Manifesti razzisti contro Israele nel Regno Unito

Dalla mia pagina Facebook Michael Laitman 07/09/2018

Le fermate degli autobus londinesi sono state deturpate con manifesti nei colori della bandiera dell’OLP che dichiaravano “Israele è un ambiente razzista”. Apparentemente, questi annunci non autorizzati protestano contro la decisione del partito laburista britannico di adottare la direttiva sull’antisemitismo da parte dell’Organizzazione internazionale per la memoria dell’Olocausto.

Tra le undici clausole della direttiva ve ne sono quattro che sanciscono una certa libertà di critica nei confronti di Israele da parte del popolo palestinese, senza che questo venga considerato antisemitismo. Fra coloro che si sono opposti all’adozione della direttiva c’è anche il leader del Partito Laburista Jeremy Corbin. Le sue osservazioni antisemite negli ultimi mesi hanno sollevato una protesta generale al punto che gli ebrei britannici hanno minacciato di lasciare il Regno Unito nel caso Corbin vincesse le prossime elezioni.

Alla luce del forte aumento di incidenti violenti nei confronti dei 270.000 ebrei britannici negli ultimi tre anni, l’adozione di una nuova direttiva internazionale sull’Antisemitismo è cruciale. Ma la decisione dell’ultimo minuto di Corbin di accettare le clausole della direttiva non cambierà le cose. L’odio di Corbin per gli ebrei scorre nelle sue vene per natura e non è colpa sua. È come una malattia che non gli permette di riposare.

E Corbin non è l’unico a soffrire di questa malattia. L’”Antisemitismo” può nascere in ogni persona, in qualsiasi momento e può esplodere con qualsiasi innesco. È come avere un animale selvatico dentro, che chiede di liberare la sua forte avversione nei confronti degli ebrei che identifica come “la fonte di ogni male”.

Pertanto, anche se scriviamo delle direttive formali su carta, esse non cambieranno la natura umana. Frasi precise e formulate non possono bilanciare l’atteggiamento negativo nei confronti degli ebrei che è insito secondo natura nelle nazioni del mondo e specialmente in coloro che nutrono sentimenti antisemiti.

Ne Il Libro dello Zohar, il più grande libro della saggezza della Kabbalah, è stato scritto 2.000 anni fa che l’odio per gli ebrei durerà per migliaia di anni fino a quando una forza di equilibrio fluirà nel mondo. Il kabbalista Yehuda Ashlag, che ha scritto il commentario a Il Libro dello Zohar, lo descrive come segue: “La nazione israeliana era stata costruita come una forma di porta attraverso la quale le scintille di purezza avrebbero brillato sulla razza umana in tutto il mondo, finché non si sarebbero sviluppati e riconosciuti la piacevolezza e la tranquillità che si trovano nel nucleo dell’amore per gli altri”.

Fino a quando questo non accadrà, il mondo punterà il dito contro gli ebrei in ogni situazione negativa che si verificherà: atti terroristici in Europa, attacchi dell’11 Settembre, diffusione dell’AIDS, crisi economiche e persino disastri naturali.

Rav Kook ha scritto: “Qualsiasi rumore nel mondo accade principalmente per Israele” (Lettere di Rav Kook). Gli antichi saggi ebrei scrissero che “Nessuna calamità viene nel mondo, se non per Israele” (Tractate Yevamot), e Tikkun 30 nelle correzioni dello Zohar scrive che “Gli ebrei causano povertà, rovina, ladrocinio, uccisioni e distruzione in tutto il mondo”.

Il sistema naturale guida tutta la società umana verso un punto di pressione centrale, chiedendo al popolo ebraico di unirsi per compiere il suo dovere spirituale. Per fare ciò, agli ebrei è stato dato il metodo per la connessione, la saggezza della Kabbalah, che può aiutarli a diventare un modello per tutte le nazioni.

Allora, una forza di equilibrio si diffonderà finalmente in tutto il mondo, lenirà l’odio verso gli ebrei e unirà tutta l’umanità in una comunità globale. Se gli ebrei britannici prendessero coscienza di questo principio e lo condividessero con la gente del loro paese, darebbero luogo ad una vera rivoluzione.

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