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Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.12.2015

Preparazione alle lezione
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Scritti di Rabash, articoli “Gradini della scala”, l’articolo 22 (1991)
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Scritti di Baal HaSulam, “I Cancelli delle Intenzioni”
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Scritti di Baal HaSulam, articolo  “Il dono della Torah
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La rappresentazione universale ed i suoi registi

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se la vita è una rappresentazione, come possiamo vivere senza sapere le regole e l’obiettivo del regista e del drammaturgo?

Risposta: Tutto viene rivelato all’uomo con gradualità. Gli uomini che studiano la Saggezza della Kabbalah conseguono il piano del sistema della provvidenza superiore relativamente a se stessi ed a tutta l’umanità.

Essi scoprono come essere incorporati in esso, come adempiere questo piano, come avere successo personalmente ed in relazione agli altri.

In linea di principio ciascuno di noi è il regista di questa rappresentazione universale. Quando ci uniamo per realizzare il piano della provvidenza, diventiamo un unico regista.
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Dalla lezione quotidiana di Kabbalah 20-09-2015

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Yeshivat Haverim Mondiale – 20.12.2015

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “Gradini della scala”, l’articolo 11 (1991)
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Scritti di Baal HaSulam, “I Cancelli delle Intenzioni”
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”
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Una lotta ideologica

Dr. Michael LaitmanSe guardiamo la narrazione della Torah da una prospettiva storica, ci rivela un’immagine molto interessante.Il campo delle persone sparse nel deserto era di per sé una grande città con diversi milioni di persone. Vi lavoravano artigiani, fabbri e orafi.

Gli uomini avevano piantato davvero le radici visto che il passaggio da un posto all’altro era durato molti anni. Il campo delle persone non si mosse dal suo posto finché non si mosse la nuvola. Solo allora si spostarono di 10-20 km in avanti e si fermavano di nuovo a tempo indeterminato. Pertanto, la Torah descrive allegoricamente una società in movimento in cui gli uomini stabilivano e avanzavano verso un obiettivo.

Tra l’altro, durante il comunismo, vollero creare l’immagine illusoria di un futuro luminoso; era chiaro che gli uomini si stessero muovendo in questo senso. Ma com’era possibile raggiungerlo? Vediamo quindi diverse forze in conflitto. La lotta comunque, non era per il potere ma per l’ideologia: attraverso quali mezzi si può camminare verso la meta nel modo più efficace?

Domanda: Korach non era in lotta per il potere?

Risposta: No, tutto questo parla del popolo santo legato solo alla dazione e all’amore, altrimenti non sarebbe stato scritto nella Torah.

Tutti i personaggi ai quali si riferisce la Torah danno forma al desiderio che anela una sola cosa: essere nello stato di movimento verso la dazione e l’amore, verso la connessione completa e reciproca. Dunque, Korach sosteneva francamente che fosse possibile saltare oltre il livello successivo e aderire al Creatore più rapidamente con una perdita e con degli investimenti minimi.

Tutto ciò che accadde in quei quarant’anni, avvenne per il desiderio di fare il bene, per aumentare l’amore. Alla fine, però, tutti gli sforzi furono diretti contro Mosè, indipendentemente dal fatto che volessero aiutarlo o meno. Ma non fu una lotta di potere come siamo abituati nella nostra vita, e quindi percepiamo la storia in questo modo.

La Torah descrive tutto solo con il linguaggio fisico, ma è necessario capire che gli uomini che si muovono attraverso il Sinai significa che stavano scoprendo il Creatore e stavano cominciando a ricevere la Luce Superiore della correzione, l’Ohr Makif (Luce Circostante); loro non si riferivano più all’egoismo perché ne erano al di sopra, come su un hovercraft, per cui i loro calcoli non erano affatto egoistici.

Cosa significa che “la terra li inghiottì”, “furono bruciati” e tutto il resto? Queste furono le operazioni effettuate sull’egoismo che si era rivelato improvvisamente in loro e che aveva bisogno di correzione. “Coperto dalla terra” è già la sua correzione.

Pertanto, la morte, la lebbra e altre cose del genere non erano vari tipi di processi fisici ma il lavoro sull’ego. Cominciamo a lavorare con le nuove condizioni esterne quando si rivelano. Non può essere altrimenti.

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Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 27/05/2015

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 19.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Baal HaSulam, articoli “Shamati“, articolo 36 “Quali sono i tre corpi in un uomo”
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Scritti di Rabash, articoli “Dargot Hasulam”, articolo 128 
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Scritti di Rabash, articoli “gradini della scala”, l’articolo 31 (1986)
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Il Libro dello Zohar. Estratti su “Zivug
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Lezione pomeridiana:

Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 25 (1927)
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Lezione con Rav sicha-al-horaa-ba-Kampus
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Scritti di Baal HaSulam, articoli “Shamati”, articolo 50 “Due Stati”
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L’ampio spazio aperto ove esiste l’anima

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cosa significa trasferire i vestiti di padre in figlio?

