Che cosa è possibile chiedere al Misericordioso e Benevolo?

Dr Michael LaitmanDomanda: Raggiungere la preghiera è il lavoro individuale dell’uomo o è il lavoro di tutto il gruppo?

Risposta: Naturalmente è un lavoro comune di tutti noi. Da dove posso ottenere la forza per questo? Se non mi identificassi con il dolore della comunità, non sarei in grado di raggiungere la preghiera.

Altrimenti griderei per me stesso e per questo non riceverei una risposta dall’Alto. Devo trasmettere all’Elyon (Superiore) la richiesta degli altri, la preghiera dei tanti. Si chiama così perché grido per i tanti, e non perché gridano molte persone.

I “tanti” sono i miei desideri raffigurati a me come estranei. Grido perché voglio avvicinarmi a loro, sentirli come sento me stesso, raggiungere l’amore per gli altri come per me stesso, e connettere.

Non grido per il fatto che loro stanno male e il Creatore deve aiutarli, anche se anche questa è una preghiera, com’è detto “Colui che prega per il suo amico verrà ricompensato prima” (Baba Kama 90b). La cosa principale è che, quando li vedo come parti di me e mi connetto a loro, a quel livello sono connesso al Creatore.

Dopo tutto, se chiedo al Creatore di essere misericordioso verso di loro e di risolvere i loro problemi allora, in questo modo, io Lo colpevolizzo del fatto di stare abusando di loro e penso che Lui sia crudele e Gli chiedo di fare qualcosa di buono per loro. Ma non posso rivolgermi al Creatore in quel modo e non avrò l’equivalenza della forma con Lui se non decido che è misericordioso e benevolo.

Quindi, la vera preghiera non è la richiesta che dovrebbe essere fatto qualcosa di buono per gli altri. Come posso chiedere al Creatore di fare qualcosa di buono se Egli è anche Buono e Benefattore? Io Gli chiedo di fare una correzione tale in noi da essere tutti aderiti a Lui. Questa è la preghiera completa, non c’è null’altro da chiedere.

Se vedo qualcosa di cattivo, è perché esiste un divario; si sono rivelate le forze della Shevira (Rottura). E la Shevira si trova dentro di me, quindi vedo la realtà come brutta. Così, chiedo che tutti siano in grado di aderire al Creatore e di darGli piacere. Dopo tutto, siamo così spregevoli che non siamo disposti ad accettarLo per com’è veramente: Buono e Benefattore.

Questo vuol dire che non chiediamo a Lui di farci del bene perché, in ogni caso, ci troviamo nella situazione ottimale per noi. Noi chiediamo la correzione della nostra visione e sensazione distorte, così non incolperemo il Creatore come i bambini che urlano “Mamma cattiva!”.

Domanda: Ma cosa si deve fare con l’inclinazione al male che proclama continuamente che tutto è cattivo?

Risposta: L’uomo deve cercare di superare la sua inclinazione al male, e non annientarla. Abbiamo bisogno di salire su di essa ed esserle superiori perché i desideri di dazione devono essere al di sopra dei desideri di ricezione. È vietato anche spegnere i desideri di ricevere; perché altrimenti non possono esistere i desideri di dazione.

Senza Yetzer HaRa (Inclinazione al male), cosa ci rimane? Yetzer HaTov (Buona inclinazione) non può esistere in noi, perché questo è il Creatore, il desiderio di dare. Non posso essere Yetzer HaTov, Yetzer HaTov può esistere dentro di me solo nella misura in cui esso cavalca il Yetzer HaRa.

Il Yetzer HaRa mi assicura il distacco dal Creatore, l’indipendenza. E il Yetzer HaTov che lo controlla mi dà la forma del Creatore. Tuttavia, posso solo chiedere a Yetzer HaTov di dominare Yetzer HaRa dentro di me. Solo la Luce Superiore può portare fuori questo; io stesso non sono in grado di farlo. Questo non è in mio potere.

Posso solo chiarire che è questo ciò che mi è richiesto. Ottengo tale possibilità a seguito della Shevira, la quale costruisce la connessione tra il desiderio di ricevere e il desiderio di dare. Così ho la possibilità di chiarire, analizzare e distinguere tra una e l’altra. La Luce Superiore comincia ad illuminare questi concetti per me e vedo cos’è il bene e cos’è il male.
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Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah 06/03/2014

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