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“La vera forza di Israele è l’unione: un dono per l’umanità”

The Times of Israel ha pubblicato il mio nuovo articolo: “La vera forza di Israele è l’unione: un dono per l’umanità

La tensione al confine fra Israele e Gaza, verificatasi durante la Pasqua di quest’anno, è un promemoria chiaro che i nemici di Israele non hanno cambiato programma. Ciò vale sia per i diretti nemici, confinanti, che per i nemici in tutto il mondo, che subito hanno colto l’occasione di diffondere ancora una volta sui media le loro critiche a Israele etichettandola come “inumana” e “oppressiva.” Possiamo aspettarci che si organizzi una maggiore ostilità contro Israele se il popolo di Israele dovesse continuare a contrastare l’unificazione.

Lo stato di Israele è un riflesso del popolo ebraico che vi risiede. Il problema è che attualmente lo stato di Israele non esiste nel senso di popolo ebraico unificato (la parola ebraica per “ebreo” [Yehudi] deriva dalla parola “unito” [yihudi] [Yaarot Devash, Parte 2, Drush n. 2]). Ma in realtà esiste solo un insieme di gruppi separati. Le guerre e le tensioni con i paesi vicini uniscono temporaneamente gli abitanti di Israele contro un nemico comune esterno; ma appena inizia un periodo di pace, le fazioni di Israele cominciano una lotta continua l’una contro l’altra: sinistra contro destra, religiosi contro laici, ashkenaziti contro sefarditi, solo per citarne alcune.

I valori ebraici riguardano l’amore e la connessione

Per costruire un vero stato di Israele, prima dobbiamo ripristinare i valori che ci hanno caratterizzato in origine come popolo ebraico. Questi sono valori stabiliti all’inizio da Abrahamo e dal suo gruppo, 3.800 anni fa, ragion per cui egli è considerato il padre della nazione. Ha posto le fondamenta dell’unione e della connessione in cui “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Levitico 19:18) e “L’ amore copre tutti i crimini” (Proverbi 10:12) erano i principi cardine perché i suoi seguaci vivessero armoniosamente, sotto un’unica tenda, in una sola connessione.

Non dobbiamo raggiungere immediatamente questo stato euforico di amore e connessione. Se potessimo semplicemente accettare la volontà di iniziare a mirare ad una trasformazione, potremmo, in seguito, cominciare ad organizzarci come una vera società ebraica.

Quando Abrahamo compose il suo gruppo nell’antica Babilonia, non si trattava di un gruppo di persone unite da legami di parentela, ma di gente che si riuniva seguendo un certo ideale e che sentiva che l’amore per il prossimo era il valore fondamentale a cui dedicare la vita. Se l’intenzione di una persona è quella di raggiungere l’unione e la connessione con gli altri, può seguire il percorso mostrato da Abrahamo ed entrare nella tenda della pace e dell’armonia.

Per Israele è giunto il momento di mostrare i suoi veri colori

Se ci riuniamo così sotto una comune bandiera che ci unisce verso un comune obiettivo di amore e connessione, allora possiamo prepararci ad affrontare tutti i problemi attuali e futuri, impegnarci nella costruzione reciproca creando non solo un autentico popolo ebraico, ma anche uno stato ben consolidato.

Lo stato di Israele sarà fondato su leggi che servono a rafforzare i legami d’amore tra i suoi abitanti, leggi di connessione estese a persone, gruppi, fazioni, età e generi, che mirino ad unire chiunque, senza eccezione, in una sola società cooperativa. Lo stato ebraico è quello che si occupa dell’unione al di sopra di qualsiasi altra cosa, pur consentendo la piena espressione dell’unicità di ciascun individuo.

Una nazione legata alla forza più elevata di amore e connessione

Impegnandoci in questa impresa comune di costruire una nuova società positiva, basata sull’amore e sulla connessione, saremo in grado di fare passi da gigante verso la realizzazione del nostro destino, bramato dai nostri antenati, di diventare lo stato di Israele nella massima espressione della parola: “Israel” dalle parole “Yashar Kel” (“dritto a Dio”), una nazione legata dalla forza più elevata di amore e connessione. Realizzando tale visione, serviremo da modello di società perfetta con individui felici e di successo che condividono i più importanti valori della vita di amore e connessione. Come risultato, il mondo assorbirà l’atmosfera che diffonderemo e scompariranno le critiche verso Israele.

