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Il segreto della felicità

Domanda: Il segreto della felicità è la connessione interiore dei cuori in un tutt’uno, ma che cosa è la connessione interiore? Come puoi descriverla? Che cosa dovrei desiderare?

Risposta: La connessione interiore è possibile solo attraverso il gruppo. In un incontro con gli amici, per esempio, dovresti immaginare di trovarti nello stato spirituale corretto. Per questo motivo si tengono gli incontri con gli amici, per creare questo stato dentro di te, per scolpirlo e per rimanervi per un’intera settimana, sino al prossimo incontro.

Tutto il metodo della saggezza della Kabbalah è mirato a ricreare la struttura corretta  dell’uomo, il che significa che ognuno si dovrebbe connettere con saggezza, emotività, consapevolezza, coerenza, con tentativi ed errori, ma sempre nel tentativo di assomigliare al Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 19/06/2016

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Le tredici correzioni di Dikna

Domanda: Quali sono le “tredici correzioni di Dikna“?

Risposta: Si tratta della Luce che scende dalla testa dell’anima nel suo corpo attraverso tredici canali. Chiunque desideri ricevere questa Luce deve apportare queste correzioni per connettersi a questi canali come per i canali che riversano su ognuno la Luce superiore della correzione e del riempimento.

I flussi discendono lungo entrambi i lati della testa dell’anima al corpo. Ecco perché gli ebrei ortodossi si lasciano crescere i peyos (boccoli) che si arricciano e li portano in un modo particolare. La luce discende dalla parte superiore, quella che noi non raggiungiamo. Noi raggiungiamo solo quello che discende da essa e perciò questi due flussi vengono chiamati Peyos (boccoli o bordi).

Inoltre, la Luce si riversa sul mento lungo le basette e i baffi. Sotto al naso, c’è un punto particolare che è relativamente privo di capelli. La barba è divisa in parti superiori e inferiori. La parte superiore va al petto e la parte inferiore va all’ombelico. Tutto questo è descritto molto chiaramente nelle fonti originali.

Naturalmente, il nostro corpo è creato in totale conformità ai flussi dei raggi superiori. Ma non parliamo del corpo fisico nel descrivere il Partzuf superiore. Lo dico solo in modo che gli studenti possano ricordare un po’ di materiale o in qualche modo orientarsi.

Se parlo di una correzione come i baffi o le parti della barba, non intendo una parte del volto di una persona, ma una qualità. In altre parole, è una particolare forza spirituale con una particolare qualità che interagisce con la Luce superiore. La Luce è assoluta, infinita e amorfa. E questa forza separa dalla semplice luce infinita il suo contenuto specifico.

Domanda: Dal momento che stiamo parlando di secrezioni, cosa sono le lacrime?

Risposta: Le lacrime sono un dilagare di Luce che non può essere rivestito nella Luce della misericordia (la Luce di Hassadim). Pertanto, sembra che la luce si stia riversando oltre il bordo.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 23/01/2017

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Gli Scritti Sociali di Rabash

Rav Baruch Shalom HaLevi Ashlag (Rabash) ha svolto un ruolo straordinario nella storia della Kabbalah. Ci ha fornito quel collegamento finale indispensabile che unisce la saggezza della Kabbalah all’esperienza umana. Per le sue particolari qualità, è riuscito ad annullarsi dinanzi al suo insegnante, suo padre, il grande Kabbalista Rav Yehuda Leib HaLevi Ashlag, conosciuto come Baal HaSulam per il suo Sulam (La Scala), Il Commentario a Il Libro dello Zohar.

Tuttavia, se non fosse stato per i saggi di Rabash, gli sforzi di suo padre di divulgare la saggezza della Kabbalah a tutti, sarebbero stati vani. Senza questi saggi, in pochi avremmo potuto conseguire il livello spirituale che Baal HaSulam voleva così disperatamente che raggiungessimo.

