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Dieci grammi di riempimento illimitato

È difficile per noi immaginare cosa sia il mondo dell’Infinito perché la nostra prospettiva è quella di chi guarda dal lato del vaso e quindi percepiamo l’infinito come un desiderio infinito.

Ma nella spiritualità, in contrasto alla materialità, l’infinito è considerato un riempimento non limitato in alcun modo. Se il bicchiere è pieno fino all’orlo, significa che all’interno c’è l’infinito, anche se esso ha una dimensione di soli 200 millilitri.

Il vaso non limita la ricezione della Luce dentro di sé; cioè, esso non indica in quale misura accetta di ricevere. Pertanto, sia un vaso piccolo che uno grande possono contenere un’infinità di riempimenti se non limitano la Luce, ma ricevono tutto ciò che possono inserire in sé.

Potrebbe esserci un piccolo vaso che è nello stato dell’infinito, mentre un altro, un milione di volte più grande, sarà invece limitato. In fin dei conti, tutto è valutato in relazione al vaso; se esso non pone un limite alla ricezione della Luce, allora non ha limiti.

Potrebbero esserci solo dieci grammi di desiderio in te, ma tu non limiti comunque il riempimento. Quindi, sei nell’Infinito e le tue sensazioni sono illimitate. O forse, invece di dieci grammi, il tuo desiderio è cresciuto fino a dieci tonnellate, ma decidi che non puoi riceverne più della metà. Ne risulta che i dieci grammi sono il riempimento infinito, e le cinque tonnellate sono limitate. Tutto viene valutato rispetto alla persona che lo raggiunge.

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Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 4/03/2018, Talmud Eser Sefirot

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Le vere origini della saggezza della Kabbalah

Domanda: Qual è la differenza fra la scuola del Baal Shem Tov e quella del Gaon di Vilna?

Risposta: Si tratta di un sistema molto complesso di due tendenze nella saggezza della Kabbalah. In generale ci sono quattro correnti nella saggezza della Kabbalah:

1. La saggezza orientale della Kabbalah,

2. La Kabbalah di Baal HaSulam, che proviene direttamente dalla saggezza della Kabbalah del Baal Shem Tov,

3. La Kabbalah del Gaon di Vilna, che è una continuazione della saggezza della Kabbalah del Ramchal (Rabbino Moshe Chaim Luzzatto) e

4. La saggezza della Kabbalah del Ramak (Rabbi Moshe Cordovero).

Oggi, tuttavia, non ci sono più correnti uniche. Vengono tutte studiate insieme e vengono utilizzate diverse fonti kabbalistiche. Oggi non puoi nemmeno capire quali di loro siano vere e quali no.

Credo che le vere fonti siano Il Libro dello Zohar con il Commentario Sulam, gli scritti dell’Ari e gli scritti di Baal HaSulam e Rabash. Noi studiamo in base ad essi.

Ci sono flussi che studiano secondo altri flussi, con altre fonti. Non posso dire nulla su di loro, né voglio dire nulla. Ogni persona sceglierà in base ai propri interessi.

Il nostro compito principale è rendere la saggezza della Kabbalah accessibile a tutti in tutte le lingue e nel modo più semplice, in modo che ogni persona nel mondo possa usarla, scoprire come correggersi e scoprire il sistema di gestione superiore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa dell’1/10/2017

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Il periodo latente nel lavoro spirituale

C’è un lasso di tempo, detto “periodo latente” nel lavoro spirituale, nel quale ci sembra che non stiamo avanzando e che non stiamo facendo nulla per avanzare. E’ un po’ come accade a quelle donne incinte che non mostrano ancora i segni che una vita sta crescendo dentro di loro.

Questo avviene a causa del fatto che le azioni spirituali rientrano nella dazione, mentre una persona non possiede ancora queste qualità e quindi non può percepire le azioni spirituali. Se c’è un kabbalista vicino a loro, allora costui può, attraverso la sua forza di dazione, vedere quello che sta accadendo alla persona e che cosa la aspetta, mentre la persona stessa non può farlo.

A volte una persona non può accorgersi dei cambiamenti dentro di sé. Anche se la preparazione sta avvenendo e ci sono dei cambiamenti molto importanti che le capitano, questo rimane sotto la soglia di percettibilità. Dopo tutto, essa non è ancora nello stadio dell’intenzione di dare.

Quindi una persona non può vedere il suo prossimo grado; questo è percepibile solo dal kabbalista vicino a lei. Come i genitori che sanno che il bimbo crescerà in un anno o due, ma il bambino non può capirlo.

Tutto questo “nascondere” è fatto apposta per darci modo di sviluppare il Kli (il vaso) della dazione. Se il prossimo grado fosse rivelato allora noi, avendo già la consapevolezza di questo, non saremmo in grado di lavorare nella dazione.

E’ una benedizione che siano avvenuti la frammentazione e l’offuscamento, perchè grazie a loro siamo capaci di sviluppare il Kli della dazione, la fede. Non voglio vedere o sapere! Anche con la chiarezza e la conoscenza che si rivelano successivamente, la capacità di vedere tutta la creazione dall’inizio alla fine, non posso accettare gli stessi Kelim (vasi). Non voglio ottenere le risposte, voglio dare al di sopra di esse.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 25/01/2018Gli Scritti di Baal HaSulam – Lettera 56”

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