Un passo nella via della completezza

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Numeri 11:15): “[Mosè disse al Signore,] Se questo è il modo in cui mi tratti, Ti prego uccidimi se ho trovato grazia ai Tuoi occhi, in modo che io non veda la mia disgrazia”.

Mosè è la caratteristica che ci attira verso la meta della creazione. Viene ucciso o le persone lo seguono, nel senso che l’ego uccide uno dei due.

Domanda: Perché Mosè riceve così tanta sofferenza dalle persone?

Risposta: Perché lui vede che la grandezza, l’integrità e l’eternità li sta aspettando, mentre la gente non riesce a capire cos’è stato preparato per loro e a fare almeno un passo verso questo! Inoltre, se tutti avessero compiuto questo passo insieme, lui non avrebbe ricevuto così tanto dolore. Il dolore sarebbe scomparso immediatamente.

L’inizio della connessione e dell’unione è solo un problema psicologico. Sentiamo subito ciò che questo ci dà, ma il nostro primo passo in avanti deve avvenire attraverso una frattura interiore dall’ego. Tuttavia, l’uomo non è pronto a staccarsene, e così lui soffre.

Domanda: Il distacco dall’ego inizia con le piaghe in Egitto?

Risposta: No, le piaghe d’Egitto sono state necessarie per dividere il Mar Rosso, ovvero, l’allontanamento parziale dall’ego e l’inizio del lavoro con esso, e in seguito inizia il movimento attraverso il deserto in cui ogni passo ci porta sempre più lontano dall’ego, avvicinandoci sempre più agli altri! Noi lavoriamo in una tensione interna costante: pensare agli altri, sentire loro invece di noi stessi, lavorare per il loro bene.

Per l’ego questo è un deserto perché qui non c’è nutrimento da ricevere per il mio bene. Piuttosto, tutto è diretto solo verso la dazione.
[163.639]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 25.02.2015

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