barriera e continuare ad avanzare ulteriormente verso una connessione interiore ancora più forte per costruire una struttura fatta di unione al di fuori di se stesse.

Questo punto, che deve uscire dal desiderio di ricevere per se stessi e cominciare a prendersi cura degli altri, è chiamato Israele, (Yashar-El) perché qui l’individuo vuole assomigliare al Creatore, ed essere il Suo rappresentante in questo mondo, un canale di collegamento. 1

Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’11/03/2019, lezione sul tema del Soggiogamento

1 minuto 1:42:00

Materiale correlato:
Le buone intenzioni definiscono tutto
Arrendersi al dominio degli Amici
Il significato di “Comandamento” nella spiritualità

Come un missile che sfugge alla gravità terrestre

Nella saggezza della Kabbalah, studiamo l’azione della Luce superiore sul nostro desiderio di ricevere, nella misura in cui siamo pronti a tali cambiamenti. Non c’è coercizione nella spiritualità. L’uomo deve sottoporsi a tutti i cambiamenti con totale comprensione, sensazione, accordo e sottomissione, in relazione al proprio desiderio. I cambiamenti interiori non possono verificarsi automaticamente, senza partecipazione, impressione e reazione da parte sua. Deve fare degli sforzi per questo. Pertanto, i cambiamenti seri avvengono gradualmente e richiedono molta preparazione.

In sostanza, impariamo come aiutare la Luce superiore a realizzare il programma della creazione in noi, come eseguire la parte di processo che dipende da noi. Questo è lo scopo completo dello studio e della nostra esistenza.1

Come è possibile che il desiderio egoistico si sottometta davanti al Creatore e tragga persino piacere dall’annullarsi? La Luce superiore influenza il desiderio di ricevere e lo cambia in modo che inizi a provare piacere nel sottomettersi alla Luce. Qualsiasi cambiamento nel desiderio è possibile solo per mezzo della Luce che ritorna alla fonte.

Il desiderio vuole ancora provare piacere, ma il tipo di ricezione cambia. Prima godeva nel ricevere e ora gode per il fatto che non riceve. Il piacere precedente era una forma di soddisfazione semplice e naturale. Adesso il piacere deriva da un riempimento diverso, dalla sensazione di arrendersi al Creatore.

Il desiderio non sente ancora il Creatore, ma sente già che si sta sottomettendo davanti a Lui, davanti a qualche tipo di qualità superiore. La vera azione di sottomissione dà al desiderio soddisfazione, piacere, calma e gioia per il suo stato. Questa è l’influenza della Luce superiore sul desiderio. Ciò accade anche prima di entrare nel mondo spirituale (prima del Machsom), prima di acquisire la qualità della dazione.

Prima di questa sottomissione, in genere una persona sperimenta stati opposti: rabbia, irritazione, collera. È furiosa per essere costretta ad arrendersi. L’egoismo sta cercando con tutti i mezzi di fuggire dalla sua gabbia. Questo è tutto un periodo alla fine del quale, all’improvviso, sopraggiunge la calma e la persona sente quanto sia bello arrendersi.

Essa sperimenta questi due stati opposti in modo molto forte ed emotivo: una grande rabbia e, subito, una calma totale. Capisce che la sottomissione è la cosa migliore. Questa è la prima correzione che poi la accompagna lungo tutto il percorso.

Se è in grado di sopportare un lungo periodo di frustrazione, irritazione, dolore per l’invidia e le ambizioni pungenti che bruciano dentro e sconvolgono la sua anima, allora in un certo istante, ad un tratto, la persona esce come se si trovasse all’aria aperta.

Come un missile che, con sforzi enormi, sfugge alla forza gravitazionale della Terra e all’improvviso si trova nello spazio esterno dove tutto è quiete, calma e assenza di peso.2

Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 07/03/2019,“Gli Scritti di Baal HaSulam, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Articolo 74”

1 Minuto 0:20
2 Minuto 23:20; 48:42

Materiale correlato:
Il primo grammo nella Correzione
Come scoprire il futuro
Non permettere un’altra catastrofe su scala universale, Parte 2

Purim: sul calendario e nel cuore

I simboli della festività di Purim sono l’occultamento e l’usanza di vestirsi con abiti festosi indossando maschere. Da dove viene questa tradizione di mascherarsi? Il personaggio principale di Purim è la Regina Esther, che rappresenta il regno (Malchut), ossia il sistema che controlla l’intero universo. Questo regno è chiamato “Esther”, che significa occultamento.

