Credere in Dio

Dr. Michael LaitmanDomanda: Gli scienziati dell’Università della Pennsylvania hanno studiato la credenza religiosa in Dio e hanno concluso che essa diventi più forte nei momenti in cui l’uomo pensa agli eventi più importanti della sua vita, durante i quali sceglie una strada che poteva finire male ma che finisce bene. L’uomo mette in relaziona questo risultato alla forza superiore.

Gli scienziati pensano che credere in Dio non necessariamente si basi sulla fede cieca, ma sul pensiero razionale. Affermano che in realtà, questo è il fatto che permetta di spiegare la stabilità della credenza religiosa e che fornisca una prova chiara dei principi religiosi.

Risposta: L’umanità è molto stabile e più la gente è su questo pianeta, più crede nelle forze irreali che non sono state accreditate come verità. La gente vuole che Dio esista. È nel suo subconscio.

Possiamo fare delle domande ai figli delle persone religiose sul loro credere in Dio ed essi affermeranno di credere in una certa forza, e che bisogna pregarla e chiederle tutto ciò che vogliamo. Il loro atteggiamento verso la forza superiore è lo stesso atteggiamento che hanno nei confronti dei loro genitori, ai quali possono chiedere qualsiasi cosa e tutto è a posto. È una risposta naturale e istintiva verso l’incertezza.

Domanda: Le persone cercano la logica anche quando dicono che niente succede per caso.

Risposta: Certamente, possono inventare quello che vogliono, però quando incontrano la saggezza della Kabbalah ricevono una spiegazione su come possono sentire e scoprire il Creatore, e cominciano a comprendere che il resto è pura psicologia.

Domanda: Questo significa che non possiamo arrivare al Creatore usando gli strumenti razionali che abbiamo in questo mondo?

Risposta: Gli strumenti che abbiamo in questo mondo sono relazionati ai nostri sensi. Non esiste un modo per rivelare il Creatore con i nostri sensi, né con la nostra mente né col nostro cuore.

Il Creatore non è totalmente nascosto e, pertanto, tutte le supposizioni risultano della stessa illusione, allo stesso modo che la religione si basa su congetture e supposizioni.

Non ha niente a che vedere con la saggezza della Kabbalah e, pertanto, si tratta di fede senza nessuna base. Nella saggezza della Kabbalah , d’altra parte, esiste un principio semplice com’è scritto: “Un giudice raggiunge solo ciò che i suoi occhi vedono”.

Abbiamo solo bisogno di pulire le lenti attraverso le quali vediamo e osserviamo il mondo, in forma realista senza nessuna storpiatura. Allora saremo capaci di essere il nostro proprio giudice perché sappiamo di osservare le cose correttamente, giudicandole e prendendo la decisione corretta. Se diciamo “Questo è ciò che penso” o “Quello che dicono gli psicologi”, ecc., siamo ancora nella forma di questo mondo.

Qui puoi solo credere a ciò che l’investigazione scopre, e cioè a ciò che si basa sulla prova chiara, non si crede agli psicologi o ai filosofi.

Tuttavia, la gente non può penetrare da sola nella parte nascosta della natura umana, dato che non ha i sensi che corrispondono ad essa.

Le persone devono prima creare in loro stesse queste capacità, questi sensori, e di conseguenza inizieranno a sentire il Creatore. Possiamo raggiungerLo solo con la saggezza della Kabbalah.

Se l’uomo lo desidera, deve studiare in un contesto organizzato. Studiate e scoprirete il Creatore, e non avrete bisogno di credere in niente e, più importante ancora, in nessuno!
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Dalla trasmissione di Kab TV “Notizie con Michael Laitman” 20/03/16

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