Rabash, nella sua vita quotidiana, era epitome di umiltà e autocontrollo. I suoi saggi, comunque, rivelano una profonda comprensione della natura umana. Quello che a prima vista potrebbe apparire come una formalità nel linguaggio, in realtà è l’accurato percorso emotivo verso la profondità del cuore umano. I suoi scritti ci mostrano il punto di svolta interiore su cui dobbiamo posizionare la nostra scala e cominciare a salire. Egli ci accompagna in questo viaggio spirituale con una sorprendente sensibilità alle prove e alla confusione che gli studenti possono sperimentare mentre avanzano verso la meta. Le sue parole consentono ai lettori di affrontare la propria natura e di trasformare emozioni come paura e rabbia in liberazione, gioia e fiducia, in modo molto più veloce di quanto non avessero fatto senza il suo calore e il suo sostegno.

Senza i suoi saggi, in particolare quelli relativi al lavoro all’interno di un gruppo, non avremmo mai saputo trasformare dei semplici appassionati di Kabbalah, in Kabbalisti pienamente maturi. Rabash è l’unico Kabbalista che abbia mai proposto un chiaro metodo di lavoro che può essere utilizzato da chiunque, dal momento che il punto nel cuore si risveglia fino a raggiungere l’obiettivo spirituale attraverso il lavoro in gruppi.

Nei suoi saggi, le narrazioni iniziano generalmente con una citazione o due riprese da fonti come Lo Zohar o il Pentateuco. Poi Rabash passa da un tono didattico ad un approccio più personale ed accattivante. E quando dice: “Impariamo tutto sull’uomo” è sempre l’inizio della rivelazione delle profondità dell’anima, dove i lettori scoprono tesori nascosti la cui esistenza neanche potevano sognare.

Gli scritti di questo libro non sono solo per la lettura ma sono più simili ad una guida esperienziale dell’utente. È molto importante lavorare con essi, per vedere cosa contengono veramente. Il lettore deve cercare di metterli in pratica, vivere le emozioni che Rabash descrive così magistralmente.

A me ha sempre consigliato, infatti, di riassumere gli articoli e di lavorare con i testi. E ancora oggi lo faccio, e sono sempre stupito dalle intuizioni che rivelano. Oggi raccomando lo stesso a tutti i miei studenti: lavorate con i testi, riassumeteli, traduceteli, sperimentateli nel gruppo e scoprirete la forza negli scritti di Rabash.


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Cambiare il proprio destino

Domanda: Tu dici che studiando la saggezza della Kabbalah è possibile cambiare il proprio destino. Ma è davvero necessario farlo?

Risposta: Sì, è necessario. Adesso noi ci troviamo nel livello della nostra esistenza obbligata. E non si tratta nemmeno di un’esistenza animalesca, bensì di qualcosa di molto più basso, perché un animale non si pone domande sul senso della propria vita.

Una volta che cominciamo a farci queste domande, ecco che abbiamo l’opportunità, con il loro aiuto, di salire al livello della libertà assoluta, la libertà dalla morte, dalla vita materiale e dalle barriere della nostra attuale esistenza. Questa è la libertà dal trovarsi sotto qualche particolare influenza, restrizione, distribuzione e così via. Cioè, tu diventi supremo.

E, in questo modo, ognuno di noi, raggiungendo la capacità di dazione, diventa supremo. Si potrebbe però dire che: “Questa è un’illusione. Come può essere che tutti sono supremi?” Ma di fatto è così perché noi ritroviamo noi stessi in un altro spazio, spirituale.

Domanda: Così facendo cambiamo il nostro destino?

Risposta: Naturalmente. Il nostro destino è nelle nostre mani. Possiamo cambiare non solo la nostra vita corporea, ma persino un destino di cui non sappiamo ancora nulla, prima di percorre le tappe che dobbiamo ancora attraversare.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/07/2017

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Con che cosa inizia l’amore ?

Domanda: Che cosa è l’amore assoluto e perché non è possibile sperimentarlo anche nel rapporto fra genitori e figli?

Risposta: Il fatto è che nel nostro mondo non esiste l’amore nel senso più rigoroso del termine.

Nella saggezza della Kabbalah, amore significa lo stato nel quale io do tutto ad un’altra persona ed esisto dentro di lei con tutte le mie aspettative, senza lasciare nulla dentro di me. Il mio cuore è vuoto, la mia mente è vuota, la mia forza è vuota, e do tutto agli altri. Questo si chiama “amore“. Questo non esiste nel nostro mondo.

