Dal Times of Israel: “Un’analisi sull’antisemitismo in America dopo la 2° commemorazione dei fatti di Charlottesville”

Il Times of Israel ha pubblicato il mio nuovo articolo “Un’analisi sull’antisemitismo in America dopo la 2° commemorazione dei fatti di Charlottesville

Cerchiamo di essere realistici. Le entità del razzismo e dell’antisemitismo in America non possono essere misurate dalla scarsa partecipazione al recente raduno “Unite the Right II”, la commemorazione per i diritti della supremazia bianca, avvenuta ad un anno dalle violente proteste di Charlottesville, in Virginia, che avevano portato ad una scia di morte e violenza. Poche persone potrebbero aver partecipato questa volta, ma le statistiche mostrano che la miccia dell’odio è appena stata riaccesa.

Alla manifestazione dello scorso anno, centinaia di nazionalisti bianchi avevano brandito le torce cantando “Gli Ebrei non ci sostituiranno”, ma era solo la punta dell’iceberg. Secondo la “Lega Anti-Diffamazione”, nel 2017 e nel 2018, negli Stati Uniti ci sono stati 3.023 casi di estremismo o antisemitismo.

Se guardiamo un po’ più in profondità vedremo che questa lotta trascende l’affiliazione politica e il colore della pelle. Al centro del sentimento di odio viscerale c’è un gruppo di persone molto specifico, ovvero gli Ebrei. Lo storico della University of Chicago, David Nirenberg, afferma che questo fenomeno “Non deve essere visto come un vecchio armadio relegato in un angolo dei vasti edifici del pensiero occidentale. Si tratta piuttosto di uno dei materiali principali con i quali è stato costruito quell’edificio”.

L’odio nei confronti degli Ebrei non ha bisogno di spiegazioni. Risiede nel subconscio collettivo delle nazioni del mondo. Come ha scritto il kabbalista Yehuda Ashlag nel suo saggio “Gli scritti dell’ultima generazione”: “È un dato di fatto che Israele sia odiato da tutte le nazioni per motivi religiosi, razziali, capitalistici, comunisti o cosmopoliti, ecc. Questo avviene perché l’odio ha la meglio su tutte le altre ragioni, ma ognuna di esse riesce a porre fine solo al proprio odio e in base alle proprie caratteristiche psicologiche”.

Un’analisi approfondita delle sfide affrontate dagli ebrei richiede una visione ingrandita della questione nel contesto dello sviluppo dell’umanità. La saggezza della Kabbalah spiega che le pietre miliari vennero poste per la prima volta nella metà del 1900, periodo che rappresenta un punto di svolta per l’umanità, quando terminò il suo sviluppo egoistico e passò a un’esistenza interdipendente e interconnessa.

Questa nuova realtà si manifesta a tutti i livelli dell’attività umana: economia, tecnologia, commercio e comunicazione. Per svilupparsi ulteriormente e armoniosamente è necessario un nuovo atteggiamento verso una connessione umana positiva, che corrisponda al livello di interdipendenza che vediamo raggiunto attraverso tali sistemi.

A poco a poco, persone di ogni ceto sociale, razza, religione, credo e nazionalità devono acquisire le capacità per integrarsi positivamente in una società interdipendente, cioè creare un’atmosfera di sostegno, incoraggiamento e amicizia al di sopra delle tendenze separatistiche. Torniamo all’antica Babilonia, durante il periodo di Abrahamo il Patriarca, quando il popolo ebraico ricevette il metodo per la connessione che dava ad ogni essere umano gli strumenti per unirsi agli altri, al di sopra delle differenze. Il popolo ebraico fu il primo a riceverlo ed era obbligato a trasmetterlo al mondo diventando “Una luce per le nazioni”.

Questo speciale metodo di connessione è la saggezza della Kabbalah. Essa ci insegna come superare il nostro ego, la potente forza che ci fa a pezzi. Usando la tabella di marcia della Kabbalah, creiamo un campo magnetico positivo, una forza altruistica per bilanciare la nostra inclinazione e le nostre azioni egoistiche.

Pertanto, non appena gli Ebrei creeranno un modello di società basato sulla solidarietà e sulla comprensione reciproca, saliranno alla stessa frequenza di connessione e amore che sta alla base della natura. Si armonizzeranno con la forza positiva, il potere supremo che poi permeerà la realtà.

Così i rapporti corrotti fra le persone, noti come Nazismo, razzismo e odio di ogni tipo, si trasformeranno in una coesistenza equilibrata per tutta l’umanità.

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