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Medium “Le scuse del primo ministro canadese Trudeau agli ebrei tedeschi arrivano mentre l’antisemitismo negli Stati Uniti e in Canada è all’apice”

Il mio articolo su Medium: “Le scuse del primo ministro canadese Trudeau agli ebrei tedeschi arrivano mentre l’antisemitismo negli Stati Uniti e in Canada è all’apice

Il Primo Ministro canadese Trudeau incontra la superstite dell’MS St. Louis, Ana Maria Gordon, a Ottawa (Reuters)

Il 7 giugno 1939, mentre cercavano di sfuggire alle atrocità della Germania nazista, a circa 900 rifugiati ebrei a bordo del transatlantico MS St.Louis, fu negato l’ingresso in Canada. Era una delle tante richieste di asilo respinte dal continente nordamericano e il transatlantico dovette riportare i passeggeri in porti sicuri di quattro paesi europei. Sfortunatamente, 254 di questi morirono, in seguito, nell’Olocausto.

Stavano fuggendo dalla persecuzione che era stata attivata in Germania da una serie di eventi che avevano messo in pericolo la vita degli Ebrei: l’ascesa di Adolf Hitler e del Terzo Reich, le leggi discriminatorie contro i cittadini ebrei, le leggi di Norimberga e le rivolte Kristallnacht dei nazisti nel 1938. Durante i pogrom in Germania e in Austria, più di 90 Ebrei furono uccisi, centinaia di sinagoghe furono incendiate e circa 30.000 Ebrei furono arrestati e mandati nei campi di sterminio.

L’MS St. Louis salpò il 13 maggio 1939. Il transatlantico di lusso partì da Amburgo, in Germania, e arrivò a Cuba, scalo intermedio per gli Stati Uniti. Ma il governo cubano non permise ai passeggeri di sbarcare e bloccò la nave nel porto per giorni. Le autorità rifiutarono di accettare i rifugiati stranieri nonostante possedessero visti legali acquisiti in precedenza. L’aumento dell’antisemitismo e le recenti modifiche ai regolamenti sull’immigrazione a Cuba non consentirono il loro ingresso.

Dopo il rifiuto di Cuba, il transatlantico navigò verso la costa della Florida in cerca di asilo, ma il presidente Franklin D. Roosevelt negò l’appello. Il governo sostenne che i profughi a bordo dovevano attendere il proprio turno nella lunga fila di richiedenti asilo, come chiunque altro. Dopo il rifiuto l’MS St. Louis ripartì per l’ Europa.

Consapevole dell’emergenza umanitaria, un gruppo di canadesi tentò invano di convincere il proprio governo a dare rifugio ai profughi. La risposta ufficiale fu che “Nessun paese può aprire le proprie porte con una ampiezza tale da accogliere le centinaia di migliaia di Ebrei che vogliono lasciare l’Europa”.

Il transatlantico proseguì poi il suo corso per il Vecchio Continente, attraccò in Belgio, e da lì i passeggeri furono dispersi in Francia, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito. Ma durante la seconda guerra mondiale, molti dei paesi caddero sotto il controllo nazista, rimettendo i rifugiati in pericolo. Molti di loro sono sopravvissuti, ma centinaia furono inviati nei campi di concentramento e sono morti.

“Ci scusiamo con i 907 Ebrei tedeschi a bordo dell’MS St. Louis e con le loro famiglie”, ha detto recentemente il Primo Ministro canadese Justin Trudeau alla Camera dei Comuni. “Abbiamo usato le nostre leggi per mascherare il nostro antisemitismo, la nostra antipatia e il nostro risentimento”. Ha aggiunto: “Siamo spiacenti per l’insensibilità della risposta del Canada. E ci dispiace per non esserci scusati prima”.

Il “mea culpa” di Trudeau arriva nel momento in cui l’antisemitismo è in crescita a livello globale e Canada e Stati Uniti non fanno eccezione. L’attacco mortale alla sinagoga Tree of Life di Pittsburg negli Stati Uniti non è stato un incidente isolato. L’antisemitismo nei campus, su Internet, i continui attacchi fisici, non provocati, in città come New York, il vandalismo alle sinagoghe e alle case sono solo alcune delle manifestazioni dell’odio crescente verso gli Ebrei in America.

Con la costituzione dello Stato di Israele, il popolo ebraico può sentire che esiste un rifugio sicuro. In effetti, sull’orlo di una crisi insostenibile, nessun paese, nemmeno gli Stati Uniti o il Canada potranno essere sicuri in assoluto per noi, per difendere i nostri interessi e proteggerci dalle minacce esistenziali antisemite. Le ondate di moderno antisemitismo che affliggono gli Ebrei in Europa ora dovrebbero servire come promemoria della nostra missione: unire. Questa è la nostra unica assicurazione sulla vita.

Non abbiamo nessuno su cui contare, solo noi stessi. Tutto dipende da noi. Gli Ebrei sono responsabili di tutto ciò che accade nel mondo, sia nel bene che nel male. Come è scritto, “Non c’è calamità che viene nel mondo se non per Israele” (Tractate Yevamot 62a).

E anche se ora non ci sentiamo in quel modo, la saggezza della Kabbalah spiega che è così che il sistema di comunicazione umano è costruito dall’interno. Il Libro dello Zohar paragona la connessione tra Israele e il mondo agli organi del corpo umano: “Israele tra le nazioni è come un cuore tra gli organi; e come gli organi del corpo non possono esistere nel mondo neanche un momento senza il cuore, così tutte le nazioni non possono esistere nel mondo senza Israele”. Ogni accusa, ogni persecuzione, ogni rifiuto, ogni rabbia e minaccia esprimono la richiesta del mondo che il popolo ebraico, ovunque esso sia, assolva il proprio ruolo e conduca l’umanità alla felicità e ad una vita significativa.

Inconsciamente, l’umanità sente che gli Ebrei hanno la soluzione a tutti i problemi e la chiave della felicità. La pressione globale su Israele è guidata dal programma di sviluppo umano determinato dalla natura, come scrisse Rav Kook agli inizi del 1900: “In Israele risiede il segreto per l’unione del mondo”. Se è così, prima o poi la nazione ebraica deve adempiere al suo ruolo verso l’umanità ed essere “Una luce per le nazioni”, servendo da buon esempio di una società civile in cui tutti vivono in reciproca solidarietà e in amore fraterno, al di sopra di tutte le differenze. Solo allora navigheremo verso un mondo nuovo e buono. Come dissero i nostri saggi: “Se io non sono per me, chi è per me; e se io sono (solo) per me stesso, cosa sono io. E se non ora, quando?” – Hillel, Etica dei Padri, 1:14