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La Kabbalah è la saggezza dell’amore

Dr. Michael LaitmanIl detto “Ho creato l’inclinazione al male, ho creato la Torah come spezia” esprime tutto il pensiero della creazione. L’obiettivo della creazione è quello di portare tutti verso la connessione perfetta chiamata amore. Quindi, l’amore per gli altri è l’idea principale e l’obiettivo della Torah.

Il Creatore sviluppa continuamente l’egoismo delle persone in modo che possano riconoscere e comprendere la necessità dell’unione. Per sopravvivere dovranno prima connettersi e poi per raggiungere un significato più sublime.

La Saggezza della Kabbalah è scomparsa dal nostro mondo per 2000 anni per consentire all’ego di svilupparsi e in modo che avremmo avuto qualcosa da correggere. I Kabbalisti hanno previsto che a partire dalla fine del XX secolo, dall’anno 1995, avremmo raggiunto il giusto livello dell’ego necessario alla correzione.

“Ama il tuo amico come te stesso” si riferisce alla connessione agli altri con la quale ognuno riempie reciprocamente gli altri. Questo vuol dire che il significato della parola “amore” non porta agli altri il piacere, ma il riempimento dei desideri superiori degli altri. In questo caso l’amore evoca la piena connessione tra tutta l’umanità in un unico sistema chiamato Adam (Uomo).
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Come l’umanità può sviluppare una nuova caratteristica

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come può una persona comune diventare come il Creatore?

Risposta: In base alle proprie caratteristiche. Tutte le caratteristiche di una persona sono diametralmente opposte alla forza superiore. La persona deve cominciare a trasformarle.

Tutto quello che c’è in me deve essere gradualmente trasformato nel suo opposto, proprio come in uno specchio. Non è difficile.

Si scopre che non c’è nemmeno bisogno di scavare in se stessi o imparare qualcosa! Dopotutto, non conosco il Creatore e non conosco le Sue proprietà, pertanto, devo giungere a un gruppo di persone che condividono opinioni uguali alle Sue, preferibilmente un gruppo di dieci persone e cominciare ad avvicinarmi a loro secondo il metodo che si studia nella Saggezza della Kabbalah.

Questo avvicinamento avviene nonostante il nostro rifiuto, la nostra sfiducia e ostilità, e ci cambia facendoci diventare come il Creatore.

Non dobbiamo cambiarle. Questa convergenza di opinioni ci trasformerà automaticamente. Abbiamo solo bisogno di trovare una lingua comune. Non puoi immaginare come sia facile. La nostra convergenza ci cambia gradualmente e ci fa raggiungere la somiglianza completa al Creatore.

Domanda: Come possiamo conseguire le caratteristiche del Creatore?

Risposta: Coloro che studiano la Saggezza della Kabbalah le sviluppano attraverso la connessione tra loro.

Commento: Il lavoro nel gruppo è ben conosciuto alle persone, per esempio negli Alcolisti Anonimi, nei Tossicodipendenti Anonimi, ecc.

Risposta: In molti casi il lavoro nel gruppo è un fattore positivo e uno strumento per uscire da situazioni difficili. Ma nei gruppi che studiano Kabbalah l’intenzione è quella di sviluppare la sola caratteristica di diventare simili alla forza superiore, secondo il metodo di studio dei Kabbalisti.

Domanda: E’ necessario che la persona abbia il desiderio di assomigliare al Creatore sin dall’inizio?

Risposta: Sì, deve avere il desiderio di rivelare la forza superiore, l’eternità, l’interezza, il prossimo stato adesso, specialmente mentre vive in questo mondo.

Domanda: E cosa succede se questo desiderio non esiste nella persona?

Risposta: Questo desiderio esiste in ciascuno di noi, ma è offuscato, chiuso in uno strato di egoismo. La persona lo rifiuta, non ci vuole pensare. Perché dovrebbe pensare a qualcosa che può accadere in un futuro ipotetico di cui non si sa né il quando, né il dove, né il come, mentre ha dei precisi bisogni qui e ora? Così cerca di confondersi fino alla fine della sua vita e improvvisamente la vita è finita e muore.

La meravigliosa opportunità di fare qualcosa per se stesso è svanita. Appena prima di morire, la persona sperimenta l’amarezza di aver vissuto la propria vita in questo modo.

Per contrasto, nel lavoro con il gruppo di dieci persone secondo il metodo della Kabbalah, l’uomo comincia a ripulire lo strato egoistico, proprio come in uno scavo archeologico. La connessione tra noi chiamata formalmente gruppo o mondo e che era il nostro egoismo comune si trasforma in una connessione altruistica e in amore reciproco. Questa nuova caratteristica si chiama Creatore. La partecipazione allo studio in tale gruppo è come volare in alto verso il livello successivo di sviluppo.

