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E impareranno a temere il Signore

Dalla Torah, (Deuteronomio, Vayelech, 31:12 – 31:13): “Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino e imparino a temere il Signore vostro Dio e si preoccupino di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.

I loro figli, che ancora non la conoscono, la ascolteranno e impareranno a temere il Signore vostro Dio, finché vivrete nel paese di cui voi andate a prendere possesso passando il Giordano”.

La paura davanti al Creatore è ciò che blocca una persona, soprattutto durante il viaggio di quarant’anni nel deserto. E nella terra di Israele, la qualità della paura si muove ad un altro livello.

Nel deserto la paura era “sarò in grado di astenermi dall’uso del mio egoismo per il mio bene?”, ma nella terra di Israele si tratta di una qualità completamente diversa: “potrò usare il mio egoismo per la dazione e l’amore per gli altri?”. Qui si verifica un’inversione nell’uso dell’egoismo.

Quindi Mosè avverte il popolo; dopo tutto, questo non è solo molto difficile da fare, è anche difficile immaginare come farlo. Non posso proibirmi di godere. Sarò in grado di permettermi di godere, e specialmente per il Creatore? È molto più facile proibire.

Domanda: È scritto: “Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini, e il forestiero che sarà nelle tue città”. Cosa significa?

Risposta: Tutte queste caratteristiche rappresentano qualità interiori di una persona. Lasciate che esse ascoltino gli avvertimenti di Mosè poiché ognuna di esse deve subire una propria correzione. Solo dopo tutto questo potrai entrare nella terra d’Israele e cominciare a lavorare con i tuoi desideri “Per il bene della dazione”.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 23/01/2017

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“Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nubi”

Dalla Torah, (Deuteronomio 31:14 – 31:15): “Il Signore disse a Mosè: «Ecco, il giorno della tua morte è vicino; chiama Giosuè e presentatevi nella tenda del convegno, perché io gli comunichi i miei ordini». Mosè e Giosuè dunque andarono a presentarsi nella tenda del convegno. Il Signore apparve nella tenda in una colonna di nubi e la colonna di nubi stette all’ingresso della tenda.”

L’apparizione del Creatore in una colonna di nubi rappresenta la linea di mezzo, raggiunta da Mosè e Giosuè, e alla quale si avvicina la nazione d’Israele.

Quando Mosè finì il proprio lavoro, si trovavano tutti in un particolare stato spirituale. Tuttavia, stava accadendo tutto per Mosè, ma la parte attiva e operativa era il suo livello più basso, Giosuè, o in altre parole la volontà di ricevere per dare.

Da un lato, Giosuè usava il proprio egoismo, dall’altra parte, il suo lavoro nell’egoismo era più alto di quello di Mosè. Così succede: più in basso si è caduti, più in alto è possibile risalire.

Domanda: Che cosa sta a significare “La colonna di nubi stette all’ingresso della tenda”?

Risposta: Abbiamo di fronte sia la colonna del fuoco che la colonna delle nubi, a seconda del tipo di qualità, del tipo di desideri in cui il Creatore viene rivelato. Qui, è ancora rivelato solo in quelle qualità che essi sono stati in grado di correggere, in altre parole, nella pura qualità di Bina di Mosè. Ed è per questo che la colonna è una nube.

La correzione di Mosè è stata completa: il viaggio di quarant’anni attraverso tutte le nostre qualità interiori è stato corretto per la pura dazione: la qualità di Bina, la qualità della fede, la qualità di Hassadim (misericordia).

E ora ciò che entra in azione è la prossima correzione, la prossima parte: Giosuè, che deve ricevere per dare, lavorare con più egoismo e quindi raggiungere livelli più alti. Da una parte avviene questo.

Ma dall’altra parte, la purezza dell’opera di Mosè rimarrà sempre come un deposito, come qualcosa di assolutamente necessario. Ecco perché dopo lunghi millenni dovrà ancora aspettare che le anime ritornino nuovamente al loro stato corretto e che possa essere in grado di condurle ulteriormente in avanti.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 23/01/2017

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La profezia di Mosè

Nell’ultimo giorno della sua vita, Mosè continuò a parlare con gli ebrei riuniti. Cominciò con affermazioni rassicuranti.

“So che vi siete allarmati quando avete udito 98 maledizioni da me. Tuttavia, voglio rassicurarvi che, nonostante tutte le avversità, il popolo ebraico non perderà. Alla fine, queste maledizioni serviranno per il bene.” (“Commentario al Midrash Rabba, Capitolo, Nitzavim“).

