La dipendenza dai videogiochi

Domanda: L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incluso la dipendenza dai videogiochi nella sua lista di malattie e disturbi. Una persona viene considerata dipendente dai videogiochi se dedica ad essi sempre più tempo, sino “al punto che i videogiochi vengono prima di tutti gli altri interessi della vita.”

Qual è il motivo per cui le persone si “perdono” nei videogiochi così tanto che diventa la cosa più importante della loro vita?

Risposta: Ma il nostro mondo cos’è? Anch’esso un gioco.

Quindi non esiste nient’altro, si tratta solo di passare da un gioco all’altro. Il potere di attrazione dei videogiochi sta nel fatto che le persone sperimentano che il gioco al quale si dedicano obbedisce loro; allora si sentono vive quando ci si dedicano perché ne ricevono un punteggio che possono migliorare quando vogliono. Per loro, si tratta solo di una gamma di connessioni, di eventi e reciprocità più ristretta.

E così partecipano attivamente al gioco. Le persone spendono molti soldi e sono pronte a vivere solo per questo.

Domanda: Lei la considera una malattia?

Risposta: Credo che qualsiasi hobby, se non ci distrae dallo scopo della creazione, può essere divertente ma, se va oltre, è già una malattia.

Domanda: È possibile sconfiggere questa malattia?

Risposta: Non credo che le persone decideranno mai di uscirne volontariamente. Sostituire un mondo fiabesco con il mondo reale è semplicemente sottrarsi alla vita.

Domanda: Per queste persone la vita è un gioco?

Risposta: In realtà, non è un gioco ma è la loro vita! E la nostra vita è uno stupido gioco.

Osservazione: Lei parla sempre di una cosa: quando le persone raggiungeranno il vero significato della vita, allora per loro tutto il resto diverrà un gioco da ragazzi.

Il mio commento: Esatto, tutto il resto appassirà da solo, poiché la prospettiva di rivelare il vero mondo, l’eternità e la perfezione, oscurerà tutti i giochi, tutto quello che abbiamo oggi.

Domanda: Forse, per questo motivo esistono i videogiochi? Per portare tutti più vicini a questa realizzazione?

Risposta: Non per portarli più vicini, ma semplicemente per rallegrare le loro giornate nell’attesa che l’umanità comprenda in quale disperato stato finale si trovi.

Domanda: E quando arriverà questo momento?

Risposta: Dipende tutto da due fattori: quando l’umanità ne avrà abbastanza delle sofferenze e quando i kabbalisti saranno in grado di approcciarsi correttamente all’umanità per spiegare qual è il vero problema.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 20/06/2018

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