La realizzazione finale dell’egoismo

Dalla Torah, (Deuteronomio 28:48): “Servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto”.

Sentirai che stai facendo un lavoro egoistico e anche se questa cosa ti risulterà odiosa, non avrai modo di liberartene, perché continuerà a controllarti. E ti sentirai così per molti giorni e molti anni della tua vita.

Tuttavia, questa è già la realizzazione del giogo in cui ti trovi. Senza questi sentimenti duri, taglienti ma utili, è impossibile passare al mondo superiore.

Domanda: Questo è considerato uno stato avanzato?

Risposta: Naturalmente, e si verifica quando una persona, passando attraverso questo stato, capisce che non può fare nulla perché rimane ancora schiava dei propri desideri; li odia con tutte le sue forze, ma allo stesso tempo non può liberarsi di loro; ora però ha l’occasione di farli uscire fuori urlando.

Questo grido, un appello al Creatore, la aiuta a entrare nel mondo superiore, e così comincia a salire, come se riemergesse dal fondo di una piscina.

Domanda: Significa che prima deve annegare?

Risposta: Certamente. In modo che, alla fine, si renda conto, in tutti i suoi desideri e intenzioni, in che misura non ci sia nemmeno un grammo di spiritualità in lei.

Deve capire che tutto viene dal Creatore e che non può farci nulla. Non le interessa se morirà o no, ma non può rimanere intrappolata nel proprio egoismo. Questa realizzazione dovrebbe essere definitiva.
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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 19/12/2016

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