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Richiedere la connessione con il Creatore

Domanda: Fino a che punto un kabbalista è conscio ed ha il controllo delle proprie reazioni interiori?

Risposta: Dipende dal livello in cui questo kabbalista si trova. Ma in ogni caso lui cerca sempre di controllare le proprie reazioni.

Prima di tutto un kabbalista comprende molto chiaramente che tutto ciò che gli accade proviene dal Creatore. Da una parte lui può non essere affatto d’accordo con questo ma, dall’altra, lui lo accetta come influenza del Creatore su di sé.

Può trattarsi di pessime influenze: il Creatore “lo immerge nel fango”, in desideri orribili, in qualità meschine. Attraverso tutti questi stati ad una persona viene richiesta soltanto una cosa: chiedere la connessione col Creatore.

Non chiedete di cambiare questi stati e di averne di migliori, quelli corretti, quelli santi, non fatelo. “Qualsiasi cosa tu mi stia facendo, continua a farla. Tutto quello che chiedo è di essere connesso a Te”.

Domanda: Ma come è possibile non chiedere? Questo avviene automaticamente.

Risposta: Qui parliamo del fatto che una persona deve fare una restrizione sui propri desideri egoistici e sviluppare uno schermo dentro di sé.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/09/2017

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Perché la Kabbalah è un mistero per noi

Baal HaSulam, nell’Introduzione allo studio delle dieci Sefirot scrive: “Tutti gli scritti e le stampe si considerano necessariamente Taamim della Torah”, “ … e non c’è rivelazione più grande dello scrivere un libro”. “La parte chiamata ‘segreti della Torah’, … non troverai nessuna traccia di essi in tutti gli scritti della Kabbalah, né per iscritto, né sulla carta stampata”.

Ed è veramente così. Di fatto non ci sono segreti. Sono misteri per noi perché si relazionano con livelli di raggiungimento che le nostre menti non captano.

Questo non è il sistema coordinato, né il livello, né la dimensione della matrice nella quale esistiamo nell’attualità. Così non temere nessun problema.

Abbiamo una grande ascesa spirituale dinanzi a noi per entrare in questi stati nei quali cominciamo a sviluppare quelli che vengono chiamati misteri.

Essi sono raggiunti dalla mente spirituale, non da quella attuale, la quale può solo sommare, sottrarre, moltiplicare e dividere. La mente spirituale è uno stato che non ha spazio, né tempo, né movimento. Una mente che serve l’egoismo non è adeguata per questo.

Qui hai bisogno di una mente che lavori nella qualità della dazione, al di fuori di te stesso. Non possiamo immaginare questo stato. Non è un super computer, ma semplicemente uno stato irraggiungibile per la nostra percezione attuale.

Osservazione: Baal HaSulam scrisse nell’Introduzione al libro dello Zohar che se ci uniamo ed ascoltiamo la parte interna della Torah, tutto andrà bene, sennò le cose andranno male. Scrisse sulle possibilità di una terza e quarta guerra mondiale. Di fatto, anche la maggioranza dei giornalisti di oggi, sta scrivendo a proposito di questo.

Il mio commento: Che possiamo fare? Siamo arrivati alla fine del cammino. Abbiamo parlato di questo per molti anni ed oggi tutti stanno cominciando a essere d’accordo con noi.

Osservazione: Cioè se progrediamo in maniera naturale, andrà male, ma se studiamo la Kabbalah tutto andrà bene.

Il mio commento: No, non si tratta solo di studiarla, dobbiamo viverla. C’è una grande differenza. Posso aprire un libro, sedermi sul sofà ed aspettare la pace nel mondo. No! È necessario mettere in praticare la saggezza della Kabbalah nella nostra vita quotidiana, nelle nostre connessioni con tutti.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 24/09/2017

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