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“Quella persona sarà recisa di mezzo alla sua nazione”

Dalla Torah, (Levitico 7:21): “Ed una persona che avesse toccato alcuna cosa impura, qualche impurità umana, o alcun animale domestico impuro [cioè morto da sé], o alcun animale aborrito [vietato a mangiarsi] impuro [morto da sé], e poi mangiasse della carne d’un sacrifizio di contentezza offerto al Signore; quella persona (dico) sarà recisa di mezzo alla sua nazione.”

Un cadavere rappresenta un desiderio egoistico non corretto. È morto da solo, ma non è stato ancora corretto.

In altre parole, c’è vita e morte. Dopo la vita egoistica di un desiderio arriva la morte dell’ego e quindi la sua alterazione dell’altruismo. Si muove come un’onda: più e meno, più e meno. Ti immergi nel meno (egoismo), arrivi allo zero, e poi cambi l’egoismo in altruismo. Ma uno zero ancora non significa niente. Puoi trattare solo con lo spiritualmente vivo.

“…che avesse toccato alcuna cosa impura” significa entrare in un contatto interiore con un desiderio egoistico, essere con esso nell’adattamento, nella comprensione, in uno stato reciproco. Cioè, se puoi dire spiritualmente “Sono entrato in contatto con qualcuno”, allora sei nello stesso stato in cui è lui. E se lui è un cadavere, allora tu sei allo stesso livello.

È scritto: “Ed una persona che avesse toccato alcuna cosa impura… e poi mangiasse della carne d’un sacrifizio di contentezza offerto al Signore; quella persona (dico) sarà recisa di mezzo alla sua nazione“. Non puoi benedire, non puoi fare tali azioni.

Si tratta delle leggi dell’incompatibilità o delle leggi di somiglianza perché tutto nell’universo è costruito sulla proprietà della somiglianza.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 10/12/2013

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