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Lezione quotidiana di Kabbalah – 30.11.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash,  “I Gradini della scala”, articolo “Quali sono i poteri che sono necessari per il lavoro” (1989)
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario del Sulam”, voce 57
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Lezione sul tema “Estratti selezionati di Hannukah”
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I tre livelli di unità: il Sacerdote, il Levita, Israele

Dr.Michael LaitmanDalla Torah (Numeri 18: 1- 3): “Il Signore disse ad Aronne: ‘Tu, i tuoi figli e la casa di tuo padre, non dovete permettere l’iniquità associata al Santuario, e tu e i tuoi figli con te, non dovete permettere l’iniquità associata al tuo kehunah.

Anche i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, avvicinali a te, e loro dovranno unirsi a voi e sceglierete un ministro per voi, e tu e i tuoi figli con te, davanti alla Tenda della Testimonianza.

Essi dovranno avere cura di quanto è affidato a te e provvedere alla custodia di tutta la tenda, e non devono avvicinarsi ai vasi sacri o all’altare, in modo che né loro né tu morirete’”.

Domanda: Che cosa significa che Aronne e i suoi figli non devono avvicinarsi ai vasi sacri?

Risposta: Significa che quando scopri che le fonti della Luce Superiore sono troppo grandi, puoi riceverle per te stesso e non con l’intenzione al fine di dare il tutto alla società, e quindi devi essere molto attento!

Domanda: Tuttavia, gli altri parenti e tutta la tribù di Levi a questo punto si uniscono a loro.

Risposta: Non stiamo parlando di un’anima individuale ma dell’insieme generale delle anime. Nel mondo spirituale non esiste il concetto di “da solo” come nel nostro mondo. Le persone che si riuniscono in un tutt’uno ed escono come uno, sono una forza con una certa forza nella spiritualità.

Allo stesso tempo, i Leviti si distinguono dalla massa generale nell’essere abili a connettersi tra loro più fortemente rispetto agli altri; i sacerdoti possono connettersi in misura ancora più grande.

Ci sono tre livelli a seconda dell’intensità della connessione: sacerdote, levita e Israele, e di conseguenza ogni persona raggiunge uno dei tre livelli di conseguenza.

Domanda: Ogni persona o ogni ebreo?

Risposta: In primo luogo, è solo per coloro che partecipano all’ascesa spirituale. Essi sono chiamati ebrei, derivante dalla parola ebraica “Yichud“, unità e connessione.

In seguito non ci sono limitazioni, dal momento che tutti sono usciti dalla Babilonia e, di conseguenza, non vi è alcuna differenza tra un ebreo e un non ebreo, e domani possono scambiarsi il posto. Tutto dipende solo dalla persona.

Rabbi Akiva, che non era ebreo di origine, è diventato il più grande maestro della nazione israeliana. Tutta la Torah e tutto ciò che conosciamo oggi, sia per quanto riguarda il mondo corporeo che per il mondo spirituale, è giunto attraverso lui.

Domanda: Possiamo dire che tutti alla fine diventeranno sacerdoti?

Risposta: Sì, è scritto “E voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”. Questo non si riferisce soltanto alla nazione di Israele, ma a tutti coloro che raggiungono questo livello. Ognuno deve raggiungere il più alto livello e fondersi in un tutt’uno.
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Dalla trasmissione di Kab TV “I segreti del Libro Eterno” 03/06/2015

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 29.11.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “I Gradini della scala”, articolo 9 (1986)
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Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione al Commentario del Sulam”, voce 56
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Lezione sul tema “Estratti selezionati di Hannuka”
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Il Bastone guida

Dr Michael LaitmanDalla Torah (Numeri, 17:16-18): “Il Signore parlò a Mosè dicendo:

‘Parla ai figli d’Israele e prendi da loro una verga per ogni casa paterna da tutti i capi in base alle loro case paterne; [un totale di] dodici verghe e scrivi il nome di ogni uomo sul suo bastone.

Scrivi il nome di Aronne sulla verga di Levi, perché c’è [solo] una verga per il capo della loro casa paterna’”.

Ciascuno dei principi delle dodici tribù ebbe la sua verga.

La verga è un bastone guida, ovvero, l’idea che guida l’uomo e che lo lega alla meta. Tutte le tribù avevano una sola meta ma con percorsi differenti. Il fine ultimo è la connessione completa al Creatore, quando il Faraone e tutte le tribù si connettono al Creatore.

Ogni tribù ha la propria verga, cioè la propria chiara direzione, il suo ruolo da svolgere. Una tribù è qualcosa di molto rigorosamente delimitato, al punto che il matrimonio tra tribù differenti fosse stato vietato. Non c’era mescolamento.

Solo più tardi, quando gli Ebrei furono nella Terra d’Israele e caddero dalla loro elevatezza spirituale, tali matrimoni furono permessi, poiché solo quando si è completamente integrati e assimilati agli altri popoli del mondo può cominciare la correzione completa.

Fino ad allora i matrimoni misti furono vietati perché ogni desiderio aveva il suo ruolo unico e predeterminato: era la parte maschile o la parte femminile di quel desiderio.

E i matrimoni in quel periodo erano stabiliti dai capi delle tribù e chiaramente erano in linea con l’evoluzione generale della correzione. Chiamavano il capo famiglia e lo informavano: “Tuo figlio dovrebbe sposare la figlia di una certa famiglia di questa tribù”.

Ecco come si decideva sul piano spirituale, facendo riferimento al progresso spirituale, perché a quei tempi alla gente era chiaro il motivo per cui viveva.

Domanda: Cosa significa: “E scrivi il nome di ogni uomo sul suo bastone?”.

