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Ognuno è responsabile per se stesso

Dalla Torah, (Deuteronomio 24:16): “Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.”

Il livello superiore è chiamato padre, quello inferiore è il figlio. La parte superiore non può essere completamente responsabile di quella inferiore e viceversa. Devono attenersi a certi tipi di connessione per sostenersi a vicenda, ma possono essere ritenute responsabili solo per il compimento del proprio lavoro.

Pertanto, in un gruppo kabbalistico, così come in tutte le altre situazioni, noi dobbiamo rimanere in contatto l’uno con l’altro, e ogni persona deve capire il quadro della sua responsabilità. La Torah, da un lato parla della nostra piena unione fra noi e, dall’altra parte, di come noi dobbiamo essere responsabili di noi stessi.

Io mi assumo la responsabilità di aiutare i miei amici, ma posso rispondere solo per le mie azioni e non ho alcun diritto di approfondire quello che sta succedendo nell’interiorità di ognuno di essi.

Sono obbligato a mettere a disposizione la mia parte di sforzo, supporto e interazione perché siamo tutti piccole parti di un unico sistema. Ma io non so come la parte successiva andrà a finire. Io rispondo solo per quello che io passo a lui, ma non posso assumermi responsabilità per il lavoro di un altro. Ognuno ha il suo libero arbitrio.

Domanda: Come posso determinare la mia particolare parte nel gruppo?

Risposta: Tu devi fornire agli altri ciò di cui hanno bisogno per il loro normale funzionamento. Solo questo! È per questo motivo che ognuno rimane libero nella propria realizzazione e deve dare agli altri ciò che ha per la loro realizzazione.

C’è un sistema di regole in cui le parti del sistema integrale devono essere connesse fra loro per soddisfare le condizioni del suo corretto funzionamento.

[206911]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 31/01/16

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