In effetti, ai giorni nostri, vediamo che tutto è in occultamento. Non sappiamo chi ci controlla e siamo inconsapevoli del fatto che esiste un programma nella natura che dirige le nostre vite. Ci troviamo in un campo dove governa una certa forza superiore che si manifesta sotto forma di molte forze differenti che creano una vasta rete che guida l’intero mondo.

Solo ora la scienza inizia gradualmente a scoprire che in natura tutto è interconnesso e che il mondo è un sistema chiuso e integrale, fatto di connessioni globali. Noi vediamo solo una piccola parte della realtà. Non stiamo parlando di qualche energia oscura sconosciuta nell’universo, ma di qualcosa che è completamente nascosto a noi e che non possiamo neanche immaginare. Tutto il nostro mondo è in totale occultamento.

La natura inanimata, vegetale ed animale è governata dagli istinti e così non si pone domande. Invece l’individuo deve capire il motivo per cui vive e se non trova la risposta a questa domanda si sente molto limitato, deluso dalla vita e non sa cosa fare di sé. Il suo corpo animale continua la propria esistenza ordinaria, dando vita a nuove generazioni, ma lui si sente infelice.

L’individuo sente che esiste un certo occultamento, un sistema, Malchut, che ci dirige in un modo nascosto, come fosse la grande Regina Esther. Esther non appare come una donna, ma come un intero regno che ci governa in modo da non capire dove stiamo andando e cosa stiamo facendo.

Il popolo di Israele ha affrontato molte volte, nel corso della storia, la condizione di Purim, ossia si sono trovati sotto la minaccia della distruzione. Questa minaccia arriva al fine di risvegliarci e di ricordarci il nostro ruolo affinché non continuiamo a vivere come tutte le altre 127 nazioni di cui parla la Meghillà di Ester.

Dobbiamo rivelare Esther, cioè dobbiamo portare questo occultamento alla rivelazione. Tutte le altre nazioni con cui viviamo agiscono per risvegliare in noi questa missione. È impossibile risvegliare le persone e il loro desiderio egoistico attraverso il bene e farle pensare alla vita spirituale. Gli ebrei cercano di dimenticare la loro missione. Essi scavano nei loro valori materiali, lottando per il successo nella scienza e nella cultura, e soprattutto per il denaro e per il potere.

Re Assuero e il suo aiutante Haman appaiono al fine di risvegliarci. Di fatto essi non comprendono cosa stanno facendo in quanto esiste un altro Re sopra ad Assuero, che è completamente nascosto, ma che decide tutto per portare l’umanità a conseguire il Creatore. Questo è possibile solo attraverso gli ebrei, perché in essi esiste un segreto nascosto, un gene spirituale che permette loro di farlo.

1. Haman è il desiderio egoistico che non può essere corretto ma solo distrutto. Haman e i suoi 10 figli sono il sistema malvagio inadatto alla correzione e che si oppone al governo della forza superiore, che è il desiderio di dare e amare gli altri come se stessi. Haman non può essere d’accordo con questo, perciò dobbiamo uccidere questo tipo di inclinazione dentro di noi.

2. Il grande desiderio egoistico, Haman, si prepara ad uccidere tutti, sia Mordechai che Re Assuero, al fine di poter governare da solo su tutto il regno. Questo egoismo enorme non può arrivare a collaborare con nessun’altra forza, ma cerca pieno controllo su tutti. Per questo nei nostri tempi Haman è rivelato ovunque: nelle religioni, nei credo e anche nei governi, quando questi ultimi dichiarano che possono governare il mondo da soli.

Ma la Meghillà di Esther ci dice che, per ordine del re, Haman viene impiccato sull’albero che era stato preparato per l’esecuzione di Mordechai e la città di Shushan ne celebra la liberazione. Così arriviamo al fatto che non esiste più male nel mondo perché noi lo abbiamo distrutto e cancellato.

In pratica, la Meghillà di Esther ci spiega come l’umanità rivela tutto il male nel mondo e capisce che è necessario distruggere l’egoismo, ossia il desiderio di ricevere per il proprio bene. Così arriveremo ad una condizione totalmente positiva, cioè alla fine della correzione dove non ci sarà più male nel mondo. La festività di Purim è dedicata a questo, festeggiamo e beviamo fino al punto di “non distinguere più il maledetto Haman dal benedetto Mordechai”, perché non esiste più Haman nel mondo e non c’è più bisogno di preoccuparsi dell’egoismo.

