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Cosa si percepisce al livello spirituale

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cosa si percepisce al primo livello spirituale?

Risposta: La percezione del primo livello spirituale avviene quando, attraverso i propri sforzi, l’uomo risveglia costantemente l’influenza della Luce Superiore che esiste nella connessione tra noi.

Se egli anela all’unione, comincia a scoprire che questo stato esiste già, e nella misura in cui lui anela a questo, invita l’influenza di questo stato generale su di sé. Come il conduttore che si muove in un campo magnetico genera la corrente elettrica, attraverso il nostro desiderio di raggiungere lo stato successivo, anche noi richiamiamo dentro di noi l’aspetto di quella caratteristica unica chiamata Luce. Quindi, cominciamo a percepire il livello spirituale successivo.

La spiritualità si trova all’esterno del corpo umano fisico. Questo corpo forma il nostro ego dentro di noi.

Non appena desideriamo sfuggire da esso, cominciamo ad invitare la forza unica, la Luce Superiore, la Luce della correzione, Ohr Makif (Luce Circondante), ed essa ci influenza fino al livello in cui aneliamo lo stato spirituale. Essa ci corregge, ci cambia e ci trasforma in esseri spirituali, nel senso che ci dà la sensazione dello spazio al di fuori del corpo. Funziona così.

Domanda: Quali sono i segni del percepire i livelli spirituali?

Risposta: Su ogni livello spirituale percepiamo un mondo completamente nuovo, ma questo non è il mondo che ora si trova dentro e davanti a noi. Esso si rivela ogni volta come un nuovo universo, un nuova sensazione di noi stessi e di chi ci circonda. Rispetto al Creatore vi è una sensazione nuova, in cui noi ci troviamo come l’uva nell’impasto.

Domanda: Che cosa porta le persone al gruppo che studia la Kabbalah?

Risposta: Nel mondo non esiste nulla di casuale. L’uomo giunge al gruppo o incontra la Saggezza della Kabbalah perché ha un potenziale spirituale. Quando questo potenziale consegue un contatto minimo con il campo spirituale generale, esso comincia ad attirarlo a sé e lo direzione verso il centro.

Lungo la strada, esso incontra cariche identiche però le vede sotto forma di persone particolari con cui poter parlare dello stesso argomento, e insieme a loro può scoprire il mondo superiore.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo 13/12/15

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Uomo e donna, l’unione degli opposti

Dr. Michael LaitmanDomanda: Il termine “essere creato” è senza genere (né maschio, né femmina), ma l’essere creato è un uomo o una donna?

Risposta: In realtà l’essere creato è una femmina poiché il Creatore ha creato il desiderio. La forza, la Luce che ha creato questo desiderio, è di sesso maschile.

Il Creatore è la parte maschile e l’essere creato la sua parte femminile. Una parte non può operare senza l’altra. Come risultato esistono il maschio e la femmina. Dopo tutto è impossibile per la luce esistere senza il vaso e per il vaso esistere senza la Luce, o il più senza il meno e il meno senza il più. Pertanto, tutto si basa sull’unione degli opposti, che poi è l’oggetto della creazione.

Inizialmente l’essere creato è composto da una parte maschile che in seguito ha creato la parte femminile, il che significa che la Luce ha creato il desiderio e poi il desiderio cambia se stesso per assomigliare alla Luce. L’essenza dell’uomo e della donna nel nostro mondo è quello di conseguire la propria radice spirituale e di dimorarvi in connessione tra di loro secondo le leggi spirituali. Dopo raggiungono lo stato perfetto ed eterno per il volo spirituale. Questo è il loro scopo in questo mondo.

Domanda: Qual è la differenza fondamentale tra loro?

Risposta: La differenza tra loro è assoluta. Nel nostro mondo, noi non percepiamo quanto siano opposti l’uno dall’altro. In realtà, non vi è nulla di più opposto e contrastante di un uomo e una donna nella loro radice spirituale.

In realtà, è grazie alla differenza sopra la quale loro devono connettersi in un tutt’uno. Non vi è nulla in ognuno di loro che l’altro non completi, poiché spiritualmente possono esistere solo nel completamento reciproco.

