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Lezione quotidiana di Kabbalah – 24.12.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “gradini della scala”, articolo “Chi è testimone di una Persona” (1985)
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Scritti di Baal HaSulam, “Il cancello delle Intenzioni”
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Scritti di Baal HaSulam, articoli “Il dono della Torah
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Il serpente di ottone: simbolo di idolatria

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Numeri, 21: 7-9): “E il popolo venne a Mosè e disse: ‘Abbiamo peccato perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti’.

E Mosè pregò per il popolo.

E il Signore disse a Mosè: ‘Fatti un serpente ardente e mettilo su un’asta; e avverrà, che chiunque sarà morso, quando lo vedrà, vivrà’.

Mosè allora fece un serpente di ottone e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di ottone, viveva”.

Il serpente di ottone è il simbolo di ciò che è raffigurato all’uomo dal suo idolo egoista. La Torah sembra dirci di renderci conto “guarda, è semplicemente fatto in ottone, perché ti inchini a lui?”. Perciò, se tu adesso “vedi il serpente”, significa che lo senti dentro di te a quel livello, ti guarisce.

Dalla sua altezza, dall’altezza di Bina, Mosè fa un serpente nel livello della natura inanimata in quanto realmente è così, e non come viene raffigurato all’uomo. Noi pensiamo che questo serpente rappresenti l’infinito piacere che si può sentire sulla terra, nel nostro mondo e nel mondo spirituale, ovunque. Questo significa che, al posto del Creatore, vediamo un serpente.

Il serpente di Mosè sembra dire che l’ego è solo un idolo. E così, chiunque lo vede in quanto natura inanimata che si trova su un palo, guarisce immediatamente, dal momento che si rende conto che non vi è alcuna ragione di pregare un idolo.

Domanda: Cosa significa “mettilo su un’asta”?

Risposta: Significa che anche in forma di natura inanimata, il serpente è sostenuto solo grazie al palo che simboleggia la fede. Il serpente è fondamentalmente la forza di movimento dell’uomo. Avanziamo con essa poiché, se l’ego sparisse, rimarremmo al livello zero.

Commento: Ma fino ad ora Mosè è andato avanti con un bastone, senza il serpente …

Risposta: È così perché il bastone al livello di Mosè è Bina. Se il serpente si siede sopra Bina, vediamo che si trasforma in un pezzo di ottone con cui l’uomo può fare un idolo, ovvero, il nulla! In altre parole, se guardiamo al nostro ego attraverso il punto nel cuore, cominciamo a renderci conto che non vale la pena spendere tutta la nostra vita per questo.

Si possono scrivere romanzi interi riguardo al serpente, poiché è il nostro sofisticato ego, una bestia astuta vicina all’uomo. In tutti i racconti popolari appare sempre come il male, una figura astuta e causa di allarme. L’uomo ha una paura istintiva dei serpenti e, nello stesso modo, non ha paura di nulla che nasca dalle radici spirituali dell’ego.

Possiamo usare l’ego in due modi: da un lato, il veleno del serpente è un medicinale da cui dipende la salute dell’uomo e dall’altra parte è la morte. Non tutti i veleni sono una medicina.

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Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 01.07.2015

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