3. Il malvagio Haman è nascosto dentro ogni individuo e dentro tutte le nazioni perché è il desiderio egoistico di controllare gli altri. Quando noi toglieremo questo male, quando lo rimuoveremo, allora ci avvicineremo alla rivelazione del bene, alla rivelazione del sistema superiore che ci governa. Senza il male è impossibile rivelare il bene, o perfino avvicinarsi ad esso. Il male esiste proprio per farci sentire il bisogno del bene ossia per guidarci verso la bontà.

Dobbiamo rivelare il male dell’egoismo in ogni individuo e in ogni paese nel mondo, e saggi come Mordechai, Esther e Assuero, agire contro Haman assicurandoci che questa forza maligna scompaia dal mondo. Questo è quello che dobbiamo imparare dalla Meghillà di Ester e spero che ci riusciremo.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1094 – Occultamento e rivelazione su Purim”, 14/03/2019

1 Minuto 00:00
2 Minuto 15:20
3 Minuto 19:00
4 Minuto 22:50

Materiale correlato:
I Kabbalisti sulla Nazione di Israele e le Nazioni del Mondo, Parte 6
Destinati ad unirsi
Lezione introduttiva: “La Luce di Purim” – 15.03.2011

È difficile da credere, ma succederà

Se una qualsiasi parte del mondo non funziona perfettamente è segno che c’è un difetto in me. La fine della correzione dovrebbe essere messa in pratica nel mondo in cui viviamo ora. L’intenzione di dare, una corretta distribuzione, buone relazioni: tutto ciò deve essere realizzato qui. Tutti saranno occupati a soddisfare gli altri. Questo diventerà il loro lavoro, il loro più grande desiderio. L’intenzione deve essere unita all’azione. L’amore guiderà le persone e costringerà il desiderio di ognuno a diventare come il desiderio del Creatore.

È difficile da credere, ma succederà. Secondo il programma della creazione, la Luce superiore deve discendere attraverso tutti i mondi fino al punto più basso e trasformare l’intera creazione nel mondo dell’infinito. Non una singola parte può essere lasciata incorretta e non trasformata in dazione. Come i profeti scrissero: “Il lupo dimorerà con l’agnello …”, così sarà. Due opposti coesisteranno pacificamente insieme.

Tutti i mondi spirituali ed il mondo fisico raggiungeranno la correzione completa. Cioè, io devo raggiungere la connessione reciproca con tutte le persone, in modo che il Creatore si rivelerà tra noi e, dall’unione di Israele, la connessione si diffonderà a tutte le altre nazioni. E tale connessione si estenderà dall’umanità a tutti gli animali, quindi alle piante e infine alla natura inanimata.

Tutto sarà allora in equilibrio. Al momento, ogni livello della natura è fuori equilibrio a causa dell’influenza umana. Ma il mondo raggiungerà la correzione completa, la totale armonia, in cui tutti si completeranno a vicenda e saranno inclusi l’uno nell’altro. Ne consegue che anche la particella più piccola, un insetto minuscolo, che è integrato negli esseri umani, contiene tutti i mondi.

Il punto più basso, il centro di tutta la creazione, è chiamato il punto di questo mondo, la parte finale della discesa di tutti i mondi. Alla fine della correzione, questo mondo acquisirà la stessa importanza del mondo di Atzilut. Tuttavia, non stiamo parlando delle forme corporee immaginarie che vediamo ora: piante, alberi e animali. Stiamo parlando delle forze dietro di loro, di concetti. Tutti questi concetti saranno elevati al livello di dazione.

Viviamo in un mondo immaginario perché è così che ci vengono rivelate le forze spirituali. Pertanto, non abbiamo bisogno di correggere le forme corporee, ma, quando correggeremo i Kelim spirituali, questo mondo cambierà e tutte le sue parti si integreranno l’una con l’altra, si uniranno. Infatti, il lupo vivrà in pace accanto all’agnello, e tutto sarà unito in un unico HaVaYaH.1

Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 3/03/2019, “Costruire la società futura”

1 Minuto 5:35

Materiale correlato:
Il Sistema operativo Spirituale: Avvicinarsi alla finestra successiva
Dai limiti estremi della creazione al suo Centro
New Life #952 – La creazione della vita