Il desiderio per il riposo

Baal HaSulam, “Matan Torah” (Il dono della Torah): “Si è aperto dunque davanti a noi un varco per comprendere l’origine di tutti i piaceri e di tutte le sofferenze stabiliti in questo mondo. Dato che il Creatore è la radice di tutte le creature che Egli ha creato, tutto ciò che è incluso in Lui, che sia benedetto, e si prolunga fino a noi in modo diretto, viene da noi percepito come delizioso e piacevole, perché la nostra natura è vicina alla nostra radice. Tutto ciò che invece non è abituale in Lui e che non si prolunga fino a noi in modo diretto, in accordo alla polarità della Creazione stessa, sarà contro la nostra natura e ci sarà difficile tollerarlo.

Per esempio, ci piace riposare e non ci piace muoverci fino al punto che noi non possiamo fare un solo gesto che non abbia come meta il riposo. Ciò avviene perché la nostra radice è immobile e in continuo riposo ed in Lui non esiste movimento. Di conseguenza il movimento è anche contro la nostra natura ed è odiato da parte nostra. Nella stessa maniera noi amiamo assai la saggezza, l’eroismo e la ricchezza e così via, perché sono incluse in Lui, il Quale è la nostra Radice.

Chiunque, la cui natura sia il desiderio di ricevere, desidera il piacere. Il piacere è raggiunto solo quando c’è un desiderio che corrisponde al riempimento di quel desiderio. Se io voglio qualcosa e non ce l’ho, soffro. Se ricevo quello che voglio, gioisco.

Lo stato del piacere è chiamato riposo poiché non ho più bisogno di nulla; io ho ciò che volevo. Questa è la ragione per cui tutta la natura aspira al riposo, per un moto rettilineo unificato, il che significa il più immutabile possibile. Ciò significa che mi trovo in uno stato confortevole. Il nostro stesso desiderio crea tali regole di comportamento per se stesso.

Se il desiderio sente una mancanza, è costretto a muoversi in accordo alla mancanza di raggiungere ciò che gli manca. Possiamo vederlo in tutti i livelli della natura.

L’unicità della nostra evoluzione è che dobbiamo cambiare noi stessi in maniera da desiderare di assomigliare al Creatore, che è contro la nostra natura originale, e di agire per raggiungere questo obiettivo implementando un metodo speciale chiamato la saggezza della Kabbalah.

Non possiamo ricevere l’energia per compiere le nostre azioni da soli perché l’opposizione della nostra natura non può riempirci in alcun modo. L’unica cosa che possiamo fare è chiedere al Creatore di aiutarci a cambiare noi stessi, il che significa cambiare la nostra intenzione di ricevere in intenzione di dare.

Questo cambiamento avviene come risultato dell’impatto della Luce superiore, che arriva e ci influenza e invoca i cambiamenti in noi, facendoci desiderare di assomigliare al Creatore. Ma, allo stesso tempo, non possiamo sapere quali azioni la Luce esegue su di noi.

Gradualmente noi iniziamo a percepire queste azioni che hanno gli attributi del sistema superiore o della Luce superiore e possiamo eseguire questi cambiamenti in noi: invece di pensare a me stesso, io comincio a pensare agli altri. Questo è ciò verso cui ci spinge la Luce superiore. Noi dovremo cambiare sia che ci piaccia oppure no.

Oggi vediamo come il mondo cambi gradualmente e come la vita diventi così difficile da capire, così rumorosa e così egoistica. L’umanità sente che qualcosa gli sta accadendo e che deve cambiare in qualche modo ma non capisce cosa sta succedendo. Le famiglie si stanno dividendo, ci sono cambiamenti globali molto seri, ecc.

Tutto questo sta accadendo per costringerci a voler cambiare il nostro atteggiamento verso il mondo, per convincerci che non possiamo più esistere nel mondo all’interno dell’attributo della ricezione in cui possiamo solo essere riempiti, e scoprire un buon modo per vivere attraverso l’attributo della dazione.

Tutto ciò indica che è giunto il momento che la saggezza della Kabbalah sia rivelata e diventi più popolare e accessibile, perché in realtà è questa la saggezza che ci spiega come farlo in modo facile, semplice e piacevole.

Commento: La parola “riposo” è solitamente associata alla tranquillità, alle azioni al rallentatore o all’immobilità.

Risposta: Questo non è vero. Anche secondo la fisica e le altre scienze esatte sappiamo che il movimento immutabile nella velocità della luce è uno stato di riposo. Pertanto, non si tratta del nostro stato ma della mancanza di cambiamento nello stesso stato; se non desideri nulla, sei soddisfatto.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/04/2017

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