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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.07.2016

Preparazione al Congresso, Lezione 2
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Scritti di Baal HaSulam, TES, volume 6 parte 16, item 110
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Scritti di Baal HaSulam, articolo: “La Pace nel Mondo”
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Perché il Creatore si nasconde?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se il Creatore vuole darci piacere, perché si nasconde?

Risposta: In quale altro modo potrebbe riempirci se non abbiamo un desiderio per il piacere?! Quindi è necessario. All’inizio il Creatore si nasconde, crea il desiderio per il piacere e in seguito questo desiderio si sviluppa per sentire un grande necessità, un desiderio di riempimento!

E allora nella misura in cui viene corretto l’enorme l’egoismo, l’uomo sente il Creatore. In caso contrario, non apprezzerà l’immenso piacere che il Creatore ha preparato per lui. Inoltre, ora questo riempimento esiste intorno a noi e dentro di noi, ma non lo sentiamo! Quindi per tentarci il Creatore si nasconde e ci crea ogni tipo di problema.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo 14/02/16

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Congresso Donne – 17.07.2016

Congresso delle donne. Evento 1. Yeshivat Haverot
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Congresso delle donne. Evento 2. Lezione
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Timore del Creatore

Dr. Michael LaitmanTorah, Deuteronomio 4:9 – 4:10: Ma presta attenzione ed abbi cura di non dimenticare le cose che gli occhi tuoi hanno veduto, e che non ti escano dal cuore per tutti i giorni della tua vita e falle conoscere ai tuoi figli ed ai figli dei tuoi figli. Non scordare il giorno che comparisti innanzi al Signore tuo Dio all’Oreb, quando il Signore mi disse: Radunami il popolo ed io farò intendere i miei ordini, affinché imparino a temermi per tutti i giorni che vivranno sulla terra ed insegnino ai loro figli.

Il timore non è paura del Creatore o delle persone ma il timore che io non sarò in grado di fare tutto ciò che mi è richiesto per Lui.

Commento: Allora perché si dice “affinché imparino a temermi per tutti i giorni che vivranno sulla terra”?

Risposta: In questo caso particolare si parla del timore animalesco delle persone. Il modo in cui una persona teme il tuono, il fulmine, le bestie feroci, i ladri ed i nemici è lo stesso col quale teme il Creatore. Ma il timore animalesco non può essere paragonato in alcun modo al timore spirituale, in base al quale fai un calcolo non per te stesso ma relativamente al tuo atteggiamento nei confronti del Creatore.

Una persona che esiste nel mondo spirituale non può permettere a se stessa di non provare timore del Creatore. Semplicemente essa non può avere altro atteggiamento nei confronti di tale grande ideale se non timore.

Il Creatore non è una persona né un qualche tipo di immagine, bensì un modello di dazione, amore e l’abilità di uscire da se stessi.

Commento: Prima di oltrepassare il confine dello spirituale, il Creatore è celato a noi. E dopo averlo oltrepassato, la persona stessa inizia a nascondersi, come Mosè, che è sempre nascosto sotto una roccia. E la gente percepisce ciò come timore del Creatore.

Risposta: Innanzitutto non dovrebbe esserci timore del Creatore. Il fatto è che il Creatore non ci punisce ma ci conduce, ci insegna e ci educa. Dato che è la qualità di dazione assoluta ed amore, la qualità superiore della natura, Egli non intende fare qualcosa di specifico con nessuno di noi ma, con amore ed affetto infiniti, Egli ci mostra costantemente come dobbiamo cambiare.

Se noi capiamo questo, allora avremo una connessione col Creatore molto chiara, diretta e sentita ed ogni volta potremo correggere noi stessi, in modo da giungere sempre a questo stato con una conoscenza migliore della missione superiore, consciamente e non per timore.

Domanda: E’ possibile dire che questo timore è un timore di non amare abbastanza, di non dare abbastanza?

Risposta: Il fatto è che è impossibile descrivere qualità spirituali con le parole. Solo quando una persona le riceve può iniziare a capire di cosa parla la Torah, altrimenti è inutile.
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Da “I Segreti del Libro Eterno” su Kab TV 10.02.2016

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Trucchi di magia, solo al circo

Dr. Michael LaitmanDomanda: Quando ha incontrato la Saggezza della Kabbalah ha visto subito in essa un significato profondo o all’inizio voleva imparare la magia?