In altre parole, nelle nostre qualità egoistiche, quelle con le quali siamo nati e con le quali siamo beatamente esistiti sino ad oggi, non c’è questa opportunità perché l’egoismo lavora in modo diverso. E non ha importanza come noi lo vediamo, perché egli comunque rigirerà sempre la situazione nella maniera che più gli fa comodo.

Anche se diamo qualcosa agli altri per il loro bene, è solo perché riceviamo dei benefici in cambio e per questo motivo va bene augurasi il bene e fare del bene agli altri. Ma non c’è amore in questo. Solo completo egoismo.

L’amore comincia dal fatto che noi iniziamo a lavorare l’uno con l’altro in gruppo, provando a sintonizzarci con le corrette relazioni come se volessimo dare, condividere e passare disinteressatamente qualcosa di noi agli altri membri della nostra decina. Ma ora non possiamo farlo. Quindi diventa chiaro che a noi manca la forza di dare, la forza dell’amore.

In questo caso, nasce la necessità di trovare, di rivelare, di riconoscere e ricevere. Inizialmente, c’è una qualità di donare e di amare nella natura: è la qualità del Creatore. Significa che abbiamo bisogno di ricevere un po’ di questa forza dal Creatore.

Quindi, quando cerchiamo di trattarci correttamente con dazione e amore nella decina, vediamo che non lo possiamo fare. E cominciamo a chiedere al Creatore: “Dacci la forza di dare, di amare, e di stabilire la relazione corretta fra di noi. Devi correggerci. Devi aiutarci”. E vedremo che riceveremo questa forza.

Così il Creatore si rivela fra noi, perché Lui è la qualità di dare e amare. E’ veramente possibile farlo. Il nostro laboratorio è la nostra decina, dove discutiamo costantemente insieme, prendiamo decisioni, agiamo, attiriamo la forza positiva su di noi, e la implementiamo.

Commento: Dici sempre che il Creatore viene rivelato nelle relazioni con le persone.

Risposta: Solo nella decina, nella corretta associazione delle persone fra di loro, e nella corretta connessione fra di loro. Non è semplice farlo, ma questo è il lavoro secondo la giusta metodologia da tanto tempo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 11/06/2017

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La vera libertà

Domanda: rivelare il controllo assoluto del Creatore: è questa la vera libertà?

Risposta: Sì. Ma quando questo controllo viene rivelato, la persona lo percepisce come il proprio stato corretto. Ecco perché da lei non viene sperimentato come il controllo del Creatore, ma come il proprio volontario e libero arbitrio.

Domanda: La vera libertà è il mio diritto di stabilire quello che voglio nel prossimo istante?

Risposta: Sì. Ma questo è possibile solo se ti innalzi al di sopra del tuo egoismo, se hai una connessione con la Luce superiore e se attraverso questa connessione ti è possibile capire chiaramente in cosa sarai effettivamente impegnato in futuro e quello che desidererai nell’istante successivo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/07/2017

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La distruzione dei desideri egoistici

Dalla Torah, (Deuteronomio 29:06 – 29:07): “Quando arrivaste in questo luogo e Sicon re di Chesbon e Og re di Basan uscirono contro di noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti, abbiamo preso il loro paese e l’abbiamo dato in possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.”

Sicon, il re di Chesbon e Og, il re di Basan, rappresentano l’egoismo di una persona nelle sue varie manifestazioni.

La distruzione dei desideri egoistici non significa che tu li avvicini e li riveli. Vuol dire che hai avviato una battaglia contro di loro. Hai bisogno della Luce di Hochma, per distruggerli e salire al di sopra di loro. Pertanto, qui devi agire solo con il Creatore.

Ed è abbastanza probabile che le tue precedenti basi, cioè la Luce che già esiste in te, siano abbastanza per distinguerle e trovare contatti con loro.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 28/12/16

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La differenza fra Kabbalah e religione

Domanda da Facebook: Nel corso della sua storia, l’umanità ha creato molte religioni e credenze. Qual è la differenza fra la saggezza della Kabbalah e le altre religioni?