Sto parlando dal punto di vista della natura, da una prospettiva kabbalistica. Io non sono interessato al punto di vista femminista. Non si tratta di psicologia, filosofia, di alcune idee rispettabili, indecenti o di punti di vista. Questi sono del tutto irrilevanti e non ha nulla a che fare con il quadro in cui operiamo.

Io conosco la Saggezza della Kabbalah, la quale ci parla dell’essere creato: com’è stato creato, come si è sviluppato, com’è stato diviso in due parti opposte, e in che modo le due parti che derivano da una sola radice si sono prima allontanate l’una dall’altra e poi si sono ricollegate e completate l’una con l’altra. Queste sono le parti maschili e femminili.

Noi siamo in grado di ascrivere molto poco di quello che la Saggezza della Kabbalah ci dice dell’uomo e della donna nel nostro mondo perché siamo molto lontani dal somigliare alle caratteristiche e agli oggetti spirituali. Ciò significa che non siamo né uomini né donne nel senso spirituale, ma qualcosa di mezzo, ambiguo e incompiuti. Dobbiamo attraversare tutto il processo evolutivo, e allora ci renderemo conto di come siamo in grado di accrescerci l’un l’altro e diventare un tutt’uno perfetto. Questo significa diventare simili al Creatore.
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Dalla Lezione di Kabbalah in russo 06/12/15

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Nuova Vita 672 Cosa sono realmente la Torah e le Mitzvot (Precetti, Comandamenti)

Nuova Vita 672 – Cosa sono realmente la Torah e le Mitzvot (Precetti, Comandamenti)
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riassunto:

La gente oggi non comprende e non conosce il vero significato della Torah e delle Mitzvot. La Torah e i comandamenti sono il sistema di leggi del mondo superiore che ci controlla, ed è nostro dovere arrivare a conoscerlo.

Abramo spiegò la Torah e le Mitzvot al popolo di Babilonia; loro raggiunsero l’equivalenza di forma con il sistema operativo superiore della natura e così nacque il Giudaismo. Il sistema superiore include una rete di forze che opera secondo la legge fondamentale della reciprocità, della connessione e complementarietà. La natura dell’uomo è totalmente opposta alla legge della natura; egli vuole allontanarsi dagli altri, screditarli e respingerli.

Abramo parlò della misericordia e dell’amore per gli altri come del mezzo per assomigliare al sistema superiore poiché, alla fine, tutte le parti della realtà devono essere completamente connesse. In seguito, gli studenti di Abramo ricevettero un egoismo addizionale, andarono in Egitto e ricevettero la Torah, il metodo di correzione dell’ego, presso il monte Sinai che simboleggia la montagna di odio tra loro. Secondo questo metodo, dovevano lavorare sulla connessione tra loro, sentire la garanzia reciproca dell’uno verso l’altro e aspettare la forza correttrice, ovvero, la Torah.

La Torah è la Luce che si risveglia in noi quando cerchiamo di avvicinarci gli uni agli altri. Rabash ha spiegato che nell’uomo vi sono 613 desideri egoistici e che c’è una speciale Luce di correzione per ciascuno di essi. La Torah fu scritta nel linguaggio dei rami e ci dice come relazionarci a tutti i desideri ai vari livelli della natura: inanimato, vegetale, animato e parlante.

Egli spiega anche che il quadro di questo mondo che l’uomo vede è l’immagine che i suoi desideri dipingono per lui quando sono riflessi contro la luce bianca, e la Torah, che è la Luce correttrice, permette all’uomo di vedere un nuovo mondo invece dell’oscuro mondo egoistico.

La differenza di percezione è espressa nelle relazioni tra noi ed è descritta nella Torah con termini come: Monte Sinai, il Vitello d’oro, il deserto, ecc. La terra d’Israele è l’atteggiamento corretto, il desiderio di amare e di donare, uno stato simile alla forza superiore.

Osservare le 613 Mitzvot significa correggere i 613 desideri egoistici e ogni uomo è obbligata a farlo. Gli studenti di Abramo scoprirono come relazionarsi ai livelli della natura inanimato, vegetale, animato e parlante e lo insegnarono alle generazioni successive. Usarono il linguaggio dei rami e si comportarono nella corporeità come si comportavano nella spiritualità, dato che la vita corporea è solo un’aggiunta alla spiritualità; non la influenza in nessun modo e certamente non la rimpiazza.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Vita Nuova 672, Cosa sono realmente la Torah e le Mitzvot”, 13/01/16

Costruiamo qui la nostra vita spirituale!

