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Gli Scritti Sociali di Rabash

Rav Baruch Shalom HaLevi Ashlag (Rabash) ha svolto un ruolo straordinario nella storia della Kabbalah. Ci ha fornito quel collegamento finale indispensabile che unisce la saggezza della Kabbalah all’esperienza umana. Per le sue particolari qualità, è riuscito ad annullarsi dinanzi al suo insegnante, suo padre, il grande Kabbalista Rav Yehuda Leib HaLevi Ashlag, conosciuto come Baal HaSulam per il suo Sulam (La Scala), Il Commentario a Il Libro dello Zohar.

Tuttavia, se non fosse stato per i saggi di Rabash, gli sforzi di suo padre di divulgare la saggezza della Kabbalah a tutti, sarebbero stati vani. Senza questi saggi, in pochi avremmo potuto conseguire il livello spirituale che Baal HaSulam voleva così disperatamente che raggiungessimo.

Rabash, nella sua vita quotidiana, era epitome di umiltà e autocontrollo. I suoi saggi, comunque, rivelano una profonda comprensione della natura umana. Quello che a prima vista potrebbe apparire come una formalità nel linguaggio, in realtà è l’accurato percorso emotivo verso la profondità del cuore umano. I suoi scritti ci mostrano il punto di svolta interiore su cui dobbiamo posizionare la nostra scala e cominciare a salire. Egli ci accompagna in questo viaggio spirituale con una sorprendente sensibilità alle prove e alla confusione che gli studenti possono sperimentare mentre avanzano verso la meta. Le sue parole consentono ai lettori di affrontare la propria natura e di trasformare emozioni come paura e rabbia in liberazione, gioia e fiducia, in modo molto più veloce di quanto non avessero fatto senza il suo calore e il suo sostegno.

Senza i suoi saggi, in particolare quelli relativi al lavoro all’interno di un gruppo, non avremmo mai saputo trasformare dei semplici appassionati di Kabbalah, in Kabbalisti pienamente maturi. Rabash è l’unico Kabbalista che abbia mai proposto un chiaro metodo di lavoro che può essere utilizzato da chiunque, dal momento che il punto nel cuore si risveglia fino a raggiungere l’obiettivo spirituale attraverso il lavoro in gruppi.

Nei suoi saggi, le narrazioni iniziano generalmente con una citazione o due riprese da fonti come Lo Zohar o il Pentateuco. Poi Rabash passa da un tono didattico ad un approccio più personale ed accattivante. E quando dice: “Impariamo tutto sull’uomo” è sempre l’inizio della rivelazione delle profondità dell’anima, dove i lettori scoprono tesori nascosti la cui esistenza neanche potevano sognare.

Gli scritti di questo libro non sono solo per la lettura ma sono più simili ad una guida esperienziale dell’utente. È molto importante lavorare con essi, per vedere cosa contengono veramente. Il lettore deve cercare di metterli in pratica, vivere le emozioni che Rabash descrive così magistralmente.

A me ha sempre consigliato, infatti, di riassumere gli articoli e di lavorare con i testi. E ancora oggi lo faccio, e sono sempre stupito dalle intuizioni che rivelano. Oggi raccomando lo stesso a tutti i miei studenti: lavorate con i testi, riassumeteli, traduceteli, sperimentateli nel gruppo e scoprirete la forza negli scritti di Rabash.


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Cambiare il proprio destino

Domanda: Tu dici che studiando la saggezza della Kabbalah è possibile cambiare il proprio destino. Ma è davvero necessario farlo?

Risposta: Sì, è necessario. Adesso noi ci troviamo nel livello della nostra esistenza obbligata. E non si tratta nemmeno di un’esistenza animalesca, bensì di qualcosa di molto più basso, perché un animale non si pone domande sul senso della propria vita.

Una volta che cominciamo a farci queste domande, ecco che abbiamo l’opportunità, con il loro aiuto, di salire al livello della libertà assoluta, la libertà dalla morte, dalla vita materiale e dalle barriere della nostra attuale esistenza. Questa è la libertà dal trovarsi sotto qualche particolare influenza, restrizione, distribuzione e così via. Cioè, tu diventi supremo.

E, in questo modo, ognuno di noi, raggiungendo la capacità di dazione, diventa supremo. Si potrebbe però dire che: “Questa è un’illusione. Come può essere che tutti sono supremi?” Ma di fatto è così perché noi ritroviamo noi stessi in un altro spazio, spirituale.

Domanda: Così facendo cambiamo il nostro destino?

Risposta: Naturalmente. Il nostro destino è nelle nostre mani. Possiamo cambiare non solo la nostra vita corporea, ma persino un destino di cui non sappiamo ancora nulla, prima di percorre le tappe che dobbiamo ancora attraversare.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/07/2017

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