Mosè dice che dopo tutti i terribili colpi che il popolo di Israele deve sperimentare, ogni maledizione avverrà. Il profeta parla chiaramente di ogni passo che il popolo deve fare, passare, capire qual è il problema, e correggere se stesso.

Tutto questo è un sistema di “bastone per la felicità”. Senza il riconoscimento del male, una persona non capisce cosa deve fare.

Domanda: Perché, dopo le istruzioni, la seconda parte della frase dice sempre: “Se non lo fai, ti distruggerò”?

Risposta: Ciò si riferisce a quelle qualità egoistiche di una persona che aspira al processo di correzione. Il primo è il riconoscimento, poi la correzione, è solo dopo che si materializza il desiderio corretto.

Domanda: Cioè, è come un razzo che scende giù, attraversa le sue fasi e vola in avanti. Ma queste fasi tornano e sarà necessario elaborare questi desideri?

Risposta: Sì, ma ritornano in una forma diversa, nella forma del raggiungimento e della rivelazione.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 9/01/2017

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Non c’è divisione nella spiritualità

Dalla Torah, (Deuteronomio 29:28): “Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge.”

Questa non è una corretta traduzione della Torah, perché in realtà significa che ciò che è nascosto è per il Creatore, mentre il rivelato, fino al terzo o al quarto grado, è per noi.

Perché se noi lo riveliamo da soli, allora accadrà per tutto il sistema delle dieci Sefirot o fino al terzo o al quarto grado, che è verso i Kelim (vasi) della dazione: Galgalta ve Eynaim o addirittura l’AHP.

Ciò che viene rivelato dal Creatore ci è rivelato dai nostri sforzi. D’altra parte, noi sperimentiamo i fallimenti. Se non lavoriamo correttamente, lasciamo una traccia, dietro di noi, sino al terzo e al quarto grado. Si dice chiaramente: “Le colpe dei padri ricadranno sui figli fino alla terza e alla quarta generazione”.

Domanda: Ne deriva che il mio prossimo livello spirituale è compromesso?

Risposta: Il tuo livello successivo dipende da te. Tuttavia, se è compromesso, si estende su tutto il percorso e tu devi ricostruirlo nuovamente. È impossibile che solo una parte di esso venga danneggiata. Come si dice: “Non c’è divisione nella spiritualità”

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 11/1/17

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I segreti di una gloriosa sapienza

Baal HaSulam, Gli scritti dell’ultima generazione: “Questo concetto è chiarito in quasi 2.000 pagine che spiegano tutti quei segreti della Torah che l’occhio umano non può vedere. Farà capire a ogni persona la sua naturalezza, poiché vedrà che sono le parole del Signore, perché i segreti di una gloriosa sapienza attribuita alla profezia testimoniano la sua naturalezza.”

La saggezza della Kabbalah è una grande conoscenza del sistema di governo, della forza superiore e di come possiamo essere inclusi in questa forma di governo, come possiamo influenzarla e come lei può influenzare noi. Cioè, quando una persona sale al livello del Creatore. È scritto: “Alzati su di me”.

Penso che l’umanità non attraverserà queste terribili sofferenze per riconoscere questa meravigliosa opportunità e inizierà a salire su questa scala.

Domanda: Quando Baal HaSulam parla di “I segreti della Torah che l’occhio umano non può vedere”, intende la Luce che Riforma che “Farà realizzare a ogni persona la sua naturalezza” risvegliandola gradualmente a questo? Cioè, in un modo o nell’altro, è questo un passaggio al punto nel cuore?

Risposta: Sì. Solo attraverso sensazioni graduali.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione” del 10/07/2017

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Che cosa è il dolore?

Domanda: Tu sostieni che se si fa del male ad un amico, allora si colpisce l’intero sistema. Ma che cosa è il dolore?

Risposta: Il dolore è la sensazione di mancanza di riempimento di un desiderio. Ci sono varie soglie nella sensazione di mancanza di riempimento. Una soglia seria causa dolore.

Domanda: Che cosa significa ferire un amico che fa parte della tua decina?

Risposta: Se è una buona decina, allora tu colpisci il tuo amico perché non ti senti realizzato all’interno di quella decina.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 21/05/2017

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In una terra deserta

Dalla Torah, (Deuteronomio 32:10): “Egli lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio.”

In questo modo scopriamo che stiamo continuando a progredire, anche se non lo sentiamo.

