Newsmax: “Interdipendenza globale significa che in una guerra commerciale non vince nessuno”

Newsmax, il più grande portale di informazione online, ha pubblicato il mio nuovo articolo “Interdipendenza globale significa che in una guerra commerciale non vince nessuno

La tempesta finanziaria che si è abbattuta sulla Turchia ha provocato ondate di shock sui mercati finanziari a livello globale.

Alla luce del peggioramento delle relazioni tra la Turchia e gli Stati Uniti, e in seguito alla minaccia del Presidente Trump di raddoppiare i dazi posti sull’importazione negli Stati Uniti di acciaio e alluminio, il sistema bancario e finanziario europeo potrebbe essere trascinato in una vecchia/nuova crisi del debito.

Stiamo assistendo ad una guerra mondiale, anche se diversa da ciò che siamo stati abituati a vedere in passato.

È la versione moderna, tecnologica e finanziaria della guerra.

Numerosi fronti indicano un crollo drammatico e globale del libero mercato del commercio internazionale. Gli Stati Uniti, l’Europa, la Cina, l’India, la Russia, il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Turchia, l’Iran, il Brasile e altri paesi sono tutti nel bel mezzo di battaglie economiche.

Le sanzioni reciproche, gli attacchi valutari e le minacce senza precedenti stanno attraversando tutte le zone internazionali. I leader stanno combattendo per la loro dignità e, soprattutto, per i loro troni.

Oggi non abbiamo bisogno delle bombe atomiche per provocare una distruzione di massa.

Tagliare i legami internazionali potrebbe portare l’intera popolazione a morire di fame. Giorno dopo giorno, troviamo difficile immaginare il futuro di pace anche di un singolo paese, senza tenere conto delle condizioni in cui versano tutti gli altri. Nel mondo di oggi, i legami e le dipendenze tra paesi ed economie non possono essere districati senza un grande conflitto.

Il mercato del commercio internazionale, che è stato un mercato libero per decenni, è ora praticamente chiuso. Ecco quali sono le previsioni: la Cina non sarà in grado di continuare ad utilizzare le sue grandi riserve di liquidità per acquistare immobili o giganti società in tutto il mondo e la rivoluzione tecnologica sta svalutando le sue linee di produzione a buon mercato, proprio quelle che per decenni sono state il suo principale cavallo di battaglia a livello economico.

Mentre l’espansione cinese nel commercio mondiale è bloccata, i potenziali benefici saranno distribuiti tra altre potenze come gli Stati Uniti, l’Europa, il Brasile e altri.

La Russia, tuttavia, si trova in difficoltà di fronte a partner commerciali più forti e più sani con la valuta indebolita che soffoca la sua economia. E gli Stati Uniti, in completo contrasto con la politica passiva che li ha caratterizzati negli ultimi anni, ora sono determinati a riprendere l’iniziativa.

Per quanto riguarda le previsioni globali, i due paesi che sembrano avere la capacità di condurre la guerra commerciale globale sono gli Stati Uniti e Israele. Entrambi i paesi hanno il vantaggio tecnologico, l’imprenditorialità, l’ingegno e l’innovazione necessari per generare solidi risultati economici.

La battaglia non si svolge più sulle linee di produzione meccaniche.

Oggi sono le menti a padroneggiare il campo di battaglia.

Il primo atto di questa guerra dovrebbe raggiungere il suo picco nell’Ottobre di quest’anno.

I rimborsi degli enormi prestiti fatti alla Turchia si stanno avvicinando all’insolvenza. Quindi, la Repubblica turca sarà costretta a prendere misure drammatiche come la riduzione del debito o chiedere prestiti molto costosi a paesi e istituzioni finanziarie.

Ma Trump potrebbe cantare vittoria? E come risultato Israele prospererà?

I mercati mondiali si svilupperanno a spirale in un’altra crisi economica?

In un mondo globalmente interdipendente non esiste un singolo vincitore. I paesi e le economie sono legati insieme in un sistema integrato, da cui non possono disimpegnarsi. L’interdipendenza che la maggior parte dei giocatori sembra ancora ignorare, significa che questa ideale partita a poker, nella quale solitamente il vincitore prende tutto, stavolta non si concluderà così.

Alla fine, realizzeremo che solo insieme tutti possiamo vincere, o perdere…perché una terza opzione non c’è sul tavolo verde.

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