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Lezione quotidiana di Kabbalah – 31.10.2015

Preparazione alla lezione
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Scritti di Rabash, articoli “Dargot Hasulam“, articolo 17
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Scritti di Rabash, articoli “gradini della scala”, l’articolo 15 (1985)
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Korah-Il desiderio di avanzare

Dr Michael LaitmanTorah, Numeri 16:8 – 16:10: Mosè disse a Korah “Ascoltate, o figli di Levi. Vi sembra poco che il Dio di Israele vi abbia distinti dal resto del popolo di Israele per farvi accostare a sé, perché prestiate il servizio nel Mishkan (tabernacolo) del Signore e perché stiate davanti alla congregazione per servirla? Egli ha avvicinato a sé te e con te tutti i tuoi fratelli, i figli di Levi, ed ora pretendete anche il kehunah (sacerdozio)?

Il problema è che noi percepiamo la Torah come un romanzo affascinante, mentre essa si riferisce ad un solo individuo e ci dice cosa accade dentro di lui, allorché egli si accinge a determinare chi sono Mosè, Aronne, Korah e le altre persone dentro di lui.

Egli deve chiarire a quali desideri ed a quali attributi queste persone corrispondono dentro di lui, perché sono così diverse tra loro, cosa esattamente viene rivelato in questo contrasto ed in quale modo Korah è migliore o peggiore di Mosè.

La Torah spiega che tutti dobbiamo attraversare questi stati, così io voglio rivelarli dentro di me. Supponiamo che io mi trovi in uno stato nel quale mi rivolgo al Mosè dentro di me: “Io posso guidare e condurre le persone meglio di te. Va bene, siamo d’accordo. Per favore vieni e porta il braciere con l’incenso che brucia”. Ma perché dovrei ascoltarlo? Dopotutto io dico che conosco meglio la situazione ma per qualche ragione io cedo all’attributo di Mosè. Questo pone molti interrogativi, dato che il mondo interiore di una persona è in uno stato di totale confusione.

Da una parte è come se io obiettassi a Mosè e dall’altra io mi arrendo a lui, per qualche motivo, quando ascolto ciò che egli mi dice.

Se ci addentriamo in questo argomento, risulta chiaro che la Torah parla solo dell’appagamento di un determinato stato e non del completo raggiungimento del livello di Mosè, dato che è un livello di Bina assoluto, di connessione completa col Creatore. Questo è il motivo, certamente, per cui Korah non ha alcuna pretesa di raggiungere questo livello.

Il punto è che che se io mi trovo al livello di Bina, mi potrei distaccare da Malchut ed allontanarmi dalle persone. Quindi Korah aveva ragione, in un certo senso. Vedo tutti gli altri desideri non egoistici, che sono già corretti, e capisco che qui non vi è connessione tra Bina e Malchut. Anche se Mosè può essere al comando, qualcosa che è in suo potere, nei suoi attributi, non funziona col mio ego.

La Torah ci dice che noi non abbiamo attributi negativi. Non è malvagità ma semplicemente l’attributo di Korah che aspira ad avanzare quanto più possibile. L’intera Torah tratta solo di come dare di più, donare, ascendere, immaginare tutto in adesione col Creatore e velocizzare questo percorso.

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Da “I Segreti del Libro Eterno”  di Kab TV del 20-5-15

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