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Come cresce l’embrione spirituale?

E’ necessario comprendere che cosa implichi l’avanzamento nel cammino verso il Creatore. Noi pensiamo che l’andare oltre sia realmente ciò che ci farà superare gli ostacoli e che con questo stiamo crescendo e ci eleviamo. Però in realtà è il contrario: l’esercizio dello sforzo sta nel mantenere il punto di adesione con il Creatore al di sopra di tutti i problemi e le difficoltà.

In pratica avviene quando raggiungo il punto nel quale mi annullo al superiore, quando mi trovo all’ingresso nello stato chiamato embrione e lì rimango, sempre in questo punto. Non importa quanti pensieri e problemi strani insorgano, devo comprendere che provengono tutti da “Non esiste nulla tranne Lui”, e io devo solo annullarmi al di sopra di tutti questi pensieri strani, eventi e influenze che scendono su di me.

E nella misura nella quale io continuo ad annullarmi davanti al Creatore, ogni momento di più, espando la mia adesione con Lui: dal punto chiamato “embrione” in poi; come se questo punto di embrione si espandesse; in altre parole, lo stesso seme originale cresce e riempie tutti i desideri e i pensieri altrui, quelli che sorgono dentro di me con il potere della fede e la forza della dazione. Cosi cresce l’embrione.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’8/12/2017, lezione sul tema: “Mantenere lo stato di ingresso all’Ibur (concepimento) al di sopra di tutti i disturbi”

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La Kabbalah e la psicologia umana

Domanda: Un kabbalista capisce le persone meglio di chiunque altro?

Risposta: No. Un kabbalista non è uno psicologo, non analizza la personalità della gente, non gli interessa.

La psicologia comune è la psicologia del nostro egoismo animale. Tutti concordano nel non considerarla una scienza perché il mondo egoistico interiore di una persona non può essere conosciuto. Possiamo dedurre alcuni modelli attraverso mezzi puramente sperimentali, ma niente di più.

Baal HaSulam apprezzava la psicologia perché permette ad una persona di allontanarsi dalla mentalità idealistica e religiosa, che ci assicura di poter raggiungere il mondo futuro dopo la morte.

In linea di principio, occorre comprendere che quando il corpo di una persona muore, il suo egoismo non scompare, perde semplicemente un certo spessore del suo desiderio egoistico. Il desiderio rimane, ma assolutamente non nella forma egoistica terrena.

La psicologia umana dà alla persona una solida base con cui si può vedere il mondo in modo corretto e maturo. Dopotutto, il punto di partenza determinante nella Kabbalah è che una persona non ha più di ciò che i suoi occhi possano vedere, e questo è il modo in cui dovrebbe relazionarsi a tutto. Pertanto, la Kabbalah è una scienza precisa, sviluppata e rigorosa, senza alcuna filosofia o psicologia.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 9/03/2017

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“I paesi scandinavi vietano la circoncisione e la macellazione kosher”

Dalla mia pagina Facebook Michael Laitman – 19/03/2018

I paesi scandinavi stanno diventando il primo paese europeo a vietare la circoncisione e la macellazione kosher. E a questa notizia flash possiamo aggiungere il ritiro di cinque coreografie israeliane alla partecipazione al festival dell’arte in Norvegia.

Non lasciatevi ingannare dalla politica. L’odio verso gli ebrei sta crescendo nei cuori degli europei e crea una tremenda pressione che non si placherà. Anche se non ne sono consapevoli, coloro che odiano Israele sentono che noi abbiamo la chiave per migliorare il loro futuro.

Secondo la Kabbalah, l’antisemitismo non è un fenomeno passeggero, ma piuttosto una dinamica naturale: quando gli ebrei si uniscono al di sopra dei propri conflitti e differenze, una forza positiva di unione si diffonde in tutta la società. D’altra parte, quando siamo emotivamente separati e lontani gli uni dagli altri, evochiamo nel mondo quella negatività che ci colpisce ripetutamente con una raffica di antisemitismo.

Ma le nostre orecchie non ascolteranno. L’odio irrazionale che si manifesta oggi e che assume la forma di nuove leggi contro la comunità ebraica, ci ricorda in modo duro che abbiamo un ruolo e che anche se saremmo felici di scrollarcelo di dosso,
non è possibile.

Siamo un popolo che porta in sé un potenziale spirituale: il seme dell’amore per tutte le persone del mondo. Siamo diventati una nazione quando ci siamo impegnati a vivere secondo il principio “Ama il prossimo tuo come te stesso” e solo il ritorno a questo principio può sradicare l’odio del mondo nei nostri confronti.

Il Libro dello Zohar spiega che gli ebrei guidano il destino del mondo: “Proprio come gli organi del corpo non possono esistere neanche per un attimo senza il cuore, così tutte le nazioni non possono esistere nel mondo senza Israele”.

Quando ci uniamo, guidiamo il mondo verso l’unione e una grande abbondanza inizia a fluire. La divisione fra noi, tuttavia, crea divisione nel mondo e blocca i canali dell’abbondanza, provocando guerre e odio. Come scritto dal più grande kabbalista del XX° secolo, Yehuda Ashlag: “La nazione israeliana è stata costituita come il modello ‘guida’ e nella misura in cui gli stessi israeliani si uniscono, di pari passo trasferiscono il loro potere al resto delle nazioni”.