Risposta: Non ho mai voluto imparare la magia che mi ha sempre disgustato. Dopotutto sono un uomo di scienza, quindi compresi che questo non fosse serio. I trucchi di magia vanno bene solo al circo.

Quale beneficio hanno tratto Nostradamus, Messing o Wanga dalla divinazione del futuro? Ne hanno ricavato qualcosa? Hanno parlato di quello che sentivano, niente di più.

Non ho mai aspirato ad essere coinvolto in questo e credo che sia del tutto irrilevante. Esistono persone che possono predire il futuro, ma a noi spetta il compito di svilupparci in modo realistico verso il vero obiettivo e scopo della creazione. E, in particolare, dobbiamo tirare dietro di noi “un carro pieno” di sette miliardi di persone.
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Dalla lezione di Kabbalah in Russo 14/02/16

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Percepire il futuro insieme

Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.07.2016

Scritti di Rabash, I gradini della scala, articolo “Più li affliggevano”
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’essenza della religione ed il suo scopo”
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Che Cosa Porta il Mondo a un Vicolo Cieco?

Dr. Michael LaitmanDomanda: La scienza oggi è arrivata ad un punto morto. Questo è legato al fatto che gli scienziati esplorano il mondo attraverso i loro cinque sensi?

Risposta: Al giorno d’oggi abbiamo raggiunto lo sviluppo massimo del nostro ego che è ormai costretto a ripiegare su se stesso e a mordersi la coda. È un po’ come l’Idra (il serpente mitologico) che comincia a mangiarsi.

Pertanto, a poco a poco stanno giungendo al capolinea tutte le scienze, le arti, la nostra società, le nostre relazioni reciproche e l’uomo. Questo processo non è tipico solo delle scienze ma anche dell’economia, del commercio e della famiglia stessa. Tutto nel mondo è gestito dall’ego che ha raggiunto un punto morto e sta cominciando a divorare se stesso.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 28/02/16

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È ora di cominciare a prendersi cura del mondo

Lezione quotidiana di Kabbalah – 14.07.2016

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, “I gradini della scala“, articolo 4 (1989)
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 6, parte 16, voce 110
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’essenza della religione ed il suo scopo”
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La traversata del Mar Rosso (Yam Suf), parte 3

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cos’è il passaggio del Mare Finale (Yam Suf – Mar Rosso)?

Risposta: La traversata dello Yam Suf significa che fugge dall’Egitto solo chi è davvero capace di muoversi verso la disconnessione da qualsiasi interesse personale, da qualsiasi pensiero su se stesso, e chi vuole staccasi dal Faraone e di fugge via; il mare si divide solo per queste persone.

Domanda: Cos’è il “mare”?

Risposta: Il mare sono quelle acque, quella forza potente (Gevura) e quella legge della natura che tu non puoi attraversare con i pensieri e le intenzioni egoistiche, per percepire la realtà che esiste nelle intenzioni altruistiche e nei pensieri al di fuori di te.

Domanda: Perché questo mare si chiama Suf (fine – finale)?

Risposta: Perché questa è la fine del potere del Faraone, la fine dell’Egitto. La fine del cosiddetto “questo mondo”; tutto il resto è parte del mondo futuro.

Domanda: Che cosa significa che il mare si divide in due parti?

Risposta: È davvero un miracolo, il miracolo dell’esodo dall’Egitto, perché qui opera la forza speciale che nella saggezza della Kabbalah si chiama GAR di Chochma. Le acque del mare, queste potenti forze, si dividono nel mezzo; questo significa che la forza della dazione passa tra loro.

Stiamo parlando delle forze interiori dell’uomo. Dopo tutto, non si tratta di persone sulla riva del mare, ma di tutto ciò che accade all’interno dell’uomo.

Egli percepisce improvvisamente di avere qui l’opportunità di allontanarsi dal controllo del Faraone, di innalzarsi al di sopra di lui, e allora si dividono le acque che egli vede come una potente forza di fronte a lui.

