Cosa ci dice La Torah?

E’ impossibile capire il testo della Torah dalla sola lettura. Dalla sua errata interpretazione, nacquero le religioni e tutte le altre distorsioni che ci fanno capire che dovremmo osservare i suoi precetti nelle nostre vite terrene.

La Torah ci dice che il gruppo di discepoli creato da Abramo, cadde in Egitto; ovvero, cominciarono a sentire un egoismo più grande.

Poi decisero di uscire dal loro egoismo, di andare al di sopra di esso, e questo viene chiamato l’esodo dall’Egitto. Sono stati pronti a connettersi fra loro per andare al di sopra del loro egoismo, in altre parole, accettarono le condizioni della garanzia reciproca.

Tuttavia, per ottenere questa condizione e cominciare a correggere l’egoismo concretizzandolo in direzione della dazione e dell’amore, hanno ancora bisogno della forza superiore chiamata Torah, che significa Luce. E la ricevono. La Luce dovrebbe entrare nei loro desideri egoistici e quindi, inevitabilmente, costruire il vitello d’oro.

Mosè è la parte che li unisce, li eleva sopra al monte Sinai, che significa la montagna dell’odio. Divide questa Luce ed entra nei loro desideri chiamati il vitello d’oro, li fonde e riceve l’unione di desideri egoistici molto forti, dentro ai quali esiste la Luce Superiore.

Adesso possono cominciare a lavorare con questa terribile miscela, estraendo gradualmente da essa le parti richieste e connettendole nel sistema corretto.

Questo avviene quando Mosè scende dal Monte Sinai per la seconda volta con le nuove Tavole del Patto a Yom Kippur (il Giorno dell’Espiazione), dieci giorni dopo Rosh HaShanah (il Nuovo Anno), ovvero, dopo la realizzazione dello sconvolgimento interiore e l’acquisizione di scopi, pensieri e forze di correzione completamente diversi – è l’esistenza di un nuovo sistema.

In altre parole, in dieci giorni, che simboleggiano le dieci Sefirot dopo Keter, essi raggiungono Malchut e conseguono completamente il sistema in cui esistono. Quindi, a Yom Kippur essi giudicano sé stessi, comprendendo ciò di cui hanno bisogno e decidono come continuare ad esistere. E l’effettiva correzione inizia dopo il Giorno dell’Espiazione.

Le prima Tavole del Patto sono la Luce solida di Hochma, la Luce più forte, che alla fine deve appagare tutti i desideri e raggiungere lo stato del mondo dell’Infinito, dell’appagamento senza fine. Simboleggiano Tzimtzum Aleph (la Prima Restrizione).

Le seconde Tavole del Patto sono costruite sulla condizione di Tzimtzum Bet (la Seconda Restrizione) quando possiamo, senza timore e senza fare errori, correggere noi stessi completamente, perché la Luce Superiore viene su di noi con la stessa forza della prima volta, e cominciamo a sentire quali desideri possono essere connessi fra loro e come possiamo correggerci in maniera appropriata.

In altre parole, le seconde Tavole simboleggiano quel piccolo stato durante il quale correggiamo la nostra natura attraverso azioni graduali. Tutto il girovagare nel deserto parla esattamente di questo percorso.

[200217]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 31/08/16

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