“Come riconoscere gli ebrei delle Dieci Tribù Perdute?” (Breaking Israel News)

Il più grande portale di informazione online “Breaking Israel News” ha pubblicato il mio nuovo articolo “Come riconoscere gli ebrei delle Dieci Tribù Perdute?

La luce penetra le finestre di una piccola capanna di mattoni e illumina un gruppo di uomini africani vestiti di bianco che ondeggiano da una parte all’altra. Uno di essi chiude gli occhi e grida a gran voce, con un forte accento ebraico: “Oseh shalom!”

“Alleluia!” Risponde la folla.

Egli canta di nuovo: “Oseh shalom!”

Tutti insieme rispondono: “Alleluia, rendiamo pace nelle Sue altezze”.

Gli Igbo pregano insieme e nelle loro voci traspare un velo di nostalgia per la Terra di Israele.

La tribù degli Igbo vive nella regione del Biafra, nella Nigeria sud-orientale e si stima che ammonti a circa 20 milioni di persone. Decine di migliaia di essi si identificano come ebrei a tutti gli effetti. Una significativa parte dei membri della tribù degli Igbo è formata da ebrei osservanti che praticano la circoncisione, leggono la Torah, indossano yarmulkes e scialli di preghiera.

Nel corso delle generazioni, molte tribù indigene e gruppi etnici di ogni continente sono stati identificati come possibili discendenti delle Dieci Tribù Perdute che furono esiliate dopo la conquista del Regno di Israele da parte degli Assiri nell’anno 722 a.C., e il loro destino rimane sconosciuto da quello stesso giorno. La tribù degli Igbo e altri gruppi potrebbero far parte delle Dieci Tribù Perdute di Israele? Come potremmo determinare quali di essi sono ebrei?

I simboli, i rituali e le usanze possono indicare con precisione se una persona o una tribù è ebrea? Per rintracciare le radici ebraiche, gli storici e i genetisti, così come le autorità, devono prendere in considerazione le questioni religiose? La saggezza della Kabbalah vede la risposta alla domanda “Chi è ebreo?” da una prospettiva più profonda che ci chiede di guardare indietro al regno dell’antica Babilonia, alla culla dell’umanità di quel tempo, dove ebbe inizio l’ebraismo.

Circa 3.800 anni fa in Mesopotamia, una generosa regione situata nelle terre dell’odierno Iraq, l’umanità iniziò a vivere fianco a fianco in fratellanza con un senso di destino condiviso, come una grande famiglia universale. Senza aspirare a grandi conquiste, la società pagana di quei tempi soddisfaceva i piccoli desideri dei suoi membri per una vita pacifica, un riparo e del cibo. Costituirono così una fiorente società agricola che persistette indisturbata, come un unico corpo.

Ma improvvisamente in Babilonia la vita cambiò. Il desiderio di ricevere piacere, meglio conosciuto come “egoismo”, cominciò a crescere in maniera naturale e a svilupparsi, richiedendo sempre maggiori piaceri dalla vita. L’egoismo crescente cominciò a scontrarsi e a causare separazione, spingendo tutti a vedere gli altri solo in termini di beneficio personale, anche a rischio di danneggiarli.

Turbato dalla disgregazione della società, un sacerdote babilonese di nome Abrahamo, cominciò ad indagare seriamente sul motivo per cui i babilonesi avevano smesso di amarsi l’un l’altro. Nel corso della sua esplorazione, scoprì che il sistema naturale che collega tutte le persone è guidato da un’unica forza avvolgente: l’amore. Scoprì anche che la radice dell’odio umano risiede nello sviluppo dell’ego e nel suo squilibrio.

Abrahamo comprese che per bilanciare il potere negativo dell’egoismo è necessario risvegliare la forza positiva dell’amore e della connessione insita nella natura. In altre parole, lo sforzo comune di costruire buone relazioni, nonostante e oltre il rifiuto egoistico, apre un nuovo spazio spirituale tra le persone all’interno delle quali si trova un senso di totalità e armonia. La brillante scoperta di Abrahamo, e il metodo per metterla in pratica, furono elaborati nella saggezza della Kabbalah. Eccitato dalla sua scoperta, Abrahamo intraprese una vasta campagna per diffondere la saggezza tra tutti gli abitanti dell’antica Babilonia.

Come spiegò Rambam, decine di migliaia di persone, che rappresentavano quelle che in seguito vennero definite le 70 nazioni del mondo, giunsero nella terra di Israele da tutte le tribù e clan, e formarono le fondamenta per la costruzione della nazione israeliana. Il resto degli antichi abitanti di Babilonia si sparse in tutta la terra e si sviluppò in circa 70 nazioni.

Il popolo ebraico non è un popolo come qualsiasi altra nazione, fondato su comuni denominatori quali la zona di residenza, le relazioni familiari, l’origine o il colore della pelle. I seguaci di Abrahamo erano invece un agglomerato di persone diverse il cui unico denominatore era una base ideologica condivisa. Questo gruppo speciale sarebbe stato chiamato in seguito “Israele”, che deriva dalla frase “Yashar-El” (Diritto a Dio), cioè un desiderio orientato direttamente al potere che governa la realtà.

Da allora e nel corso della storia, chiunque si unisse a Israele sulla base dello stesso principio unificatore è stato accolto calorosamente. Francesi, italiani, africani, giapponesi, chiunque nel mondo, era o poteva essere ebreo. La Kabbalah ci spiega che il popolo ebraico non è una nazione come le 70 nazioni del mondo. L’ebraismo è un’ideologia, l’atteggiamento di una persona nei confronti degli altri. Anche se nel corso delle generazioni gli ebrei hanno vissuto e si sono sposati fra loro come una qualsiasi piccola etnia, e ne hanno acquisito una simile forma esteriore, quando le Dieci Tribù Perdute verranno rivelate, non saranno i geni che ci legheranno, ma l’ideologia. La forma esteriore delle Dieci Tribù Perdute apparirà sicuramente diversa da quella che oggi riconosciamo negli “ebrei”, ma tra tutti loro ci sarà sempre uno spirito di mutua solidarietà unito all’amore di Sion.

Il risveglio e la manifestazione delle Dieci Tribù Perdute dipendono dal risveglio degli ebrei stessi. Man mano che gli ebrei diverranno sempre più connessi, la loro unione sarà proiettata attraverso la rete di connessioni che unisce tutta la vita e questo farà emergere le tribù dai loro nascondigli. Allo stesso tempo, l’unione ebraica costruirà una sorta di “utero”, un ambiente capace di assorbire le Dieci Tribù Perdute, l’ambiente in cui nasceranno.

Dopo aver letto queste poche righe, caro lettore, se vuoi sperimentare la singolare forza che opera nella creazione, sappi che la nostra organizzazione mondiale che insegna l’antica saggezza della Kabbalah, Bnei Baruch, accoglie calorosamente tutti coloro che desiderano conoscere il significato della vita, attraverso la nostra connessione, come un’unica grande famiglia.

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