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Saliamo senza discese

Dr. Michael Laitman“Qual è il concetto di sofferenza nel lavoro”

Rabash: Cosa può fare l’uomo per non aver bisogno di arrivare alla discesa, chiamata “sofferenza”, quando sente di essere lontano dal Creatore …. Come potrebbe esistere una realtà in cui non si ha bisogno di cadere nello stato di umiltà? Il consiglio riguardo a questo è quando l’uomo si analizza e attraverso il suo pensiero e, desiderio, vede di essere ancora lontano dall’adesione al Creatore. Questo significa che anche durante il tempo dell’ascesa, egli si analizza e comincia a sentire i suoi difetti. Allora, apparentemente, non ha bisogno di cadere dal suo stato perché gli sono stati dati pensieri di umiltà fino a che sente di essere in uno stato insufficiente. Quindi, anche durante l’ascesa, comincia già a cercare consiglio su come salire il livello.

Iniziamo il nostro percorso verso l’Alto da una piccolo difetto, la mancanza del punto nel cuore. La mancanza di questo punto non dà all’uomo nessuna direzione e non ha nessuna forza, perché questo è solo un punto. Io continuo a procedere verso qualcosa, ma non capisco esattamente verso cosa. Però, quando giungo al gruppo, il mio desiderio comincia a prendere forma. So già cosa desiderare e verso dove. Passano alcuni anni fino a quando alla fine capisco che questa aspirazione deve essere indirizzata verso la connessione e non solo verso la forza superiore.

Sono già consapevole che la forza superiore non si trova da qualche parte nel cielo, ma che si rivela dentro di me: è la forza della dazione e dell’amore che riempie tutta la realtà superiore. Se io acquisisco la caratteristica di dazione e di amore, con questo sento la forza superiore, la dimensione superiore e il mondo superiore.

Passa un po’ di tempo fino a quando nell’uomo si stabilizza questo approccio. E questo tempo non si limita a passare senza lasciare traccia. I grandi cambiamenti avvengono in ogni momento, ed è necessario molto tempo per questo. Proprio come nel nostro mondo, il periodo per stabilizzare il livello inanimato della natura, la creazione dell’universo, è stato il più lungo ed è durato miliardi di anni. Il mondo vegetale si è stabilizzato ancora più rapidamente, il mondo animale si è stabilizzato ancora più velocemente e l’umano si è stabilizzato molto velocemente rispetto ai livelli precedenti.

Quindi abbiamo trascorso migliaia di anni di esistenza fisica normale attraversando una moltitudine di incarnazioni. E quando ci è stato concesso finalmente Itaruta de La’ila (Risveglio dall’Alto) con conseguente risveglio del punto nel cuore dentro noi, questa relazione era già in corso da anni. Nonostante tutto ci sono voluti anni.

Da quel momento, sono già stato messo di fronte all’obiettivo e so come avanzare verso di esso. Giungo al gruppo, trovo l’insegnante e i libri. Mi rendo conto che questo è lo scopo della vita umana in questo mondo verso cui, finalmente, sono stato portato dopo molte incarnazioni, al fine di adempiere all’obiettivo e di ottenere un certo tipo di risultato nella mia vita, senza dover sprecare tempo invano. Qui mi è già stata data la libertà di scelta: percorrere la via della Torah o la via della sofferenza.

La via della sofferenza giunge quando si risveglia dentro di me il desiderio inconscio e comincio a capire il motivo che mi fa stare male. Il tempo passa fino a quando trovo la causa del male e chiarisco come correggerlo e trasformarlo in bene. La via di Beito (A suo tempo) è molto lunga ed è composta da molti stadi. Così, nella via di Achishena (Io affretterò), nella via della Luce, il tempo diventa accelerato. Devo cercare le mancanze dentro di me, i mezzi per avanzare.

Dall’ambiente posso ottenere gli stimoli per l’avanzamento. La cosa principale è che questa spinta verso il progresso inizialmente mi stabilizza nella giusta direzione e so che cosa sto cercando. È sempre necessario essere alla ricerca della mancanza della caratteristica di dazione e di amore, della connessione, dell’unione, dell’Arvut (Garanzia Reciproca), dell’adesione alla forza superiore, ovvero, l’amore per gli altri.

Se io cerco mancanze come queste, non sono più in una sorta di punto con un desiderio unico che non ha alcuna direzione, invece conosco già l’obiettivo da raggiungere.
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Dalla preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah 10/02/14

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Nuova Vita 687 – La Vera Auto-Critica

Dr. Michael Laitman
Nuova Vita 687 – La Vera Auto-Critica
Il Dott. Michael Laitman durante una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riassunto

“Lo stolto piega le mani, e mangia la sua carne” (Ecclesiaste 4:5); ogni cosa che succede viene dal Superiore, quindi noi dobbiamo guardare avanti. La saggezza della Kabbalah ci insegna come sia possibile intervenire sul futuro e volgere le cose da una cattiva via verso una buona strada. Nessuno scopre nulla dal passato, quindi non c’è motivo di indagare in esso. Tutta l’umanità si sta deteriorando, ma dal momento che è impossibile cambiare l’attimo passato, non c’è ragione di considerarlo.

