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Un contrasto drammatico

Dr. Michael LaitmanLa Parshat Shalach dice che quando le spie raggiunsero la Terra di Israele, videro quanto fosse meravigliosa. Tuttavia, allo stesso tempo, compresero che fosse impossibile entrarvi a causa dei terribili giganti che ci vivevano e, quando il popolo ne fu informato, cominciò a provare risentimento.

Di solito, quando comincio ad essere risentito? Quando mi dicono: “Devi fare questo”.

Ovvero, se sto andando verso il livello successivo da raggiungere, non posso sfuggirlo perché le circostanze mi spingono. Tuttavia, sento di non avere più alcuna forza. Questo drammatico contrasto per cui devo fare qualcosa ma non ne ho le forze, genera in me del risentimento.

Anche se la Terra di Israele è così attraente e vi scorre latte e miele, io non riesco ancora ad entrarci. Tutto quello che mi resta è solo essere invidioso da lontano e rinunciare. Com’è detto che l’uomo non desidera la figlia del re perché, anche solo sognarla, porta sofferenza.

Quindi, io non soffro. So che lei non è per me, è un sogno che non diverrà realtà. In questo modo, la rimuovo automaticamente dai miei desideri e vivo in pace, godendo di ciò che posso raggiungere.

A questo punto, il problema è che mi viene chiesto di conquistare la figlia del re: “Tu devi”, e io non vedo alcuna possibilità di farcela. Ma le circostanze mi forzano: “Non ha importanza, resisti, sali. Scalerai questa montagna e farai tutto”.

Ma lì ci sono giganti enormi e io devo combattere contro di loro? Devo superare ostacoli come fiumi con forti correnti e alte montagne? Non sono pronto! Così, sono risentito e borbotto.

Il risentimento appare a seconda di quanto posso comprendere, al momento, le possibilità che ho di fronte, e gli ostacoli che mi vengono posti davanti. Anche se in seguito posso aspettarmi una ricompensa, fiumi di latte e miele, questo non è per me. Lasciatemi vivere in pace. Ho vissuto per quarant’anni nel deserto e potrei viverci per altri quarant’anni, non è poi così male. In sostanza, l’essere umano è costruito in questo modo.

Il problema è che tengo conto delle mie caratteristiche e possibilità attuali. Tuttavia, il Creatore dice: “Io ti metterò in circostanze tali che non avrai scelta e ti rivolgerai a Me. Allora io ti aiuterò, ti sosterrò e tu salirai fino a questo livello”.

Però, nel frattempo, la gente è risentita: “Sceglieremo altri capi che ci riporteranno in Egitto”. Questo perché è impossibile rimanere in mezzo al deserto, bisogna andare avanti o indietro. Così, è preferibile tornare indietro, cosa c’era lì di male?

All’uomo nella situazione attuale, sembra sempre questo: “Come odio lo stato in cui mi trovo adesso, me ne vado”. Quello da cui fugge gli sembra positivo, così torna indietro.

Tutto questo è del tutto naturale, eccetto per una cosa: chiedere, domandare la forza per padroneggiare il livello successivo. Solo allora la persona ottiene le forze. Fino a quel momento si dimentica sempre che è possibile ricevere dal Creatore le forze che gli mancano, con l’aiuto delle domande e delle richieste.

Domanda: Com’è possibile spiegare questa colossale dimenticanza, il costante alternarsi in noi della sensazione del Creatore e della discesa, di nuovo la sensazione e la discesa, e che è così fino a quando il Creatore viene cancellato completamente dai nostri ricordi e pensieri?

Risposta: Il fatto è che l’uomo è sempre nuovo, in lui non viene immagazzinata la memoria. Tutto scompare come se non ne avesse mai fatto esperienza e non avesse vissuto simili circostanze. Dopo tutto, quello che si trovava nello stadio precedente viene perso, come in un razzo. Lo stadio precedente si stacca e tutto viene cancellato completamente. Non viene lasciato nulla perché, per il nuovo livello, tutte le dieci Sefirot sono nuove.
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Dalla trasmissione di Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 06.05.2015

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