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Come possiamo immaginare una vita spirituale?

Domanda: Nel mondo materiale abbiamo sempre ogni tipo di necessità e cerchiamo di soddisfarle. Nel mondo spirituale, al contrario, c’è un’abbondanza di piaceri e devo solo sviluppare il loro desiderio dentro di me. È cosi?

Risposta: Immagina il mondo spirituale come un negozio di generi alimentari che abbia abbondanza di tutto, ma tu non hai appetito per nulla di tutto ciò che sta là. Come se fossi malato e non desiderassi mangiare nulla, mentre lì c’è abbondanza di ogni genere di piacere.

Domanda: Allora, come si può immaginare l’abbondanza della vita spirituale?

Risposta: Non esiste la comprensione di una tale abbondanza prima che venga raggiunta. C’è l’opportunità illimitata di soddisfare gli altri. Questo non è proibito in nessun modo. Tuttavia, è necessario acquisire degli strumenti speciali per questo, i desideri.

Quando inizi a soddisfare gli altri, cominci a ricevere anche dal Creatore per dare piacere agli altri, altrimenti non avresti nulla da dar loro. Pertanto, diventi un collegamento intermedio tra il Creatore e gli altri, e il piacere passa attraverso di te.

Domanda: Perché durante tutta la vita soddisfo i desideri degli altri e mi immedesimo in loro, ma non sento in alcun modo il Creatore?

Risposta: È perché lo fai per te stesso. In questo caso, rimani un egoista: questo è il problema.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/02/2018

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Newsmax: “La guerra commerciale di Trump ha azionato il tasto reset della politica globale”

Il più importante portale di informazione online, Newsmax, ha pubblicato il mio nuovo articolo “La guerra commerciale di Trump ha azionato il tasto reset della politica globale

Fedele al suo motto “Compra o noleggia americano”, il Presidente Trump persevera nella sua guerra contro il mondo. Non solo contro le nazioni che definisce nemici economici, quali ad esempio la Cina, ma anche contro quelle considerate da sempre alleate di lunga data e partner fidati, quali il Canada. Il Messico e la Comunità Europea sono gli ultimi ad essersi trovati in conflitto con Trump e i dazi da lui istituiti.

Mentre l’obiettivo di Trump è quello di far tornare a crescere la produzione e l’occupazione interna, gli effetti delle sue azioni si propagano in tutto il mondo.

In primo luogo, gli effetti a catena delle decisioni dei giocatori globali che gestiscono l’economia, la politica e i media mondiali, scaturendo dall’ego concentrato sulla massimizzazione del profitto personale, non possono far altro che peggiorare la crisi. Nel momento in cui Trump indebolisce queste interconnessioni, aiuta ad evitare che la crisi divenga fuori controllo.

In altre parole le élite stanno provando a controllare il mondo finanziario strutturando una serie di accordi commerciali che stanno privando la gente delle proprie ricchezze. E’ stata creata una chimera di progresso economico in alcuni paesi in via di sviluppo, ma in realtà la maggior parte dei profitti finisce nelle mani dei potenti mentre gli effetti negativi di tutto questo ricadono sulle masse.

Le mosse di Trump, sebbene orientate a salvaguardare la capacità competitiva americana, rappresentano un approccio contrario alla globalizzazione, indebolendo le connessioni internazionali o comunque non supportandone la struttura.

Dunque, sebbene molti analisti stiano sottolineando quanto Trump stia creando tensioni e conflitti, egli in realtà sta ostacolando i giocatori globali che rafforzano l’instabilità globale.

Inoltre il mondo, giorno dopo giorno, sta diventando sempre più interdipendente. Che a noi piaccia o meno, sarà necessaria una nuova piattaforma connettiva tra la gente e i paesi, un nuovo modello di organizzazione sociale.

Trump svolge un ruolo interessante in questo stadio evolutivo. Sta spingendo la politica mondiale verso una fase di annullamento. Il suo comportamento volgare e diretto, è l’esatto opposto di ciò a cui eravamo abituati e questo ci aiuta a liberarci di tutte quelle idee che ci sono state inculcate dai politici. Il risultato è che Trump sta limitando l’uso dei soliti concetti vaghi utilizzati dai politici per la loro ascesa al potere.

Inoltre il suo approccio pragmatico e sempre orientato agli affari, senza perbenismi e focalizzato alla massimizzazione del risultato, costringe gli altri a ritornare ad un comportamento basato su un semplice do ut des. I vari stati sono sempre più focalizzati su questo modo di agire, e ciò porterà a quella ripartenza necessaria a creare nuovi sistemi di connessione nel futuro.