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come organizziamo noi stessi nello stato di Ubar (Fetus) spirituale e il gruppo come un utero, entro il quale questo Ubar si sviluppa?

Risposta: Spetta a noi costruirci dal nulla. Il Creatore mi porta al gruppo e mi dice che qui devo costruire la mia vita spirituale! Ora spetta a me costruire me stesso come un Ubar e fare del gruppo un utero. Questa è l’unica cosa che mi viene data.

Spetta a me costruirmi una società intorno da usare come un utero o un’ incubatrice, nel senso che mi supporterà costantemente e sarà un esempio per me, lo standard del livello superiore, lo stato di perfezione. Io sarò in grado di esistere all’interno di questo ambiente a condizione di aprire sempre una connessione che si diriga sempre più verso il perfetto livello superiore.

Spetta a me costruire tutto questo e da solo. Dopo tutto, io mi trovo nello stato in cui non ho niente. Il Creatore non c’è. C’è solo la sua essenza, una forza che io non conosco. Devo formare tutto questo con le mie mani.

Domanda: Con quali mezzi posso generare un ambiente per me? Solo invocando tutti ad apprezzare la proprietà della dazione?

Risposta: Ci sono molti articoli di Rabash dedicati alla costruzione del gruppo. È necessario solo adempiere le sue istruzioni e costruirlo. Tuttavia, ho bisogno di costruire me stesso in due forme. Costruisco il livello superiore, il gruppo, per me stesso, e costruisco l’Ubar, il livello inferiore, per il gruppo.

L’Ubar è tutti noi insieme. Abbassiamoci e annulliamoci, ognuno di noi in relazione al gruppo, agli amici. L’Ubar è anche la nostra co-creazione comune.
Siamo in grado di connetterci insieme attraverso l’annullamento di noi stessi.

Il gruppo è il livello superiore. È anche la comunanza tra di noi ma già in forma di dazione. Quanto più amiamo il gruppo, elevandolo, percependolo come completo e grande, più lo gonfiamo intorno a noi e possiamo esistervi all’interno.

Sia l’Ubar che l’utero sono costruiti dall’Ohr Makif (Luce Circondante), la Luce che riforma. Tuttavia, per questo è richiesto il nostro lavoro in due forme opposte. A volte diretto verso il basso, verso l’annullamento del sé. In questo modo costruiamo il punto di Malchut. A volte diretto verso l’alto per la costruzione di Keter. Keter che costruiamo è collegato al livello superiore.

Noi, adesso, stiamo riassumendo tutto ciò che per molti anni abbiamo appreso sul gruppo. Abbiamo ripassato questi articoli molte volte, ma notiamo come molti di questi concetti non sono riusciti a penetrare il nostro cuore. Abbiamo sentito costantemente parlare della struttura del gruppo, ma è ancora difficile per noi digerire questi principi.

Quando spieghiamo questo al pubblico generale, dobbiamo capire che essi sono molto lontani da questi concetti. Dopo tutto, noi siamo molto familiari agli stati spirituali. Ci sono numerosi cambiamenti spirituali successi dentro di noi e non abbiamo salito ancora la scala spirituale.

Il periodo di preparazione prima del primo livello spirituale è molto lungo, ma siamo alla fine. Dobbiamo ancora capire che è necessario mettersi in relazione al pubblico esterno con amore e comprensione, dando loro spiegazioni goccia a goccia.
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Dalla 3° parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah 12/02/14, Talmud Eser Sefirot

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La libertà illimitata della Luce di Chassadim

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cosa significa “Bina uscì”? Le Sefirot possono muoversi secondo la loro volontà?

Risposta: Questo si riferisce alla dazione. Io posso dare in tutti i luoghi, senza alcuna limitazione in quanto questa è la forza di Bina, la Luce di Chassadim (Misericordia).

Con Chassadim io posso essere in qualsiasi luogo, senza confini, e dare a chiunque sia adatto alla mia dazione. Con la luce di Chochma ci sono condizioni diverse.

