Ai confini della Terra Promessa

Dr. Michael LaitmanLa Parshat Shelach parla di quello che accade all’uomo prima del suo ingresso nella Terra d’Israele, ovvero, prima della sua ascesa al successivo livello spirituale. A questo punto ci viene dato chiaramente l’esempio di quanto sia necessario proseguire con la fede al di sopra della ragione.

Il livello spirituale successivo che si rivela davanti all’uomo, è un mondo meraviglioso in una terra dove scorre latte e miele, nella quale è impossibile entrare.

C’è stato un tempo in cui gli abitanti dell’Unione Sovietica sognavano sul comunismo “Questo ci darà una buona vita! Saremo in grado di soddisfare tutti i nostri desideri e necessità, darà sfogo a tutte le nostre speranze, sogni e desideri!”. Tuttavia, hanno perso immediatamente l’interesse quando hanno capito che, con questo, sarebbe giunta l’uguaglianza, la preoccupazione per gli altri, la necessità di lavorare per tutti e di sentirsi felici per questo. È questa la felicità comunista? Riprendetevela!

Quando si parla di una terra nella quale scorre latte e miele, è quindi necessario comprendere che non si parla del latte e del miele di oggi, ma di valori completamente diversi per i quali devo creare un desiderio e una bramosia dentro di me.

Devono diventare particolarmente importanti per me, e allora entrerò veramente nello stato che mi soddisferà come il latte e il miele.

Questi valori mi sembrano adesso davvero terribili: lavorare per gli altri, essere preoccupato degli altri, pensare a loro ed essere preoccupato per tutti quanti. Dovrei riempire la mia vita con questo?

Oggi questo mi sembra l’inferno! Quindi, ho bisogno di cambiare me stesso in modo che i nuovi valori mi sembreranno il Giardino dell’Eden, e allora questa terra diventerà per me la Terra Promessa.

Domanda: Perché le persone sono contrarie a questo? Cosa c’è di male nel vivere per gli altri, pensare a loro e ad amarli?

Risposta: Non c’è niente di male in questo. In teoria, è fondamentalmente un sistema meraviglioso, uno stato meraviglioso, ma quando si tratta di metterlo in pratica, come è successo nel regime sovietico, nei Kibbutzim e in altre comunità simili, nulla è diventato concreto poiché il nostro ego è contrario a questo.

Non si può nemmeno pensare di lavorare per il bene degli altri. Per noi esiste solo la percezione di soddisfarci, e se pensiamo agli altri è solo riguardo al modo in cui possiamo soddisfarci attraverso loro.

Nel momento in cui l’uomo comincia a lavorare su questo, termina immediatamente l’aspetto romantico. La rivoluzione divora i suoi figli.
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Dalla trasmissione di Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 29.04.2015

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