Risposta: L’umanità ha creato diverse credenze fino ad oggi. In che cosa crede una persona? In una forza superiore. Il dollaro, la ricchezza, il potere, anche questi sono una forza superiore. Non le chiamiamo religioni perché non le vogliamo chiamare così. Ma cosa adoriamo di più? La ricchezza o la vera forza superiore?

L’umanità crea costantemente nuove religioni: monete, robot e altri poteri grandiosi che, in qualche modo, aiutano una persona a migliorare il proprio stato.

In fondo a cosa serve il Creatore? A migliorare il mio stato in questo mondo e sperare nel mondo futuro. Cosa c’è di certo in questo, nessuno lo sa. Potremmo portarci appresso la ricchezza come credevano i faraoni, o al contrario, lasciare tutto e arrivare là a mani vuote, ma con un’anima pronta; tutte queste filosofie, naturalmente, non sono confermate da nulla, ma esistono.

La Kabbalah si differenzia dalle religioni, dalle credenze e da tutte le possibili missioni umane, con l’innalzamento di una persona al di sopra della propria natura, della natura di questo mondo, al di sopra dell’egoismo, così un individuo si può preparare in anticipo per lo stato che noi immaginiamo esista dopo la morte.

Proviamo ad immaginare: il nostro corpo muore. Nella Kabbalah il corpo è sinonimo di egoismo. Esso vuole soddisfare se stesso in continuazione. Non è solo un corpo fisico, una massa biologica, ma il mio ego, il desiderio di ricchezza, fama, conoscenza, famiglia, sesso, cibo, riposo e divertimento in tutto ciò che esiste. Naturalmente anche il mio ego muore insieme al corpo fisico.

Noi non crediamo, come il Faraone, che sia necessario portarci riserve di cibo, concubine, soldati, ecc., nel mondo futuro. Ovvero, l’egoismo muore e una persona parte per una meta imprecisata a mani vuote, o come si dice, nudo e puro.

La Kabbalah consente ad una persona che vive in questo mondo di sperimentare lo stato nel quale si troverà quando verrà separata dal proprio “io” egoistico, cioè dal corpo, proprio come se morisse, per far morire il proprio ego.

Allora la persona si sente libera, si alza letteralmente in volo, senza gravità. Essa scopre il prossimo stato al di sopra dello stato egoistico, che viene chiamato vita, non nel desiderio, ma vita nella fede; vita non nel ricevimento, ma “vita nella dazione”.

In questo modo si sviluppa una nuova percezione della realtà, completamente diversa: la realtà non consiste dell’essere capace di inghiottire ora, divorare e assorbire in me, ma nell’uscire fuori da me stesso e, al contrario, continuare a percepire tutto, a vedere il più ampiamente possibile e dare quando è possibile. Cioè, una percezione diversa, un movimento diverso, un paradigma completamente diverso.

Dona alla persona una percezione della realtà illimitata. Quale? Quella che esiste. A cosa assomiglia? Non lo sappiamo, ma è quella non usurpata dal nostro egoismo, non schiacciata in esso come in un tritacarne, come quando maciniamo in noi tutte le informazioni che riceviamo senza esserne consapevoli.

Cioè, quello che percepisco proprio in questo momento, dopo che tutto quello che mi circonda è entrato nel mio ego e viene macinato lì e mi viene elargito come una specie di farcitura: questo mondo ed io.

E’ quello che deriva dal mio ego. E io lo voglio ottenere senza che cambi attraverso il mio ego, per vedere il mondo com’è realmente. Per ottenere questo devo annullare il mio ego. Questo è ciò che la Kabbalah mi insegna.

Di conseguenza, ci convinciamo che l’egoismo è il nostro nemico, un villano che distorce e sfigura tutta l’immagine del mondo, che noi viviamo in esso come se avessimo ingerito delle droghe, esistiamo in questo mondo fantasma e completamente illusorio e che per questo viene chiamato mondo fittizio; la saggezza della Kabbalah ci dà l’opportunità di innalzarci al di sopra di questo. Cioè, l’opportunità di uccidere il nostro ego, innalzarci al di sopra di esso e percepire con le nostre sensazioni non falsate quello che esiste nella realtà.

