La “Moltitudine Mista” nel lavoro spirituale

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Numeri 11:5): “Ci ricordiamo del pesce che potevamo mangiare gratuitamente in Egitto, i cocomeri ed i meloni, i porri, le cipolle e l’aglio”.

Domanda: Come mai, improvvisamente, torna alla memoria quello che mangiarono in Egitto?

Risposta: Le persone richiedevano ciò che avrebbe soddisfatto l’ego. MAN era per questo un nutrimento spirituale, la soddisfazione spirituale generata dal quello che do rivolgendomi e soddisfacendo qualcun altro. Tuttavia, quando i desideri egoistici sorgono dentro di me, inizio a sentire i loro bisogni proprio come se esistessi in questi desideri. Il che significa che le persone desideravano veramente la Luce di riempimento in questi desideri, la Luce di Chaya e Yechida che simbolizzano la carne. Sembra che dicano “Non abbiamo bisogno del riempimento spirituale, vogliamo la carne”, ovvero, ciò che si trovava nell’ego. Erano sorti dentro di loro i desideri egoistici, “la moltitudine mista”.

Ma questi desideri sorgono nella persona precisamente dalla prospettiva del suo lavoro spirituale, convincendola che “Non hai bisogno di questo; puoi ottenere tutto in un’altra direzione. Ti promettiamo il mondo che verrà e tutto quello che vuoi. Ecco, prendi questo libro, fai quello che c’è scritto e tutto andrà al suo posto. Non devi lavorare su te stesso”.

I desideri della “moltitudine mista” obbligano la persona ad esaminare se sta compiendo correttamente le Mitzvot (Precetti) di questo mondo. Esse richiedono di mantenere la Torah con l’aiuto di azioni fisiche piuttosto che non la correzione della sua anima, delle sue relazioni con gli altri.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 11.02.2015

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