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Consigli sulla Kabbalah

Domanda: Che cos’è la forza di attrazione secondo la Kabbalah?

Risposta: Attrazione e repulsione dipendono dal desiderio di un oggetto di avvicinarsi o allontanarsi da un altro in base alle loro qualità.

Domanda: Qual è il significato di “immobilità”?

Risposta: Immobilità significa: non cambiare le mie qualità.

Domanda: Se noi sediamo insieme, ci uniamo e discutiamo un concetto spirituale, possiamo scoprire un luogo spirituale e muoverci verso di esso?

Risposta: Io scopro un altro luogo, un altro spazio nella mia consapevolezza in base alla somiglianza del mio desiderio al desiderio spirituale.

Domanda: Nella Kabbalah distinguiamo molti mondi. Questi mondi come sono in relazione con il nostro mondo?

Risposta: Non lo sono affatto. Il nostro mondo immaginario esiste nella nostra fantasia come una copia molto primitiva del mondo superiore.

Domanda: Quali sono i principi generali della gestione da parte del Creatore? Quali sono le linee guida che segue nel processo di governo di questo mondo?

Risposta: Il Creatore è guidato da un unico principio: quello di portarci ad un piacere infinito.

Domanda: Se il mio io spirituale esiste già in una dimensione eterna, ho semplicemente bisogno di scoprire questo per il mio io attuale?

Risposta: Hai bisogno di scoprire la tua somiglianza con il Creatore. In base al livello in cui consegui questa similitudine, tu e Lui diventate un tutt’uno.

Domanda: Come fa una persona a trovare il proprio insegnante?

Risposta: Esiste una forza ausiliaria chiamata “angelo” che “ti prende per mano” e ti guida verso il tuo insegnante. Non c’è nient’altro.

Domanda: Quando hai acquisito un Masach (schermo)? Adesso controlli i tuoi desideri?

Risposta: Non posso rispondere a questa domanda. Non essere invidioso. Ognuno ha i suoi tempi, luoghi, sforzi e modi, ma il metodo è lo stesso per tutti.

Domanda: Qual è l’immagine del Creatore se Egli non ha immagine?

Risposta: E’ la persona a creare un’immagine del Creatore.

Domanda: Sono sempre uno schiavo che dipende dal Masach, dal desiderio o dal Creatore?

Risposta: Quando una persona inizia a lavorare sui propri desideri, allora viene considerata libera.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 19/03/2017

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2017: Un bilancio di fine anno

Domanda: Il 2017 è finito da un po’ ormai. Il 2018 è cominciato. Potrebbe dirci cosa ci porterà questo nuovo anno?

Risposta: Penso che, rispetto all’anno precedente, nella fase iniziale abbiamo fatto un grande balzo in avanti. Abbiamo raggiunto l’inizio del primo stadio spirituale generale chiamato “concepimento” nel mondo spirituale. Questo è un livello molto alto, difficile e pesante, come qualsiasi altra nuova cosa.

Sono molto felice che siamo passati a questo grado ed abbiamo cominciato a guardare il nostro sviluppo attraverso il gruppo, mediante concetti spirituali in una forma completamente nuova, effettiva, profonda nella comprensione spirituale.

Questa è la cosa più importante che ha avuto luogo nel mondo. Tutto il resto è solo un “giocare a fare i bambini”.

Durante quest’anno c’è qualcosa di difficile che attende il mondo. I prezzi del petrolio crolleranno, Google e Facebook diverranno meno popolari, perché dietro a tutti i mezzi che internet mette a nostra disposizione gratuitamente e che sono stati creati per favorire la connessione fra le persone, si cela il più totale egoismo, perché sono manipolati dalla gente, dai governi, dalle nazioni e dalle società.

Adesso ci troviamo in un periodo nel quale tutto questo sarà gradualmente rivelato. Pertanto, penso che l’umanità comincerà ad accorgersi di quanto dannosi siano tutti i sistemi destinati a questo.

Non ci si aspetta nulla di buono neppure sul fronte internazionale: l’umanità non recupererà la propria coscienza e le cose non miglioreranno; però noi, che siamo quelli che hanno una leggera comprensione di dove ci porterà tutto questo, abbiamo bisogno di spiegare agli altri che tutto dipende solo dalla formazione e dall’educazione delle persone, affinché capiscano che la legge spirituale della natura è la connessione globale universale fra noi, e non solo nel nostro mondo ma tra tutti i mondi.

Quanto più violiamo questa connessione, peggio ci sentiremo in futuro. Fermiamo il nostro egoismo e non permettiamogli di spingerci a prendere parte ad una distruzione più grande, alla separazione e all’avversione degli uni contro gli altri.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 24/12/2017

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Sebbene i ricchi stiano diventando sempre più ricchi, non sono loro il problema

Nel mondo si sta accentuando la differenziazione sociale. I ricchi continuano a diventare sempre più ricchi e i poveri diventano sempre più poveri, e tutto accade molto rapidamente.

Secondo dati recenti, l’anno scorso, l’1% della popolazione mondiale ha accumulato circa un terzo della ricchezza mondiale. È un male? Nell’ambito dell’egoismo umano, questo è normale e naturale. Non è una questione di miliardari. Come tutti noi, anche loro non possono sacrificare la propria natura (The Guardian).

Il nostro egoismo è senza fine e nulla è mai abbastanza per lui. È positivo che oggi siamo ancora in grado di tenerlo sotto controllo e di spremere qualche risorsa per gli altri. Nondimeno, la tendenza generale porta a un vicolo cieco.

Dopotutto, una persona ricca non stima il suo successo con i miliardi, ma con le sensazioni. Non sente di essere ricca perché altri sono più ricchi di lei oppure perché ancora non possiede tutto e tutti.

Paradossalmente, con cinquanta miliardi, si sente più povera di prima. Non c’è limite. Dona somme enormi per cause benefiche proprio perché il denaro stesso non la soddisfa. A tal proposito, tutti noi saremmo esattamente uguali al posto suo.

D’altro canto, nemmeno le massicce donazioni al Terzo Mondo sono state d’aiuto per cambiare radicalmente la situazione. Ancora muoiono di fame in centinaia di milioni e la maggior parte delle persone non è in grado di soddisfare le proprie necessità primarie.

Cosa deve essere fatto?

Per cominciare dobbiamo capire l’essenza del problema, la sua radice. Il male non è nella concentrazione della ricchezza del mondo, ma nel sistema stesso, dove le persone sono incapaci di cambiare perché non vogliono sentire che devono cambiare se stesse.

Siamo di fronte alla sfida della storia: il bisogno di rinnovare radicalmente la natura umana e coltivare una nuova qualità di dazione verso i nostri simili. Soltanto questo ci renderà uguali, veramente, onestamente, in modo affidabile e incruento. Questa non è una soluzione universale, piuttosto, permette a tutti di realizzarsi arrecando nient’altro che beneficio agli altri.

Solo in questo troveremo la nostra vocazione e la nostra felicità.

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