Quelli che oggi protestano, boicottano, calunniano e odiano Israele saranno i primi a sentire la trasformazione positiva di Israele. Essi sono il promemoria costante che sottolinea la divisione del popolo di Israele. L’odio verso Israele e il popolo ebraico evidenzia solo la mancanza di amore dello stesso popolo ebraico.

A metà del secolo scorso la maggior parte delle nazioni erano favorevoli alla creazione dello stato di Israele. Rappresentava l’opportunità di far emergere una nuova società di amore e unione. Tuttavia, l’opportunità data al popolo ebraico nello stato di Israele, durante gli ultimi 70 anni, di costruire una tale società, sta rapidamente volgendo al termine. Di conseguenza, la visione del mondo su Israele e sul popolo ebraico ha preso la direzione sbagliata. Quando non riusciamo a portare a termine la nostra missione il mondo ci scredita. Gradualmente verremo eliminati dalla scena, scomparendo come ogni altra potenza mondiale che abbia governato in determinati periodi storici. Comunque, dato che la felicità e il benessere degli altri popoli dipendono dal fatto che Israele adempia al proprio compito, allora, Israele sarà obbligata a farlo e ad unirsi, a differenza di altre nazioni che sono sorte e poi cadute (Germania, Russia, Antica Grecia e Roma).

Una missione per unire il mondo

Quei brevi momenti in cui il mondo ci spinge ad unirci sono un esempio di come dovremmo trattarci reciprocamente ogni giorno. Tuttavia, in una tale connessione non esiste una forza unificante duratura poiché è basata su cause esterne. Al fine di creare una società unificata in modo positivo, dobbiamo creare un incentivo a connetterci per un obiettivo elevato. Anche se sulla terra rimanessero solo una manciata di ebrei, sarebbero costretti a farlo, perché il mondo non si arrenderà. La nostra missione è unirci e, così facendo, consentire che la diffusione di quella coscienza accresciuta e unificata si sparga in tutta l’umanità. Se lavoriamo alla nostra connessione, allora potremo attrarre quella forza positiva e unificante che risiede nella natura e che deve entrare nelle nostre connessioni, permettendo così che questa forza si diffonda, creando una nuova base per una società di dazione, connessione e amore.

Le generazioni passate hanno desistito perché mancavano loro i mezzi

Questa è anche la società che sognavano i padri fondatori del Sionismo, incluso David Ben-Gurion. Tuttavia, ad un certo punto, essi rinunciarono, perché non avevano i mezzi con cui realizzare la loro visione di una società positivamente connessa. Però, oggi, questi mezzi sono disponibili e diventano ancora più necessari per superare l’aumento della divisione sociale e realizzare quella direzione completamente nuova, positiva, armoniosa che la società può prendere.

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Il periodo di occultamento nella storia della Kabbalah

Domanda: Se la Kabbalah è il metodo per scoprire il Creatore, perché è rimasta nascosta per duemila anni, impedendo alle persone di usarla?

Risposta: Si è trattato di un periodo latente nella storia della Kabbalah, come nel Medioevo.

A noi sembra che non sia successo nulla durante il Medioevo. Lo sviluppo in Europa sembrava congelarsi, ma non era così. Gli esperti ti diranno che è stato un periodo di rapido sviluppo, ma è stato interno, nascosto. Ha preparato l’Europa per tutti i successivi progressi. Senza questa preparazione, non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione culturale o industriale. Niente Rinascimento, nulla di nulla.

Domanda: Se il nostro sviluppo non fosse stato tecnologico, quale poteva essere?

Risposta: Il nostro sviluppo doveva essere tecnologico perché era il risultato del nostro sviluppo egoistico.

Oggi, questo periodo sta volgendo al termine. Il prossimo stadio sarà lo sviluppo spirituale. Ci stiamo gradualmente entrando ora. Il riconoscimento del male del nostro attuale sviluppo ci porterà ad esso.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 23/07/2017

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