Risposta: Vestire (Levush) si riferisce alla correzione del corpo, e il corpo è l’egoismo.

Gli animali non hanno bisogno di correzione e sono chiamati angeli, il che significa che sono stati creati al solo scopo di compiere la loro missione. L’uomo è diverso dagli animali e non può vivere senza vestiti.

I vestiti del grande sacerdote includono la cintura, la camicia, i pantaloni, il cappello, l’abito, il gilet, la corazza ed il copricapo. Il resto indossava abiti simili ma meno decorati.

L’uomo viveva in una tenda fatta di pelli di animali. La tenda è l’ambiente migliore per l’uomo. Adiacente alla tenda c’era una sezione del cortile che era stata misurata fuori da una certa fascia, recintata dal cortile.

I cortili erano connessi a formare una città e la città era circondata dalle mura. Venivano misurati settanta cubiti dalle mura, la zona che circondava la città, e poi erano misurati altri 2.000 cubiti. Tutto questo simboleggia gli ampi spazi aperti ove esiste l’anima.

La stessa cosa la vediamo anche per quanto riguarda i vestiti del corpo. Vediamo quanti capi possono esserci sopra la nostra anima, che è parallela al nostro modo di vestire e gestire la nostra vita in questo mondo. Anche se non abbiamo niente, esistiamo istintivamente in questo spazio complesso.

Abbiamo bisogno di questo spazio poiché lo spazio interno dell’uomo richiede che tutto sia organizzato appositamente in questo modo: una casa, un giardino o un cortile che circondi la casa, una strada, un quartiere, una città, ecc. L’uomo ha bisogno di tutto, e anche se costruisse qualcosa di totalmente diverso da questi contesti, apporterebbe le modifiche in un secondo momento.

Questo riflette la necessità interiore dell’anima di organizzare il mondo materiale secondo lo stesso sistema.

Domanda: Che cosa significa tutto questo per il mio modo di ottenere la caratteristica della dazione?

Risposta: Io avanzo grazie al fatto di organizzare i miei desideri correttamente (internamente, esteriormente, e più esteriormente), e che li correggo secondo queste misurazioni (requisiti).

Domanda: Cos’è più facile da correggere, i vestiti che sono più vicini al corpo (i desideri interiori) o quelli che ne sono più lontani (i desideri esteriori)?

Risposta: Sia questi desideri che gli altri vengono corretti contemporaneamente, perché più si esce da se stessi, più si deve penetrare profondamente in se stesso. Nel nostro mondo avviene anche la stessa cosa, più l’uomo è interiore, più deve vedere e uscire da se stesso, nel senso che deve pensare sempre di più al mondo.

È impossibile solo scavare dentro se stessi e dimenticare completamente l’ambiente. Al contrario, se tu desideri uscire nel mondo, allo stesso modo devi innalzare te stesso.

Domanda: Che cosa significa trasferire i tuoi vestiti?

Risposta: I vestiti simboleggiano la correzione dell’anima, e così il padre passa le sue correzioni al figlio, dal momento che il figlio è il suo seguito, il livello successivo. Nel mondo corporeo pertanto, è consuetudine passare i vestiti di padre in figlio.

L’unica limitazione sono le scarpe, perché le scarpe sono l’ultimo livello, la partizione tra il cielo e la terra.
[170.751]

Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 29/06/2015

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “Gradini della scala”, l’articolo 15 (1987)
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”
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Preparazione alla lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 16 (1925)
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È possibile per il corpo avere vita eterna?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Il corpo fisico dell’uomo è parte della creazione. Se egli impara a vivere in accordo alle Mitzvot (Precetti), il suo corpo diventerà immortale?

Risposta: Il corpo fisico non ha alcun collegamento alle Mitzvot. L’osservanza delle Mitzvot è una correzione dell’ego verso le caratteristiche di dazione e amore per gli altri. È proprio questa la caratteristica chiamata l’Adam (Uomo) corretto.

Ci viene comandato di cambiare gradualmente, di volta in volta, ognuno dei 613 desideri dall’uso egoistico a quello altruistico e, in questo modo, attraverso queste caratteristiche corrette, sentire sempre più il mondo superiore con maggiore chiarezza.

Domanda: Che cos’è il corpo nella Kabbalah?

Risposta: Il corpo è un insieme di desideri. Ora abbiamo 613 desideri egoistici, il che significa un corpo egoistico e, quando correggiamo l’ego, acquisiamo un altro corpo sacro, ovvero, il desiderio di dazione e di amore.
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Dalla Lezione di Kabbalah in russo 11.10.2015

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “Gradini della scala”, l’articolo 3 (1991)
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario Sulam”, voce 88
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Scritti di Baal HaSulam, articolo “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”, titolo “psicologia materialistica”
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