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Chi può valutare correttamente la saggezza della Kabbalah?

Domanda: Solo una persona che ha attraversato il Machsom, il confine simbolico fra il mondo materiale e quello spirituale, può comprendere l’essenza della Kabbalah. Ai giorni nostri solo tu sei riuscito a fare questo, solo tu capisci questa essenza. Cosa possiamo fare?

Risposta: In primo luogo, non solo io sono riuscito ad attraversare il Machsom.
Secondo, come è possibile valutare correttamente la Kabbalah, il Creatore, il sistema dell’universo e le forze del governo se non si è in questo sistema?

Attraversare il Machsom significa entrare nel sistema spirituale e diventare almeno una componente minima di esso in modo che anche attraverso la più piccola connessione con il sistema si possa capire di cosa si tratta. Altrimenti, una persona è in qualche tipo di fantasia.

Quindi, naturalmente, colui che non ha attraversato ciò che è chiamato il Machsom e non ha creato in sé il sistema del mondo superiore secondo il metodo del confronto con il resto degli amici, non capisce di cosa stia parlando la Kabbalah.

Lo sentiamo anche prima di attraversare il Machsom. Tu attraversi e attraversi; oppure non attraversi, no non lo fai. E tu sei dentro o fuori, o uno o zero. Non c’è nient’altro.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 10/09/2017

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“Luminoso è comparso in favore di essi, dal Seìr”

Dalla Torah, (Deuteronomio 33:02):Il Signore è venuto dal Sinai; luminoso è comparso in favore di essi, dal Seìr; è apparso dal monte Paràn; è venuto per essi da miriadi di santi, dalla destra di questa pendice”.

La correzione dei figli di Israele ebbe inizio sul monte Sinai. Prima di ciò, essi erano sotto il dominio del loro egoismo.

È stato sul Monte Sinai che hanno iniziato la correzione sotto l’influenza della Luce superiore, chiamata Torah. Prima di uscire dall’Egitto, si trovavano sotto il dominio del Faraone, che sta a significare, ovviamente, che la Luce non funzionava su di loro e non seguivano le chiare istruzioni per la propria correzione.

Il fatto è che, a partire dal Monte Sinai in poi, viene rivelata la connessione a doppio senso fra loro e il Creatore. Qui è già realizzato ciò che chiamiamo innalzare una MAN, col nutrirsi della cosiddetta manna.

I figli di Israele hanno elevato i loro desideri al Creatore, il livello successivo sopra di loro, poi hanno ricevuto da lì un’influenza e sono saliti ulteriormente, fino a raggiungere l’ingresso della terra d’Israele, cioè, fino a quando non hanno acquisito tutti gli strumenti con i quali poter lavorare apertamente col loro egoismo.

È scritto: “Luminoso è comparso in favore di essi, dal Seìr; è apparso dal monte Paràn”. Seir e Paràn rappresentano una specie di segnaletica stradale.

Il fatto è che nei tempi antichi, lungo ogni strada c’erano indicatori precisi che mostravano la direzione al viaggiatore. Il popolo di Israele si è spostato da un posto all’altro usandoli come pilastri stradali. Ciò significa che si sono spostati nei livelli spirituali da uno stato all’altro.

Lo “Splendore” (Zaffiro, dalla parola “Sefira”) rappresenta la Luce riflessa. Iniziano a lavorare con questo, cioè, con la qualità della dazione, proprio come è emanata dal Creatore. Cioè, la persona stessa diventa sorgente di Luce, sebbene riflessa, ma è sempre una sorgente.

Domanda: Cosa significa: “E’ venuto per essi da miriadi di santi”?

Risposta: È molto difficile commentare la traduzione della Torah. Per farlo, dobbiamo prendere il testo originale in ebraico e vedremo un quadro completamente diverso. Forse significa decine di migliaia di gradi, quando hanno già raggiunto il livello del Rosh di Arich Anpin, la testa del mondo di Atzilut.

Questo è il livello più elevato, e lì il Creatore già comincia a passare a loro il regno del controllo. È perché i desideri che hanno raggiunto un tale livello sono già pronti per compiere tutte le azioni di correzione su se stessi.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 2/06/2017

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Come avviene la percezione oggettiva del mondo?

Domanda: Secondo il metodo della saggezza della Kabbalah, io prendo dieci persone, organizzo relazioni con loro secondo certe leggi e attraverso queste relazioni comincio a percepire il mondo. Questo metodo non è soggettivo? Ad ogni modo, io percepirò tutto attraverso di loro, vedrò un altro mondo. E il mio amico vedrà qualcosa di diverso.