Le persone che studiano non sentono più se stesse come un corpo esistente; cominciano a sperimentare, vedere e scoprire il livello successivo di esistenza. Tutta l’umanità dovrà giungere a questo sviluppo, poiché noi esistiamo sulla faccia di questa terra e per tutte le generazioni proprio per questo scopo.
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Dal programma di Kab TV “La Saggezza della Kabbalah e la Scienza” 25/01/16

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Cosa significa “Ama il tuo prossimo”?

Dr. Michael Laitman“Ama il tuo prossimo” vuol dire connettersi all’amico in un unico sistema integrale. Tutti noi, insieme, siamo un solo sistema; siamo connessi tra noi e stiamo già cominciando a scoprire la nostra totale dipendenza l’uno dall’altro.

Un sistema di connessione reciproca avvolge tutta l’umanità nell’intelligenza e nel pensiero, nel cuore e nel desiderio. All’interno di questo sistema siamo tutti collegati, i nostri pensieri e le emozioni passano dall’uno all’altro.

Tuttavia, dobbiamo imparare a gestire questo sistema chiamato Adam (Uomo); dobbiamo risanarlo partendo da frammenti separati e frantumati distanti tra loro. Se ci connettiamo tra noi e mettiamo insieme questi piccoli frammenti, allora vedremo noi stessi in uno stato assolutamente corretto. Che lo vogliamo o no, dobbiamo raggiungere questo stato.

Domanda: Ne consegue che “Ama il tuo prossimo” significa dare al tuo amico la forza di avanzare più rapidamente verso la percezione di questo sistema?

Risposta: Certamente, dobbiamo cogliere l’occasione per aiutare anche gli altri a partecipare a questo. Spetta a noi aiutarci a vicenda ad entrare nel sistema generale più rapidamente possibile e cominciare a connetterci insieme. Poi, non solo inizieremo a sentire dove si trova il contatto e la connessione con ciascuno degli altri, ma sentiremo anche la vita eterna superiore che fluisce attraverso questo sistema integrale. Dobbiamo impararlo, ma in modo semplice, soprattutto per capire le basi. La cosa più importante è che dobbiamo realizzarlo nella connessione tra noi.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo 27/12/15

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Nuova Vita 694 – La forza dell’intenzione

Dr. Michael Laitman
Nuova Vita 694 -La forza dell’intenzione
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum Ben Moshe

Riassunto

È scritto “Ultimo in azione, primo nel pensiero” (Lecha Dodi); quindi le persone che vogliono comprendere la loro vita cominciano a chiarire quale deve essere la loro intenzione, qual è l’intenzione più alta e appropriata per me? Qual è la cosa più alta per cui vale la pena vivere? Quando eravamo giovani ci ponevamo domande come queste e poi ce le siamo dimenticate; fluiamo attraverso la nostra vita con il “pilota automatico”.

La Saggezza della Kabbalah parla delle intenzioni e spiega che noi stiamo vivendo dentro le intenzioni. Siamo stati costruiti in base al desiderio per il piacere, e l’intenzione è rivestita in questo, mentre noi abbiamo la capacità di controllare l’intenzione e cambiare la realtà. La realtà che percepiamo in questo momento rimane e si aggiunge ad essa una nuova realtà chiamata il mondo superiore. Le intenzioni spirituali superiori, sono le intenzioni per dare la bontà, l’amore e la connessione agli altri. L’intenzione diretta dentro di me crea l’immagine di questo mondo e le intenzioni dirette fuori di me creano il mondo superiore. La maggior parte delle persone vivono senza pensare alle loro intenzioni e senza chiarire il motivo per cui vivono.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Nuova Vita 694, La forza dell’intenzione” 18/02/16

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Costruisci oggi il tuo domani

Dr. Michael LaitmanDomanda: La persona che ha seriamente iniziato a studiare Kabbalah può essere portata via da questo mondo in seguito ad una malattia, un incidente o altro?

Risposta: Perché no? Ti sembra una brutta cosa? Tutti ci troviamo male in questo mondo e lo malediciamo. Però siamo tutti dispiaciuti di lasciarlo. Questo accade solo perché non conosciamo il futuro e non possiamo neppure vedere cosa ci accadrà in seguito.

E non abbiamo bisogno di vedere nulla. In questo momento, dobbiamo solo costruire il nostro futuro così da non sentire nessuna transizione fra la vita in questo corpo e la vita fuori dal nostro corpo. In effetti, i nostri desideri egoistici rappresentano la nostra vita corporea, ma se li neutralizziamo, potremo sentire di trovarci già nel mondo spirituale.

Esistono persone che hanno vissuto fenomeni spirituali dopo una grossa sofferenza, perché quando si subisce un grande dolore, il corpo si neutralizza e si annulla.

Noi, d’altro canto, raggiungiamo questo stato più facilmente attraverso l’aiuto del gruppo perché richiamiamo su di noi l’effetto della Luce Superiore e quindi ci sentiamo come se non avessimo un corpo, poiché è incorporato negli altri.

Invece di sentire noi stessi iniziamo a sentire gli altri, e questo si chiama uscire dal corpo.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa 20/12/2015

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