Una persona non può cambiare nulla per migliorare se stessa. Ma può solo attirare la forza positiva della natura, per controbilanciare la negatività che c’è in lei. Se essa attrae la forza positiva non c’è nulla di cui avere paura nel futuro o addirittura, che venga “inghiottito” dal passato. La forza cattiva in noi è l’ego che vuole ogni cosa per sé, e la forza buona è il potere della dazione. Dal nostro tempo avrà inizio una nuova era nello sviluppo dell’ego, e noi chiediamo il potere buono della natura per continuare a vivere.

Questo non è un approccio religioso e fanatico, bensì è il più realistico che esista. C’è una forza superiore che ci governa, e ogni persona è responsabile per quanto essa attragga la forza del buono nella propria vita. Essa dovrebbe criticare sé stessa solo in confronto a tale forza. Il nostro sistema di gestione viene chiamato “anima”, e attraverso lei io posso misurare e sentire quanto di buono e cattivo ci sia in me. Spetta solo a me attirare la forza buona nella mia vita, ed io non mi devo preoccupare di nient’altro.

Io sono responsabile per il prossimo istante, e non per quello passato. La fisica avanzata sta scoprendo che non c’è tempo, benché ogni cosa sia relativa a proposito di noi, ciò che è accaduto nel passato non è responsabilità nostra, e quindi non dobbiamo essere critici a proposito del passato. Ma il domani è di nuovo nelle nostre mani, e la forza buona è il potere di donare e amare; è l’essenziale per sopravvivere nel mondo connesso di oggi. Il potere di donare e amare ci connette e pian piano vediamo che tutto il mondo sono io; questa è la mia anima.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Nuova Vita 687 – La Vera Auto-Critica” 04/02/2016

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Dr. Michael Laitman
Nuova Vita 688 – Livelli del Pensiero
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Riassunto

Il desiderio di ricevere piacere è la materia della creazione ed è diviso in quattro livelli: Inanimato, vegetale, animato e umano. Più cresce il desidero di ricevere piacere, più deve crescere la forza del pensiero per poterlo soddisfare in modo ottimale. La forza del pensiero serve il desiderio ed è evidente specialmente nei bambini più piccoli, mentre quelli già cresciuti nascondono le loro aspirazioni.

Con la mente possiamo studiare le creature che si trovano su un livello più basso del nostro, però troviamo difficile studiare noi stessi visto che per capire chi sono, devo innalzarmi ad un livello superiore, al livello Divino, e questo posso farlo utilizzando la saggezza della Kabbalah. La forza del pensiero del livello superiore a quello umano è chiamata la forza del Creatore, ovvero, il pensiero superiore che connette tutto. Quando l’uomo scopre il pensiero superiore, tutto cambia: i suoi calcoli, i suoi valori ed i suoi piani, in seguito si risveglia dentro di lui il desiderio di portare tutti allo stesso riconoscimento.

Dalla trasmissione di Kab TV “Nuova Vita 688, I Livelli del Pensiero” 9/02/16

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Nuova Vita 508 – Tutta la verità sulla Forza Superiore

Dr. Michael Laitman

Nuova Vita 508 – Tutta la verità sulla Forza Superiore
Da un conversazione fra il Dott. Michael Laitman, Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riassunto

Esiste un sistema operativo che circonda l’universo ed esistono delle forze diverse che operano nel nostro mondo. Al di sopra di tutte queste forze vi è un’unica forza. Lo scopo dello sviluppo spirituale è quello di arrivare a conoscere la forza superiore al fine di capire che essa opera e parla dentro di noi.

Tutte le fonti sacre ci insegnano come scoprire la forza superiore. La Saggezza della Kabbalah ci dice che noi non dobbiamo credere ciecamente all’esistenza di questa forza, ma dobbiamo esplorarla, studiarla e scoprirla da soli.

I grandi kabbalisti erano persone molto sagge che vissero migliaia di anni fa; essi svilupparono molti livelli e scrissero dei libri nei quali codificarono i segreti nascosti del sistema superiore. Tutti questi libri in realtà, ci insegnano come conseguire la forza superiore.

Oggi la Saggezza della Kabbalah è stata rivelata, invitando ognuno di noi ad imparare come sviluppare la propria anima al fine di conoscere la forza superiore; si tratta della caratteristica dell’amore e della dazione, la forza del buono e benefattore. Gli antichi kabbalisti passarono in questo modo la barriera del tempo e dello spazio e ci trasmisero il messaggio sulla forza superiore dell’amore e della dazione nei libri scritti attraverso “Ama il tuo amico come te stesso”.
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Dal programma di Kab TV “Nuova Vita 508, Tutta la verità sulla Forza Superiore”, 22/01/15

Lezione quotidiana di Kabbalah – 07.03.2016

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Il mondo spirituale, uno per tutti

Dr. Michael LaitmanDomanda: Il mondo spirituale che noi conseguiamo è lo stesso per tutti, oppure ogni persona ha il proprio mondo spirituale?

Risposta: Il mondo spirituale che noi conseguiamo è lo stesso per tutti, ma ognuno di noi lo consegue da un punto di vista diverso, con le sue capacità personali, proprio come accade nel nostro mondo.

Anche nel nostro mondo siamo tenuti a vivere nella stessa dimensione, ma la conseguiamo in modo diverso. Questo accade perché ognuno di noi ha un proprio insieme di capacità di base che sono i parametri attraverso i quali conseguiamo il mondo.
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Tratto dalla lezione in lingua russa del 27/12/15

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