Quando una persona che possiede la proprietà di Malchut vuole trovare qualche tipo di supporto nella proprietà di Bina che è completamente opposta a Malchut, allora si trova davvero in un deserto in cui solo i serpenti e gli scorpioni strisceranno. Una persona non capisce, non sa cosa fare ed è totalmente confusa.

Il deserto rappresenta quegli stati interni quando tutto ti brucia dentro, quando non hai nulla. È da tali stati complicati che ti puoi rivolgere al Creatore, altrimenti l’egoismo non te lo permetterà.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 30/01/17

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Le vacanze, fasi di correzione

Dalla Torah, (Deuteronomio 31:10 – 31:11): “Mosè diede loro quest’ordine: ‘Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell’anno del condono, alla festa delle capanne, quando tutta Israele verrà a presentarsi davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutta Israele, alle orecchie di tutti.’”

L’esame di coscienza, cioè l’esaminare i propri desideri negativi ed egoistici avviene prima del nuovo anno (Rosh HaShana).

Rosh HaShana è l’inizio della correzione; Il giorno del giudizio (Yom Kippur) è la fase successiva.

La correzione finale si verifica in Sukkot. Questo è l’”hibuk smol” (l’abbraccio dal lato sinistro) e l’”hibuk yamin” (l’abbraccio dal lato destro), cioè il disegno del Creatore e dell’essere creato insieme. La loro completa unione è rappresentata dall’ultimo giorno della festa di Sukkot chiamata Simchat Torah (Rallegratevi della Torah).

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 23/01/2017

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La realizzazione finale dell’egoismo

Dalla Torah, (Deuteronomio 28:48): “Servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa; essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché ti abbiano distrutto”.

Sentirai che stai facendo un lavoro egoistico e anche se questa cosa ti risulterà odiosa, non avrai modo di liberartene, perché continuerà a controllarti. E ti sentirai così per molti giorni e molti anni della tua vita.

Tuttavia, questa è già la realizzazione del giogo in cui ti trovi. Senza questi sentimenti duri, taglienti ma utili, è impossibile passare al mondo superiore.

Domanda: Questo è considerato uno stato avanzato?

Risposta: Naturalmente, e si verifica quando una persona, passando attraverso questo stato, capisce che non può fare nulla perché rimane ancora schiava dei propri desideri; li odia con tutte le sue forze, ma allo stesso tempo non può liberarsi di loro; ora però ha l’occasione di farli uscire fuori urlando.

Questo grido, un appello al Creatore, la aiuta a entrare nel mondo superiore, e così comincia a salire, come se riemergesse dal fondo di una piscina.

Domanda: Significa che prima deve annegare?

Risposta: Certamente. In modo che, alla fine, si renda conto, in tutti i suoi desideri e intenzioni, in che misura non ci sia nemmeno un grammo di spiritualità in lei.

Deve capire che tutto viene dal Creatore e che non può farci nulla. Non le interessa se morirà o no, ma non può rimanere intrappolata nel proprio egoismo. Questa realizzazione dovrebbe essere definitiva.
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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 19/12/2016

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“…una nazione che si slancia a volo come aquila…”

Dalla Torah, (Deuteronomio 28:49 – 28:50): “Il Signore solleverà contro di te da lontano, dalle estremità della Terra, una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della quale non capirai la lingua, una nazione dall’aspetto feroce, che non avrà riguardo al vecchio né avrà compassione del fanciullo;”

Queste sono quelle qualità egoistiche che non avresti mai sospettato cominciassero a crescere in te. Ti schiavizzano con sempre nuove inclinazioni egoistiche e sebbene tu opponga resistenza, alla fine obbedisci. E obbedendo, diventi addirittura un più grande patrocinatore nel doverle soddisfare. E ti rendi pure conto di tutto!

Un problema interiore molto interessante viene svelato dentro di te. Da un lato, bruci nella tua inclinazione nel soddisfare gli istinti egoistici, mentre dall’altra parte ti vergogni e non vorresti farlo, ma lo fai comunque.

È scritto: “Una nazione che si slancia a volo come aquila: una nazione della quale non capirai la lingua”. Queste sono nuove qualità egoistiche che vengono rivelate in una persona ed essa non le capisce nemmeno; ne viene controllata istintivamente.

Anche se aveva alcuni ideali sull’onestà, sulle corrette relazioni e sugli obblighi, non c’è niente che rimanga di questi ideali nei confronti dei genitori, dei bambini o della società. L’egoismo governa direttamente su di lei, fin nel più profondo della sua natura.
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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 19/12/2016

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