Risposta: Tu non hai altre possibilità per raggiungere il mondo superiore. Tuttavia, tu e i tuoi amici sentirete la stessa cosa perché ognuno di voi includerà in se stesso tutto il resto, l’intera decina.

Essendo nella decina, io rimango Malchut (M), e i miei nove amici rappresentano le prime nove Sefirot davanti alle quali io mi annullo. Io li includo tutti in me stesso e scopro che vedo tutto in loro.

 

Allo stesso tempo, io non mi prendo in considerazione. Faccio una restrizione (Tzimtzum) su me stesso.

Agisco solo attraverso gli amici e quindi percepisco il mondo oggettivamente, attraverso di loro. Io vedo il mondo spirituale, i gradi di conseguimento. L’unica cosa che viene rivelata a questi livelli di unione è il Creatore. Non c’è niente e nessun’altro.

Domanda: Significa che non ci sono le stelle, gli alberi e le città?

Risposta: No. Il kabbalista percepisce tutto questo nei suoi cinque organi sensoriali (corporei) animaleschi.

Se tu vuoi percepire correttamente la storia del mondo, devi immergerti nella tua decina e cercare costantemente una maggiore compressione in essa, cioè l’unione. In questa misura, inizierai a raggiungere i gradi di connessione e i tuoi passaggi di ascesa sulla scala della rivelazione dell’universo, della Luce.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 16/07/17

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Menzogna e verità

Domanda: L’amore e la verità sono sempre inseparabili?

Risposta: L’amore esiste nel cuore e la verità nella testa. L’amore deve venire dal cuore; cioè, io ho bisogno di cambiare tutte le mie qualità, tutti i miei desideri, per indirizzarli a beneficio della persona amata. Questo è chiamato “un cuore aperto”.

Io misuro la verità in relazione al livello di sviluppo di una persona: quanto è utile a lei udire, quanto può sentire e capire, e la tratto di conseguenza. Forse dovrò nasconderle qualcosa o forse persino mentirle se vedrò dal mio cuore amorevole che sarà meglio per lei questa cosa.

Una persona che cerca la verità controlla costantemente se stessa per vedere in quale bugia si trovi.

Domanda: Perché la persona è attratta dalla verità? Perché la verità acquista valore in lei?

Risposta: Un gene informativo del livello superiore inizia a manifestarsi in lei. La forza superiore è chiamata verità. La parola “verità” è formata dalle lettere “Alef-Mem-Tav“, e quindi ricopre l’intero alfabeto dall’inizio alla fine; è il nome generale del Creatore, che è buono e fa il bene, è l’amore assoluto e la dazione fuori da Se stesso. Noi dobbiamo pensare a come diventare simili a Lui, anche solo un po’. Questo è ciò che viene insegnato dalla saggezza della Kabbalah.

Ci sono persone in cui tali geni informativi si stanno risvegliando. Apparentemente, nelle loro basi, erano più vicini al Creatore e quindi i record corrispondenti sono rimasti in esse. Ora questi geni cominciano a manifestarsi in loro e li attirano per rivelare le qualità del Creatore.

Questi geni sono chiamati il punto nel cuore, il desiderio di rivelare la verità. Non importa cosa ne verrà fuori, la cosa principale è che questa sia la verità. Anche se non mi piace, io comunque aspiro ad essa, come è scritto: “Compra la verità e non venderla”.

Domanda: Conosco molte persone che non credono assolutamente in Dio, ma tuttavia sono molto attratte dalla verità. Perché è così?

Risposta: L’aspirazione per la verità è completamente estranea alla fede. Chiunque cerchi la verità è invitato a partecipare alla sua rivelazione. La saggezza della Kabbalah non ha nulla a che fare con la religione, ma lo sforzo per arrivare alla verità è una condizione necessaria.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life” 16/11/2017

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Chi si trova più in alto degli altri

Domanda: Se un kabbalista ha l’egoismo più grande del mondo, significa che è la persona meno libera di tutte?

Risposta: Una persona usa il proprio egoismo allo scopo di elevarsi al di sopra di esso.

L’egoismo è una forza e, quando ci eleviamo al di sopra di essa, sentiamo la libertà ad un livello sempre più elevato. Non posso sentirmi libero se prima non provo la sensazione di non esserlo.

Pertanto, la Kabbalah è fondata su due parametri: il Creatore e la creazione: un’immensa qualità di dazione e amore, e un enorme egoismo.

Domanda: Cioè, io sono grato al Creatore per avere questo mio grande egoismo e anche per desiderare di distaccarmi da esso?

