La Terra di Israele: la vita e la morte

Dalla Torah, (Deuteronomio 30:17 – 30:18): “Ma se il tuo cuore si volterà (d’altra parte), e tu non darai ascolto, ma travierai e ti prostrerai ad altri dèi, e presterai loro culto: Io v’annunzio oggi che sarete perduti, né durerete lungo tempo su quel paese, per andare a conquistare il quale tu stai per passare il Giordano.”

Naturalmente, quando si entra nella terra d’Israele, ci sono molti ostacoli perché è a questo punto che si inizia a risvegliare l’egoismo, che deve essere rivolto verso le qualità dell’amore e della dazione, il che significa ricevere per il bene del Donante. Questo è molto più difficile che non ricevere nulla o rifiutare di ricevere del tutto.

Questo è un lavoro molto complesso, interiore e profondo dentro se stessi. Se non puoi affrontarlo, se non puoi correggere te stesso, allora ti senti all’inferno. D’altra parte se ti correggi, allora ti sentirai in paradiso.

Questi sono i due stati che ora appaiono di fronte a te ed entrambi esistono nella terra d’Israele. Tu entri e lavori con loro. E là, nella terra di Israele, si raggiunge un’enorme ascesa o una grande discesa. Sia la vita che la morte sono lì per te.

Domanda: Continui a dire che prima l’umanità deve essere educata. Questo significa che l’umanità dovrebbe cominciare a cercare di salire al di sopra dell’ego?

Risposta: Naturalmente, ma non nello stesso modo in cui i kabbalisti lo hanno attraversato o hanno bisogno di attraversarlo. L’umanità passerà attraverso tutto in modo molto più semplice. L’umanità deve accettare il metodo esattamente così come è, già pronto, e passare semplicemente attraverso questi stati, ripetendoli fino ad un certo punto. Questo non sarà spaventoso per l’umanità poiché sarà semplicemente incluso in qualcosa che è stato preparato in anticipo.

I kabbalisti attraversano questi stati per prepararli per l’umanità. In altre parole, devono sperimentare tutto questo in se stessi e poi offrirlo al mondo come un prodotto finito.

Domanda: Ci saranno nuove istruzioni scritte per l’umanità o saranno le stesse?

Risposta: No. Queste istruzioni sono solo per coloro che hanno un punto nel cuore, per quelli che stanno per conquistare la terra di Israele direttamente.

Essi devono sperimentare tutte le qualità egoistiche dentro di sé e salire sopra ad esse. Il punto nel cuore in una persona è dimostrato dal fatto che aspira, per prima cosa, al compimento ed alla realizzazione delle qualità del deserto, e poi delle qualità della terra d’Israele, entrambe create in lei in modo da poter cambiare per essere a favore dell’amore e della dazione, raggiungendo così la rivelazione del Creatore, cioè la qualità della dazione e dell’amore, in tutti i suoi desideri.

Il Creatore ci appare egoisticamente come il più grande dono. Infatti, è un dono che si rivela solo nei nostri sforzi di amore e di dazione verso il prossimo. Pertanto, se ci sforziamo per il bene del prossimo in questo modo, all’interno di questo sforzo noi troviamo il Creatore.

Se una persona sta pensando solo ai comandamenti e si impegna solo a rispettarli, non ha bisogno di nient’altro; essi sono abbastanza e tutti gli altri comandamenti sono inclusi in questo. In questo caso, tutte le altre qualità egoistiche di una persona vengono corrette lungo il cammino.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 18/01/2017

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