E’ tutto nelle tue mani

Dalla Torah, (Deuteronomio 15:09 – 15:10): “Guardati affinché non ci sia nel tuo cuore parola vile, dicendo: ‘Il settimo anno, l’anno della remissione, si è avvicinato’, e il tuo occhio divenga in realtà ingeneroso verso il tuo fratello povero, e tu non gli dia nulla, ed egli debba invocare il Signore tuo Dio contro di te, e ciò divenga un peccato da parte tua. Devi dargli in ogni modo, e il tuo cuore non deve essere tirchio nel tuo dargli, perché a motivo di ciò il Signore tuo Dio ti benedirà in ogni tua opera e in ogni tua impresa.”

Non voler dare ad un fratello bisognoso rappresenta la nostra psicologia materialistica. Il Creatore ci incoraggia a fare l’opposto. Una persona però non è in grado di dare anche se vuole, inoltre deve attraversare tali stati, nei quali sente che questo è suo fratello, il più vicino ed il più caro ma non riesce a dargli nulla.

Nel corso della storia ci sono state persone che hanno fatto morire di fame i propri figli. Esse hanno contribuito attivamente in questo. Ma ciò non è derivato da disturbi mentali bensì dalla malvagità.

E’ scritto “……ed egli debba invocare il Signore tuo Dio contro di te, e ciò divenga un peccato da parte tua. Devi dargli in ogni modo, e il tuo cuore non deve essere tirchio nel tuo dargli, perché a motivo di ciò il Signore tuo Dio ti benedirà in ogni tua opera e in ogni tua impresa”. Questo significa che tu devi dare a lui, non solo perché altrimenti commetteresti peccato, ma perché devi dare dal tuo cuore, con devozione, disinteressatamente e senza alcun profitto per te. Nel lavoro interiore di una persona il “fratello bisognoso” è qualsiasi azione di dazione, diretta alla società o al Creatore.

Dato che il riempimento della Luce Superiore può giungere a chiunque tramite me, le persone e persino il Creatore hanno sempre bisogno di me. Il loro riempimento è nelle mie mani. Significa che la qualità della dazione ha sempre delle necessità.

Oggi io riesco anche solo a pensare di dare agli altri senza alcun beneficio per me? A me non interessa assolutamente se qualcuno si trova in una brutta situazione. Anche se lo vedo, io tiro avanti senza notare nulla. E anche se lo noto, io comunque mi giustifico per non occuparmene e se me ne occupo, sarà solo per trarne beneficio o perché in futuro il mondo dirà di me: “E’ così caritatevole”.

Ma se non c’è beneficio in questo o nel mondo futuro, allora io non vedo nulla, perché io guardo tutto attraverso la mia visione egoistica. Questo è un problema.

Domanda: E’ questo il motivo per cui oggi c’è un tale divario fra ricchi e poveri?

Risposta: Oggi siamo in una situazione tale per cui una persona non è in grado di rinunciare a nulla di sua spontanea volontà. Nel momento in cui un altro zero viene aggiunto sul suo conto bancario, la persona prova piacere ma dopo un istante quella sensazione svanisce e si torna a rincorre lo zero successivo. La persona non sente che c’è gente che muore a causa di quell’ennesimo zero.

Commento: Ma tu non incolpi mai nessuno.

Risposta: No. Noi dobbiamo incolpare solo il Creatore. Egli ha detto “Ho creato l’inclinazione maligna” ma ha subito aggiunto “Ho creato la Torah per la sua correzione, cioè la Luce, perché la sua Luce riporta le persone alla Fonte, a Me. Usatela e trasformerete tutto il male in bene e diverrete simili a Me, eterni e perfetti. Tutto vi verrà rivelato, uscirete dai confini di questo piccolo mondo e vivrete in una dimensione completamente diversa”.

Commento: Significa che sono ricco, e che tutto è nelle mie mani.

Risposta: La ricchezza di tutti gli altri dipende da ciascuna persona, poiché tramite ciascuno di noi, come tramite una conduttura, la Luce passa a tutti gli altri e nessuno può sostituire nessuno.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 10/08/16

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