Le acque non sono solo la bellissima forza di Chassadim, che significa misericordia. Le acque sono anche una forza potente. Le acque si dividono per alcuni desideri, per gli altri invece si chiudono e li annegano.

Domanda: Quindi, come fa il mare a “spaccarsi nel mezzo”?

Risposta: Il mare viene diviso dalla forza della fede quando io sono pronto ad andare sopra la mia conoscenza, sopra i miei sentimenti, quando voglio andare secondo la dazione universale, la forza all-inclusive dell’amore, la legge che opera in tutto il sistema come contrappeso al mio attuale e personale sistema egoistico.

E improvvisamente accade un miracolo, nel momento in cui sono davvero in grado di connettermi al sistema comune con la mia piccola sfera e di vedere l’intero sistema. E nella mia piccola sfera vedo un vero e proprio miracolo, quando una parte dei miei desideri è in grado di connettersi alla forza universale della dazione, all’anima comune, e una parte di essi “sta affogando nel mare”, cioè subisce una correzione speciale nel momento in cui “annega” e dopo, a causa di questo, si sveglia e comincia a correggersi.

Domanda: La forza della fede dell’uomo può forzare il mare a dividersi?

Risposta: Sì. Accade un miracolo se io sono d’accordo che questo avvenga, davvero d’accordo, e sono pronto a pagare per questo con la mia schiavitù e la mia fuga. Questo è chiamato miracolo perché succede a me non secondo l’ordine dei gradi ma improvvisamente e non secondo l’ordine di causa ed effetto. Comunque sia, quando raggiungo un tale stato questo accade sicuramente.

Vi sono leggi che si applicano. Tu arrivi ad un punto in cui se soddisfi queste condizioni, accade un miracolo anche a te, come ad un qualsiasi altro uomo. Perché è un miracolo? Perché tu non puoi immaginare come questo accade. Ma tu puoi raggiungere questo punto in cui il miracolo accadrà.

Domanda: Lei ci sta dicendo che viviamo all’interno di un programma che ci attira come raggi laser; tutto ciò che vediamo intorno a noi in realtà non esiste ed esiste solo un pensiero che proietta un film di fronte a noi …

Risposta: Questa è la nostra vita, un gioco della fantasia.

Domanda: Qual è la traversata dello Yam Suf in questo film?

Risposta: È il distacco dal nostro egoismo e l’affiliazione ad un sistema comune che vediamo, sentiamo e di cui diventiamo inclusi. In noi vengono rivelati i desideri integrali, i pensieri e le capacità che sono comuni a tutto il sistema. Comprendiamo tutto ciò che accade nel mondo da un capo all’altro, come dobbiamo comportarci e come da questo momento in poi raggiungiamo l’obiettivo comune per l’intero sistema in cui finalmente possiamo rispondere alla domanda: “Per cosa stiamo vivendo?”

L’attraversamento del Mar Rosso è una transizione verso una nuova visione della parte di questo sistema che ci sta proiettando questo film.

Domanda: Qual è la condizione per l’uomo per poter stare davanti allo Yam Suf (Mar Rosso), per essere in grado di compiere il miracolo del mare che si dividerà davanti a lui e che lui entrerà in questo pensiero superiore che proietta l’intera realtà per noi?

Risposta: Il requisito è molto semplice! Egli deve unirsi a Mosè, a quel pensiero e a quel desiderio dentro di lui. Egli deve ascoltare la sua voce ed essere proprio aderito a lui senza controllo, criticismo, senza niente! Solo per seguirlo!

Mosè è la qualità della dazione e dell’amore, l’unione tra tutti, ovvero, il gruppo in cui noi realizziamo questo metodo. Solo l’unione! Con il suo aiuto scappiamo dal Faraone che vuole dividerci tutti.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Nuova Vita” 21/04/16

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La traversata del Mar Rosso (Yam Suf), parte 1
La traversata del Mar Rosso (Yam Suf), parte 2
Il Mare Finale: Yam Suf

Lezione quotidiana di Kabbalah – 13.07.2016

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, “I gradini della scala“, articolo 4 (1991)
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 6, parte 16, voce 110
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’essenza della religione ed il suo scopo”
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