Newsmax: “L’era degli smartphone ci chiede di colmare il divario nella generazione tecnologica”

Il più grande portale Newsmax ha pubblicato il mio nuovo articolo “L’era degli smartphone ci chiede di colmare il divario nella generazione tecnologica

Gli studi condotti in diversi paesi mostrano che la dipendenza dagli smartphone è in crescita.

La Francia ha recentemente vietato l’uso degli smartphone nelle scuole. La decisione è stata presa per la preoccupazione che gli studenti stessero diventando dipendenti dall’uso dei telefoni cellulari.

Queste mosse restrittive risolveranno il problema?

Oppure, abbiamo bisogno di indagare più a fondo per affrontare le sfide di una generazione cibernetica?

Mentre il fatto che i giovani stiano diventando sempre più dipendenti dalla tecnologia è praticamente indiscutibile, è altrettanto importante affrontare la dipendenza degli adulti dai telefoni cellulari e il suo impatto sul comportamento dei loro figli e della società. Un nuovo studio condotto in Gran Bretagna rivela un drammatico aumento della dipendenza dalla tecnologia.

Le persone, in media, controllano il proprio cellulare ogni 12 minuti, mentre un adulto su cinque trascorre online più di 40 ore alla settimana.

Se questo è il modello seguito dai bambini, come possiamo lamentarci delle loro abitudini se noi per primi “predichiamo bene e razzoliamo male”? Uno dei principali fornitori di servizi sanitari in Israele ha recentemente fatto una ricerca interessante sul comportamento dei genitori durante l’attesa e durante il trattamento dei loro bambini nell’unità pediatrica. Il risultato è stato che l’83 percento dei genitori era incollato al cellulare durante la visita medica.

Non sorprende che le conclusioni della ricerca raccomandassero ai genitori di spegnere i loro apparecchi tecnici per trascorrere del tempo con i propri figli.

Inoltre, in America, quasi nove persone su dieci passano del tempo online ogni giorno.

Possiamo, alla fine, navigare contro il vento del progresso tecnologico?

O è una conseguenza inarrestabile del naturale sviluppo umano?

È un fatto innegabile che le giovani generazioni siano state formate nell’era degli smartphone e dall’aumento dei social media. Sono parte integrante della loro esistenza sin dalla più tenera età.

Come parte del loro ambiente, sono tenute ad adattarsi alle nuove tecnologie e ad abbracciarle come un elemento naturale della loro educazione, sentendosi completamente a proprio agio e senza paura di sperimentare nuovi dispositivi, giochi e piattaforme.

Non abbiamo creato questo desiderio da soli, fa parte dello sviluppo della natura.

I genitori che sono essi stessi dipendenti dai telefoni cellulari non possono incolpare i propri figli di un uso eccessivo degli smartphone o dei loro conseguenti problemi comportamentali. I bambini prendono l’esempio da noi. Come possiamo allora lamentarci delle loro abitudini?

La nostra natura egoistica cresce sempre più, portandoci ad essere sempre più coinvolti e interessati a noi stessi, anche a spese degli altri, e anche se questi “altri” sono la nostra stessa famiglia.

La quantità di incontri faccia a faccia diminuisce man mano che aumentiamo il tempo che passiamo online, quindi come possiamo aspettarci una buona comunicazione con i nostri figli se non siamo pronti a rinunciare all’uso compulsivo dei dispositivi elettronici?

Se dovessimo abbandonare sia i nostri smartphone che quelli dei nostri figli, per migliorare la comunicazione tra di noi, allora riusciremmo a metterci “nei loro panni” per comprendere e soddisfare i loro bisogni e desideri? Se esitiamo, anche per un momento fugace, nel rispondere, allora forse sarebbe meglio se ci connettessimo ai nostri dispositivi insieme, in un luogo comune, invece di essere totalmente separati?

Non possiamo rifiutare il cambiamento perché avverrà comunque.

Il desiderio di riportare indietro il passato equivale a desiderare di far rivivere l’età della pietra.

I bambini sono cresciuti con i computer e Internet nelle scuole e a casa, trovano tutto online, musica in streaming, condivisioni video, cosa comprare, cosa indossare, dove andare, cosa fare e con chi uscire (ovviamente in modo virtuale). La tecnologia è per loro quasi un’estensione dei loro corpi.

Le attività all’aperto in luoghi urbani o naturali non sono così attraenti come una volta. Sono state sostituite da attività online. Se i giovani escono, sempre più spesso avverrà comunque in un posto dove saranno circondati da altri che sono immersi nel loro mondo digitale.

Il nostro mondo sta vivendo una profonda trasformazione, aprendosi a una realtà più spirituale e integrale. I giovani sono i primi ad abbracciare i cambiamenti poiché sono istintivamente alla continua ricerca di nuove strade e alternative. Ogni nuovo progresso rappresenta un passo in avanti per loro, un processo naturale anche se non sono pienamente consapevoli di come avvenga.

La comprensione e il miglioramento di questa nuova era richiedono un pulsante di riavvio che ci consentirà di utilizzare la tecnologia e fare un ulteriore passo in avanti, in nome della vera connessione, della solidarietà e della cura per gli altri.

Come tutto questo può essere realizzato? Adattando noi stessi non solo ai progressi tecnologici, ma a un’era rinnovata. Ora abbiamo nelle nostre mani tutti i mezzi per portare la società dal caos all’armonia. Usando la tecnologia per trarre beneficio e rafforzare i rapporti umani, possiamo adempiere a questo scopo.

Un tale fondamentale cambiamento può essere possibile solo creando contenuti significativi per insegnare sia agli adulti che ai bambini come si sviluppano la natura e l’umanità, spiegando come la natura stia guidando il mondo verso uno stato di equilibrio e su come migliorare la nostra comunicazione in favore di relazioni più equilibrate e armoniose all’interno della società.

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