Risposta: Questo è un obbligo. Chi è più in alto degli altri ha anche un egoismo più grande. Altrimenti, come potremmo elevarci?

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Dalla lezione di lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/7/2017

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“Mosè salì dunque sul monte”

Dalla Torah, (Esodo 24:15 – 24:18): “Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte. La Gloria del Signore venne a dimorare sul monte Sinai e la nube la coprì per sei giorni. Al settimo giorno il Signore chiamò Mosè dalla nube. La Gloria del Signore appariva agli occhi degli israeliti come fuoco divorante sulla cima della montagna. Mosè entrò dunque in mezzo alla nube e salì sul monte. Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.”

“Mosè salì dunque sul monte e la nube coprì il monte” significa che Mosè aveva completamente raggiunto la proprietà di Bina (la quarantesima proprietà). Quaranta è il livello di Bina rispetto a Malchut. Assoluta, completa dazione, è il primo grado generale dell’ascensione di una persona.

Domanda: Perché Mosè è entrato nella nube?

Risposta: Entrare nella nube rappresenta l’ingresso del potere del Creatore in questo grado. E poi, nel corso di 40 anni, Mosè salì più pienamente in questo grado e completò il lavoro prima dell’ingresso del popolo nella “Terra di Israele“, nel prossimo grado. “Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti” perché non c’è giorno senza notte e notte senza giorno. Una persona deve prima immergersi nella notte, in tutte le sue opposte qualità egoistiche e manifestarle, e solo allora, con l’aiuto della Luce, può correggerle fino alle proprietà di Bina. Pertanto, “E fu sera, e fu mattina: primo giorno” (Genesi 1:4) significa che tutto inizia di notte.

Mosè ricevette le tavole, la Torah e i comandamenti; discese dalla montagna e iniziò a lavorare. Ciò significa che una persona si è innalzata al suo livello più alto, si è agganciata, è venuta al mondo come un neonato e ora ha bisogno di elevarsi nel nuovo mondo.

Per arrivare a questo grado, le viene data un’istruzione, cioè una Luce di correzione che attende finché la persona ne ha bisogno.
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Dalla trasmissione di Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno”, 1/07/2013

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Il compito del Creatore

Dalla Torah, (Deuteronomio, 32:26 – 32:29): “Io ho detto: li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo! Se non temessi l’arroganza del nemico, l’abbaglio dei loro avversari; non dicano: la nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! Sono un popolo insensato e in essi non c’è intelligenza: se fossero saggi, capirebbero, rifletterebbero sulla loro fine”.

Il compito del Creatore non è di distruggere l’umanità, ma di portarla alla realizzazione che l’ascesa al di sopra della nostra natura è una benedizione, una necessità e una libertà assoluta da parte del Creatore.

Lui deve portarci in uno stato interessante e quasi paradossale, dove essendo assolutamente liberi e non sotto l’effetto di stati terribili, scegliamo volontariamente la qualità del dare e dell’amore. Anche se non lo vediamo. Al contrario, ci avviciniamo verso “La felicità dalla punizione a bacchetta”.

Ma sotto l’influenza di questa bacchetta, una persona realizza la sua vera natura e dirà: “Anche se ritorno allo stato egoistico precedente, vorrei in ogni caso rimanerci dentro! Grazie a Dio, riconosco il male della mia natura e adesso le dico addio. Non perché mi sento male ad esserci dentro o perché ho attraversato una grande sofferenza, ma perché l’egoismo è un male nelle relazioni fra me e le altre persone, e fra me e il Creatore.”

Qui si manifesta il raggiungimento di un grande innalzamento, la qualità di perfezione del dare e dell’amore. Anche se tutto questo accade attraverso una grande sofferenza. Vediamo che le persone che attraversano la sofferenza, ciononostante, sono le stesse ad essere attratte dalla misericordia perché un po’ di luce entra dentro di loro dandogliene un assaggio.

È scritto: “Se non temessi l’arroganza del nemico, l’abbaglio dei loro avversari;” per poi affermare, “La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo!” Una persona deve vedere con i suoi stessi occhi che tutto quello che le è successo non può essere accaduto da solo (da un punto di vista della natura inanimata), ma è un programma controllato che lavora su di lei e la porta alla realizzazione di questa fonte.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 1/02/2017

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Le risposte alle vostre domande – Parte 205

Domanda: Come consiglieresti di vivere alle persone dei nostri giorni, senza usare gli altri a proprio beneficio? Chi provvede per il sostentamento, per il vestiario, ecc?