Risposta: Scrivendo i loro nomi sul bastone, i capi tribù dichiararono: Io esisto solo per avanzare verso l’unione con il Creatore. “Io” è un gruppo di persone che si uniscono in forma di tribù.

In altre parole, attraverso tale azione i capi tribù dichiarano l’unità tra loro e il loro progresso verso la meta. Allo scopo di verificare e chiarire ancora questo obiettivo e per determinare la fase successiva, danno i loro bastoni ad Aronne, cioè si assoggettano alla decisione superiore.

Ora devono riaffermare che Aronne è il loro capo, che la tribù di Levi è il loro capo che decide tutto e guida tutti. Così, avendo passato i loro bastoni, si consegnano alla giustizia superiore.

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Da KabTV “I segreti del Libro Eterno” 27/5/2015

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“Non fidarti di te stesso sino a quando non sarai morto”

Dr. Michael LaitmanTutto quello che è successo a Korach e a ì suoi compagni doveva succedere perché i figli di Israele avevano fatto alcuni passi spirituali, avevano raggiunto lo stato chiamato “Korach” e dovevano continuare il loro avanzamento.

Si tratta del momento in cui avvenne la ribellione di Korach dopo che costui ed i sui compagni furono “inghiottiti” dalla terra (ovvero, erano stati identificati nuovi desideri egoistici).

Questi appaiono all’improvviso quando l’anima raggiunge lo stato in cui è impossibile credere che qualunque desiderio egoistico possa essere presente.

È stupefacente come le cose accadano in natura: l’uomo sembra assolutamente puro, tuttavia è sufficiente aggiungere dieci grammi di egoismo alla sua anima e tutto viene contaminato. Questa situazione si ripresenta ad ogni livello. È detto: “Non fidarti di te stesso sino a che non sei morto” ovvero, sino a quando il tuo egoismo scomparirà.

Tutto quello che è descritto nella Torah deve essere inteso come azioni interiori dell’essere umano che devono essere identificate, valutate correttamente, bisogna lavorarci e come risultato dobbiamo innalzarci al livello della dazione e dell’amore per quel che ci circonda e verso il Creatore.

Domanda: È possibile saltare alcuni gradini spirituali?

Risposta: No, è impossibile! Facendo questo derubiamo noi stessi. L’uomo deve esplorare la propria anima lentamente e con attenzione per calcolare quanto è possibile ricevere per diventare simile al Creatore. Di questo parla il capitolo “Korach”.

[169235]

Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 03.06.2015

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Estratti selezionati di Hanukkah
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I Livelli del lavoro Spirituale

Dr Michael LaitmanDalla Torah (Numeri, 18:25-29): “Il Signore parlò a Mosè dicendo: “Parla ai Leviti e dì loro ‘Quando prendete la decima dai figli d’Israele che Io vi ho dato da loro come retaggio, preleverete da questa un tributo per il Signore, una decima della decima.

Il vostro tributo sarà considerato per voi come il grano dell’aia e il vino del tino. Così, anche voi preleverete un tributo per il Signore da tutte le decime che prendete dai figli d’Israele, e darete questo tributo del Signore ad Aronne il sacerdote. Da tutto ciò che vi verrà dato, preleverete solo il tributo del Signore, che è la parte migliore, quella parte che deve essere consacrata’”.

La parte sacra dell’offerta al Signore è una o due centesime parti della decima totale.

Il tema della decima è affrontato in molti trattati del Talmud perché è il calcolo che una persona deve fare dei propri desideri confrontandoli con le caratteristiche di dazione del Creatore.

Pertanto, mentre correggiamo i nostri desideri, dobbiamo classificarli e suddividerli in livelli tali da poterci lavorare: donare per amore della dazione, rifiutare e passare agli altri tutto ciò che abbiamo.

Ci sono livelli in cui ancora riceviamo, ma è fatto come se donassimo. Per esempio, quando la vita è dedicata alla qualità di dazione, anche se si continua a ricevere per sostenere la propria esistenza, non è considerato ricevere. Ci sono molte sfumature su questo argomento.

La Torah parla della correzione ai livelli inanimato, vegetale, animale e parlante. In questo mondo, la correzione ai primi tre livelli avviene quando le persone si occupano di piante e animali. Nel mondo spirituale, tutti e tre i livelli sono dentro ognuno di noi in modo separato e in tutti noi insieme, nell’anima comune.

Il quarto livello è il livello di “uomo” (Adam), il livello parlante. Questo stato comprende già nozioni come schiavi, stranieri, popolo d’Israele, Leviti e Cohen con le varie interazioni tra loro.
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Dalla trasmissione di Kab TV “I Segreti del Libro Eterno” 03/06/2015

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Un posto per il Sacerdote

Nessuna conoscenza, nessuna fede

Dr. Michael LaitmanDomanda: Io non posso andare al di sopra della ragione. I dubbi e i pensieri “mi trapassano” il cervello…Alla fine trovo le risposte alle mie domande ma non so se sono corrette.

La mia domanda è: quali sono i casi in cui dovrei andare al di sopra della ragione? Mai nella mia vita vorrei non fidarmi di te, caro maestro, proprio così, in disaccordo ed estremamente interrogativo. E lì dove io non capisco, come per il Talmud Eser Sefirot, mi fiderò semplicemente delle tue parole, perché quando si tratta di cose che non comprendo è comunque come dici tu. È questa la fede al di sopra della ragione?

Risposta: No, perché quando non c’è conoscenza non c’è fede che possa essere costruita “al di sopra della ragione”.
[169193]

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Lezione sul tema “Conversazione con il gruppo di Mosca”
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