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“…lo nutrì con i prodotti della campagna…”

Dalla Torah, (Deuteronomio 32:13 – 32:14): “Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupee olio dai ciottoli della roccia;crema di mucca e latte di pecora insieme con grasso di agnelli, arieti di Basan e capre, fior di farina di frumento e sangue di uva, che beveva spumeggiante.”

Qui è scritto di come le qualità della dazione e dell’amore debbano essere alimentate a spese di Malchut e Bina, ovvero, dal collegamento di queste due qualità nella persona. La qualità della terra, che nutre tutto, proviene dalla qualità di Malchut. Ma, d’altra parte, questo avviene grazie alla qualità di Bina, che si collega a Malchut. Inoltre, coinvolge tutte le precedenti qualità della natura: inanimato, vegetale e animato, che elevano l’anima umana.

L’anima immagazzina i livelli inanimato, vegetale e animato della natura stessa e in questo modo li collega in sé, aggiungendo a questi il collegamento con il Creatore. Altrimenti questi livelli non esisterebbero. Esistono solo perché l’uomo e l’umanità sono pre-programmati. Perciò, tutto si alimenta da questo.

Nota: Grazie a questo ha inizio il paradiso: “…e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupe…”

Risposta: In generale, i figli d’Israele mangiarono la manna.

Se non fosse stato per la Luce superiore e la manna che scese con essa, non avrebbero avuto nulla. Naturalmente uno può dire:”Ma loro raccoglievano qualcosa nel deserto; avevano mucche, pecore, agnelli. Non fecero nulla?” No, loro recitarono.

Il viaggio dei figli d’Israele nel deserto non fu in costante movimento. Essi si fermarono in vari posti per diversi anni. E poi si rimisero in cammino, guidati dal Creatore. In effetti, una persona può percorrere a piedi il tragitto fra l’Egitto e Gerusalemme in una settimana. E questa transizione durò invece quarant’anni?! La ragione per questo è che si fermarono in diversi luoghi per anni. Cioè, non si tratta di allegorie, ma del metodo giusto nella saggezza della Kabbalah. Tutte le transizioni rappresentano elevazioni da un livello all’altro. E ad ogni nuovo livello si aggiungeva più egoismo. Questo significa che essi viaggiarono per nuove distanze nel deserto. Con il superamento del loro egoismo, si sono moltiplicati, sviluppati, hanno moltiplicato il bestiame, ecc.

Dall’alto ricevettero la manna, cioè la forza superiore di Bina, che con il suo aiuto, doveva allo stesso tempo essere usata per estrarre dall’inanimato, dal vegetale e dall’animale della natura le qualità che sarebbero diventate simili al Creatore.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 30/01/2017

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