Lo studio della Kabbalah non riempie la persona e la sua famiglia, il capitalismo non scomparirà domani mattina, e il gruppo non guadagnerà da vivere per le proprie famiglie.

Tutti questi bisogni animali creano e coltivano la maggior parte dell’egoismo che continua nel gruppo.

Risposta: La saggezza della Kabbalah ci spiega come vivere in modo da sentire il mondo superiore, il sistema che governa il nostro mondo. Questo si realizza nel gruppo nella misura in cui riempie le condizioni del mondo superiore nelle relazioni fra i loro membri.

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Svegliarsi da un sogno

Dalla Torah, (Esodo 23:31): “Costituirò il tuo territorio dal Mar Rosso sino al Mar dei Filistei, e dal deserto sino al fiume Eufrate; poiché darò in vostro potere tutti gli abitanti del paese, e tu li scaccerai dal tuo cospetto.”

La terra di Israele, in linea di principio, non è grande, cioè il desiderio egoistico dell’uomo è molto piccolo. Ma a livello spirituale, cresce gradualmente. Quando una persona sale da un piccolo livello spirituale a uno sempre più alto, rivela il mondo intero.

Questo non è il nostro universo, che di per sé non rappresenta un grande volume spirituale; è semplicemente uno zero; non esiste. Nel mondo reale dove noi siamo veramente, non esiste. È come un nostro riflesso.

Noi non conosciamo e non vediamo noi stessi. È come se ora stessimo dormendo, vivendo la nostra vita materiale in un sogno. In questo sogno, ci viene dato l’inizio del lavoro spirituale, che ci aiuta a risvegliarci.

Se noi ci svegliamo con il suo aiuto, cioè entriamo nel mondo spirituale, vediamo che tutto ciò che era dentro di noi prima è solo un’illusione. Abbiamo avuto tutti i tipi di fluttuazioni cerebrali e abbiamo disegnato tutto nella nostra immaginazione. E ora siamo reali, spirituali.

Pertanto, la vita materiale rispetto a quella spirituale è come un sogno. Dopotutto, non facciamo nulla, non compiamo nessuna azione materiale e persino i desideri che presumibilmente utilizziamo non sono desideri: non sono nulla.

Ma appena ti svegli, cioè, non appena sei nato spiritualmente, tu capisci che tutto ciò che è accaduto prima era un sogno.

Ora sorge la domanda: se una persona si sveglia dal sonno e inizia a vivere in un volume spirituale, in un’altra dimensione, come può, mentre compie alcune azioni, apparire improvvisamente in questo sogno e iniziare ad aiutare gli altri ad uscirne? Come fa ad immergersi in questo? In altre parole, ha raggiunto un certo livello spirituale e le viene detto: “Devi restare nel sogno con coloro che sono ancora in esso”.

Domanda: Cioè, un kabbalista, come uno stalker, viene inviato per risvegliare l’umanità dal sonno e portarla in un nuovo stato e questo funziona?

Risposta: Certo! Nella spiritualità, ti viene mostrata questa necessità che diventa tua.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 26/10/2016

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Quando è iniziata la storia della saggezza della Kabbalah?

5.777 anni fa, il primo uomo a raggiungere la natura superiore apparve nel mondo; fu chiamato Adamo. Da lui comincia la storia della saggezza della Kabbalah.

Adamo si interrogò sul significato della vita; cominciò a cercare da dove proviene tutto e rivelò che c’è solo una forza nel mondo che muove tutto l’universo.

Si può chiamare questa forza positiva, Creatore, perché realmente crea. Non ha corpo, né peso, né volume, niente di quello che crediamo di avere. Dopotutto, quello che abbiamo e vediamo nel nostro mondo, è solo un’illusione che appare nella nostra mente, nelle nostre sensazioni.

Così, 5.777 anni fa apparve un uomo che rivelò questa qualità del mondo. Adamo è chiamato “primo uomo – Adam HaRishon” perché fu il primo a raggiungere l’essenza del mondo. Lo raccontò nel libro L’angelo segreto (Raziel HaMalach). Questo libro di sole poche pagine è arrivato fino ai giorni nostri.

Il libro successivo sulla saggezza della Kabbalah fu scritto da Abrahamo nell’antica Babilonia; però fra Adamo e Abrahamo vi furono 20 generazioni di kabbalisti che raggiunsero il mondo spirituale con il metodo rivelato da Adamo, e che è quello che egli passò ai suoi discepoli. Nel corso dei secoli questa conoscenza si è gradualmente perfezionata. Così, oggi, noi abbiamo il metodo per raggiungere il mondo superiore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 23/07/2017

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