A chi chiedere perdono e per cosa? Parte 1

Dr. Michael LaitmanDomanda: Durante questi ultimi giorni dell’anno Ebraico è usanza chiedere perdono ai propri amati e al Creatore per tutto ciò che abbiamo fatto. Da dove proviene questa tradizione?

Risposta: Prima di tutto dobbiamo capire chi è il Creatore. E’ la forza superiore della natura. Non possiamo conseguire questa forza da soli.

Questa forza di manifesta nell’aver creato la creazione, che è il desiderio di gioire e di ricevere appagamento, e la riempie nella misura in cui questo desiderio diventa simile alla forza superiore.

Se la creazione, il desiderio di ricevere, si rende simile al Creatore, dando, allora il Creatore la riempie e, in questa misura, la creazione comincia a rivelare il proprio artefice.

Inizialmente, le persone sono completamente opposte al Creatore; pensano solo al proprio piacere e non vogliono dare nulla a nessuno.

Tuttavia, se sappiamo come cambiare la nostra natura con l’aiuto della saggezza della Kabbalah, cominceremo a rivelare il Creatore, la forza di amore a dazione che ci da appagamento, salute e ci innalza sopra al tempo, al movimento e allo spazio, nel mondo della bontà assoluta.

E tutto questo è solo nella misura della nostra equivalenza con questa forza di dazione e di amore che è chiamata il Creatore. Quindi dov’è il Creatore? E’ nella connessione fra le persone, se ci uniamo fra di noi. Tutti i livelli della natura: inanimato, vegetale, animale e umano sono connessi in un unico sistema. Il livello umano sta sopra tutti gli altri in questa gerarchia e la connessione fra tutte le parti di questo sistema dipende solo da lui.

Nella misura in cui una persona sarà capace di stabilire buone connessioni fra tutti e rendere questo sistema integrale, interconnesso, equilibrato e gentile, basato sull’amore e sull’aiuto reciproco, il Creatore, la forza superiore, sarà rivelata in questo sistema.

Questa rete in cui la creazione esiste, è chiamata il “luogo” che è riempito con la forza superiore. E’ impossibile rivelare questa forza al di fuori di questo luogo, di questo vaso, che è generato dalla nostra relazione reciproca. Questo è l’unico mezzo per percepire il Creatore; non c’è alcun altro modo.

La propria relazione con le altre persone definisce la propria relazione verso il Creatore. Più renderemo gentili le nostre connessioni con gli altri, più riveleremo la forza superiore che si manifesta fra di noi.

Non ha senso chiedere al Creatore perdono sino a che una persona non paga tutti i propri debiti verso le creature, verso le altre persone. Se stabiliamo buone relazioni fra di noi e forniamo al Creatore il luogo per rivelarsi, allora questo sarà il nostro appello a Lui e la nostra preghiera di perdono.

Non ci è richiesto di mettere in atto nessun altro pentimento, davanti al Creatore, se non quello che ci porta a investire nelle corrette relazioni con gli altri. Altrimenti si tratterebbe solamente di ipocrisia.
Perché dovrei chiedere perdono al Creatore se, avendo potuto creare un luogo corretto dove Egli si sarebbe potuto rivelare, non l’ho fatto? Dopo tutto, questo è tutto il mio lavoro e, invece che farlo, piango e mi appello a Lui chiedendo aiuto. Perché Egli dovrebbe avere bisogno di salvarmi se io stesso non ho fatto nulla per questo?

[194281]

Da KabTV’s “Una Nuova Vita” 27/09/16

Materiale correlato:
Sentire la forza che controlla il destino
Nove passi verso la scoperta della spiritualità
La transizione psicologica verso un nuovo stato

Discussioni | Condividi commenti | Fai una domanda




Laitman.it commenti RSS Feed