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Unione senza frontiere

Domanda: Quando diciamo che l’unione sta al di sopra di tutto, non esiste alcuna limitazione a questa definizione?

Risposta: No, non c’è alcuna limitazione, perché non ce ne possono essere nell’unione. Non appena la raggiungiamo, appaiono nuovi ostacoli e dobbiamo ancora una volta muoverci verso nuove frontiere. Questa è l’ascesa dei 125 gradini.

Nell’unione che abbiamo raggiunto, riveliamo il Creatore, cioè, la forza generale che connette in se stessa due forze opposte: positiva e negativa, la forza della luce e la forza del desiderio, più e meno, oscurità e luce insieme, in armonia.

E cosa accadrà fra la luce e le tenebre? Che cosa le connetterà fra loro così come il positivo e il negativo provocando quel corto circuito che accende il motore di una macchina e ogni altra cosa? Questi elementi sono i nostri sforzi, quelli che investiamo con il fine di connettere tutti i positivi e i negativi in forma armoniosa, per unire tutti i fenomeni naturali positivi e quelli negativi affinché non ci appaiano opposti.

Nel tentativo di connetterci tra di noi in questa maniera, ci correggiamo. Anche noi ci troviamo tra forze positive e negative e lì ci connettiamo con il Creatore e arriviamo all’adesione con Lui.

Il Creatore è l’armonia di tutte le forze della natura, inclusi noi, cioè, le persone che creano questa armonia dentro di sé.

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Dal Congresso di Vilnius “Dal caos all’armonia”, Giorno uno, 3/11/2017, Lezione 1

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Trenta giorni di lutto

Dalla Torah, (Deuteronomio 34:08): “E i figli d’Israel piansero Mosè nelle pianure di Moàb per trenta giorni, e si trattennero là finché si compirono i giorni del pianto del lutto di Mosè.”

I trenta giorni di lutto sono un intero livello del Partzuf. Quando ti allontani completamente dal tuo precedente Partzuf, dalla fase precedente, viene detto i trenta giorni di lutto.

Il pianto è un piccolo stato (Katnut). Dopo tutto, i figli di Israele sono come bambini che non possono fare nulla e non rimane loro che piangere. Non possono raggiungere il livello di Mosè e la consapevolezza di questo viene chiamata “pianto”.

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Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno”, 6/02/2017

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