E scopriamo che dietro al nostro egoismo c’è una forza superiore, l’unica forza chiamata Creatore. Iniziamo a raggiungerlo e tutto diventa chiaro: è chiaro per che cosa viviamo, perché ha creato tutto in questo modo e perché dobbiamo arrivare alla rivelazione del Creatore attraverso così tanti problemi, attraverso secoli di uno sviluppo egoistico disgustoso. Iniziamo a capire tutto, ad apprezzare e a non condannare, al contrario, a giustificare.

Tutto questo si raggiunge con la saggezza della Kabbalah. Perciò, non ha niente a che fare con la religione, incluso il giudaismo. Naturalmente oggi anche i credenti e ancora di più i non credenti capiscono che la religione odierna è lontana dalla verità.

E’ la Kabbalah che viene chiamata Torah della Verità (Torat Emet), e non l’approccio usuale. Sono le istruzioni vere per la nascita della persona spirituale, per la rivelazione del Creatore, per comprendere quello è stato scritto realmente nella Torah.

Dunque, la gente è delusa dalla religione. Questa delusione è apparsa tanti anni fa. Non c’è altro modo per scoprire la verità. E ora questa verità viene rivelata con la saggezza della Kabbalah, attraverso le sue fonti genuine.

Domanda: Perché la saggezza della Kabbalah viene rivelata solo ora?

Risposta: L’umanità si è sviluppata per migliaia di anni. Era stato predetto dalla saggezza della Kabbalah tanto tempo fa che la fine del XX° secolo sarebbe stato il tempo della transizione ad un nuovo stadio, un nuovo livello per raggiungere il Creatore.

Nel principio, tutto ciò per cui lottiamo in realtà, qualsiasi cosa, soldi, potere, conoscenza, tutti i vari piaceri, significa che stiamo scavando dentro di noi per trovare qualcosa di veramente meritevole. E ciò che è meritevole è chiamato il Creatore.

Qualsiasi cosa facciano le persone, essere religiose, ogni tipo di culto, scienze, ecc., scoprono il fallimento dei loro sforzi e ricerche. Alla fine tutto questo le conduce alla Kabbalah. Perciò, oggi tutta la gente di qualsiasi livello umano, con conoscenze e aspirazioni diverse, incomincia in qualche modo a cambiare le proprie percezioni, anche se non ne è consapevole.

Dunque, la nostra organizzazione ha pianificato questo traguardo: rivelare la saggezza della Kabbalah, cioè la conoscenza sulle motivazioni dell’esistenza umana, la realizzazione del vero scopo dell’umanità in questo mondo. Ne ha fatto il suo obiettivo, quello di scoprire questo metodo, rivelare il Creatore agli uomini in questo mondo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 31/08/2017

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“…e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli…”

Dalla Torah (Deuteronomio 30:2 – 30:4): “Se ti convertirai al Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il cuore e con tutta l’anima, secondo quanto oggi ti comando, allora il Signore tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva disperso. Quand’anche i tuoi esuli fossero all’estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà.”

Noi ci troviamo di fronte a questo scenario anche oggi.

Domanda: Ciò significa che non saremo in grado di nasconderci da nessuna parte e che ritorneremo comunque all’esilio?

Risposta: Una persona pensa di potersi nascondere da qualche parte. Ma in realtà, in riferimento alla spiritualità, non ti puoi nascondere da nessuna parte; noi non sappiamo quali siano le strade che dovremo percorrere, che cosa ci controlla, e di come la marionetta nascosta in ognuno di noi influenzi tutti nel mondo.

L’unica cosa di cui abbiamo bisogno è di imparare costantemente il sistema di correzione ed usarlo. Non c’è nient’altro. La nostra connessione costante e l’adattarci in questo sistema potranno aiutarci a realizzarlo correttamente e costantemente e ad essere il più vicini possibile al Creatore. E se cominciamo a scappare, allora dovremo essere riuniti ancora dalle stesse rigide leggi delle forze della natura.