Il feto gode della Luce di Chassadim, in altre parole, gode di essere simile al superiore. Lui non esegue alcuna azione ma è simile a causa della sua devozione e dell’auto annullamento. Vuole essere come la madre, come il Creatore. Il feto non può esprimere se stesso come il Creatore nella dazione pratica ma esprime la sua disponibilità ad essere come Lui passivamente.[127417]

Dalla 2° parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah 13/02/14, Il Libro dello Zohar

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La Mitzva (Comandamento) per l’amore perfetto

Dr. Michael LaitmanDa Lo ZoharIl Secondo Comandamento” articolo 198: “La seconda Mitzva (Precetto, Comandamento) è inscindibilmente connessa alla Mitzva del timore, ed è la Mitzva dell’amore: affinché l’uomo ami il suo Creatore di un amore perfetto. Che cos’è l’amore perfetto? È un grande amore, com’è scritto “Egli cammina davanti al Creatore in completa sincerità e perfezione” (Beresheet, 17:1).

Esiste l’amore condizionato che appare come il risultato di tutta la bontà ricevuta dal Creatore (Introduzione allo Studio delle dieci Sefirot, articoli 66-74), a seguito della quale l’uomo si fonde con il Creatore con tutto il suo cuore e la sua anima. Eppure, anche se egli si fonde con il Creatore in completa perfezione, questo amore è considerato imperfetto.

L’amore perfetto è il più grande, il più inclusivo comandamento superiore di cui i Kabbalisti ci raccontano, che è il requisito più importante per quanto riguarda tutta la creazione che dobbiamo realizzare. Questo è il motivo per cui è chiamata Mitzva.

Nell’amore condizionato, più ricevo e più amo il donatore. Ne risulta che in realtà non amo proprio lui, ma amo la fonte da cui mi arrivano tutti i piaceri. Se questa fonte di piacere si fermasse, perderei la connessione con questa persona o questa forza. Questo si chiama amore condizionato poiché da questo dipende il mio piacere.

Io dipendo da questo amore perché non posso distinguere me stesso dal mio piacere, dalla parte di me che gode. Non divido ancora me stesso in due parti: l’asino che gode e l’essere umano che si differenzia, vede, capisce e sente questo. L’asino e l’essere umano sono ancora connessi. Pertanto, se mi sento bene, amo la fonte del piacere, e se mi sento male, non la amo.

Questo è il modo in cui noi tutti amiamo in questo mondo, a partire dai bambini piccoli che a volte dicono che la mamma è cattiva se non fa quello che piace a loro. Questa è una risposta dell’ego naturale e diretta, ed è naturale per tutti riguardo qualsiasi cosa nella vita. Questo tipo di amore si chiama amore condizionato e quindi è imperfetto. Questo è in accordo al livello del nostro sviluppo e non c’è niente che possiamo fare al riguardo.

Naturalmente, quanto più ci sviluppiamo, più pretendiamo un amore più sublime, non solo alcuni cibi deliziosi, qualche favore o alcuni piccoli piaceri, ma dei sentimenti più sublimi e speciali.

Tuttavia, questo amore dipende ancora dal ricevere piacere. È con tale amore e da questo amore che siamo nati, dal momento che siamo desiderio di ricevere; siamo tutti come delle bestie ed è da qui che dobbiamo cominciare. Questo è il motivo per cui amiamo quello che ci piace, ovvero, la fonte del piacere che percepiamo.

Ciò richiede molto lavoro, un grande sforzo e un dono dall’alto, in modo da cominciare a staccarsi dalla fonte del piacere e a connettersi alla propria essenza interiore. Dobbiamo smettere di dipendere dal ricevere piacere nel nostro asino e dobbiamo preferire la fonte reale del piacere, le Sue qualità, non perché apportano beneficio diretto a me, ma perché sono apprezzate solo per amor loro, per la loro fonte. Sarà un amore non soggetto a quello che io ottengo, ma dipendente solo da quello che io identifico nella mia impressione delle qualità sublimi della sorgente, dalla Sua elevazione speciale paragonata a tutto ciò che posso immaginarmi.
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Dalla preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah 10/02/14

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