New Life n.1003 – La Torah non scritta – 2° Parte

New Life n.1003 – La Torah non scritta – 2° Parte

Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Senza la guida di un insegnante che sia kabbalista, è impossibile capire il segreto celato nella Torah, nella Mishnah o ne Il Libro dello Zohar.

Dalla distruzione del Tempio c’è stata una controversia sul concetto di “Lishma”, a proposito della questione se la Torah richieda la correzione dell’ego per essere in grado di amare. La Torah secondo “Lishma”, significa che compio azioni per il bene degli altri, “Lo Lishma” (non nel Suo nome) significa che agisco per me stesso, con l’intento di ricevere una ricompensa, del rispetto e così via. La maggior parte del popolo ha perso la connessione con la Torah Lishma e i kabbalisti che insegnavano questo sono stati oppressi e perseguitati. Il linguaggio dei rami, che i kabbalisti insegnano, è fondato sulla connessione che esiste tra la forza superiore e la diramazione fisica che viene attivata nel nostro mondo.

Coloro che sostengono che non sia necessario rispettare la Torah Lishma, la correzione dell’ego e l’amore, trattano con l’esteriorità della Torah; mentre i kabbalisti la studiano attraverso il linguaggio dei rami e rivelano le sue radici spirituali superiori.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1003 –– La Torah non scritta – 2° Parte”, 24/04/2018

 

 

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