Domanda: Come lavora questo sistema con gli ebrei che si sono dispersi fra le altre nazioni e hanno smesso di essere ebrei tanto tempo fa? Dopo tutto è scritto: “Quand’anche i tuoi esuli fossero all’estremità dei cieli, di là il Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà”.

Risposta: Non so come saranno forzati a ritornare. Può darsi che Hitler apparirà di nuovo, determinerà che sono ebrei e dirà: “O li distruggeremo, oppure dovranno lasciare le loro case in fretta”.

Domanda: Cosa succederà a coloro che hanno dato l’addio all’appartenenza al popolo ebraico tanto tempo fa?

Risposta: Questo non significa nulla. Che differenza fa se hanno dato l’addio? C’erano così tante persone famose ed eccezionali che hanno scoperto all’improvviso di essere ebrei. Sappiamo per certo queste cose. Sai cosa succederebbe se verificassimo il DNA delle persone che hanno vissuto nei luoghi dove anche gli ebrei hanno vissuto per migliaia di anni?

In Spagna, ho parlato con un professore che è puramente di sangue spagnolo. Lui ha detto: “Che problemi possiamo avere fra di noi, quando per il 30-40% siamo tutti ebrei? Intendo, nelle nostre origini biologiche”.

Domanda: Cosa dovrebbe accadere ad una persona per farla sentire ebrea? Dovrebbe percepire qualche segnale interno?

Riposta: No, una persona ha solo la sensazione di appartenenza alle dieci tribù perdute.

Se oggi ci sono 15 milioni di ebrei nel mondo, quando queste tribù saranno rivelate ce ne saranno otto volte di più, diciamo circa 120 milioni. Immagina che cosa accadrebbe. Credi che potrebbero incontrarsi in Israele? Andrebbe a finire che avrebbero la necessità di avere una terra “che vada dal Nilo all’Eufrate.”

Tuttavia, non si tratta del numero delle persone nel nostro mondo. E’ solo per i livelli spirituali.
Precisamente su questi livelli tutto sarà deciso e corretto.

Non penso che milioni di afgani che si considerano ebrei ritorneranno in Israele. Dopo tutto, secondo la leggenda, loro sono i discendenti di alcune tribù. Oppure 100 milioni di persone che vivono in India che si considerano appartenenti della tribù di Menashe, e così via.

Domanda: Che cosa significano queste note interne che cominciano ad innalzarsi in una persona?

Risposta: Questi documenti interni di informazione non sono come il DNA che può essere esaminato. Tuttavia, vedresti cosa succederebbe se verificassimo il DNA delle persone nel mondo.

C’è una certa parte di tutte le altre persone del mondo in ogni persona.

Spero che questa crisi darà una scossa alle persone e che cominceranno a realizzare che con il progresso è necessaria la connessione. Il mondo ha bisogno di un metodo di connessione; non sopravviverà senza.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 11/01/2017

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Un kabbalista si sente libero?

Domanda: Un kabbalista si sente libero? E poi….libero da che cosa e per che cosa?

Risposta: Un kabbalista si lacera in due parti dentro di sé. Egli percepisce la parte in cui si trova in equivalenza della forma con il Creatore, il che significa che sente di essere al di sopra del mondo corporeo.

Si adatta al Creatore, si identifica con Lui e si sente elevato al di sopra di tutto ciò che esiste. Inoltre, la presentazione al Creatore avviene al di sopra dell’annullamento dell’egoismo e perciò viene percepita come libertà. Poiché non c’è niente al di sopra del Creatore, essere schiavi del Creatore non è un’illusione. Rappresenta un sentimento di libertà perché il Creatore è il più alto livello dell’esistenza.

L’altra parte di un kabbalista, invece, prima che raggiunga la completa adesione con il Creatore in tutti i suoi desideri egoistici, corretta all’amore e alla dazione, non viene percepita come libertà. Al contrario, egli si sente peggiore di ogni persona di questo mondo perché rimane nell’illusione e nella sensazione che nulla lo stia pressando.

Tuttavia, il kabbalista sa che è sotto il potere del proprio egoismo e perciò la sua sensazione di schiavitù è molto fastidiosa e pesa su di lui in maniera forte. Questo, tuttavia, è esattamente quello che lo spinge in avanti.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 2/07/2017

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