Il povero ricco e il miliardario povero

Dr. Michael LaitmanDomanda: Ho sempre sentito dire che il Creatore è buono e fa il bene, ma intanto io non lo sento. Come posso, quindi, essere felice?

Risposta: Siamo abituati ad essere felici quando sentiamo di aver acquisito qualcosa. Se l’ego guadagna in ogni momento, se sente la comodità, la bontà, il caldo e una sensazione piacevole per me, sul mio conto arrivano i soldi “un centesimo e un altro centesimo si accumulano in una grande somma” (Baba Batra 9b), ed io gioisco. Grazie a Dio va tutto bene, presto mi prenderò una vacanza, viaggerò su un transatlantico di lusso, durante lo Shabbat gioca la mia squadra di calcio preferita; nella vita c’è qualcosa di cui godere!

Questo è ciò che chiamiamo “piacere”, ma questa è gioia adesso o nel futuro all’interno del desiderio di ricevere. Noi viviamo così. Sono pronto a morire se non percepisco la gioia nel presente o nel futuro. L’uomo non è in grado di esistere senza gioia, se non ora, almeno nella speranza della gioia per il futuro. In caso contrario “Per me è meglio morire che vivere” (Giona 4: 3).

La domanda che si pone adesso è: come possiamo essere felici nella situazione in cui vogliamo veramente la rivelazione spirituale ma non ce l’abbiamo? Se al momento non ce l’abbiamo, allora tutto dipende dalla speranza per il futuro; io sono fiducioso che alla fine l’avrò? È chiaro che nel presente non ho niente! “Un giudice ha solo quello che vedono i suoi occhi” (Sinedrio 6b), e vedo di non aver ancora scoperto il mondo spirituale, non lo capisco e non lo sento.

Ma sono sicuro che lo scoprirò? Se mi trovo in un gruppo e il gruppo mi irradia la fiducia che stiamo andando verso la rivelazione e che arriveremo, allora sarò felice! Gli amici mi danno la fiducia che ce la faremo. Senza questo, non voglio avere successo nel futuro; anzi, mi limiterò a dormire tutto il giorno così non soffrirò, perché al momento non ho gioia e non l’aspetto neanche in futuro. È impossibile morire, e ciò che mi resta è solo dormire, così almeno non sento nulla.

Questo è esattamente ciò che accade all’uomo. Questo è naturale; non c’è niente da fare a riguardo. La domanda è: cosa possiamo farci? Com’è possibile stimolare l’ambiente in modo che possa influenzarci e saremo felici e pieni di energia? Per questo spetta a noi apprezzare gli amici ed essere connessi a loro. Oltre a questo, dobbiamo risvegliare insieme la Luce che Riforma, in modo che ci stimoli tutto il tempo e ci offra delle emozioni. E allora io non sarò emozionato solo dalle parole delle persone ma, attraverso loro, riceverò l’illuminazione dall’Alto.

Questa illuminazione si chiama “fede”. La fede è la forza che investo senza ottenere nulla in cambio. Sembra che questo sia impossibile, ma la Luce mi influenzerà e mi darà la possibilità di farlo. Questo si chiama “la fede al di sopra della ragione”. Secondo la mia natura, non sono pronto a dare senza ricevere nulla in cambio!

Tuttavia, se la Luce mi darà una qualità del genere, allora potrò farlo. E allora la mia felicità non sarà collegata al riempimento nei miei Kelim (Vasi). Com’è detto: “Chi è ricco? Colui che è felice del suo destino” (Pirkei Avot 4: 1).

E qual è la sua sorte? Non ha niente! Però è felice. È forse pazzo o stupido? No, lui è veramente l’uomo più ricco e felice! I ricchi non si sentono felici perché perseguono tutto il tempo una maggiore ricchezza, e non sono come “colui che è felice del suo destino”. Questo si chiama sentirsi ricco e felice. Lui non ha bisogno di nulla in più; immaginate che meravigliosa sensazione è questa. Neanche i miliardari si sentono in questo modo perché vogliono sempre più soldi. Loro sono le persone più povere di tutte! Se l’uomo comune non dispone di un migliaio di dollari, non hanno milioni, miliardi. Quindi, quale di noi è il più povero, chi ha bisogno di più? Questo significa che tutto dipende dall’ambiente e dall’illuminazione dell’Ohr Makif (Luce Circostante).
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Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah 05.03.2014, “Gli scritti del Baal HaSulam

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